CA M M I N A R E I N S I E M E Via Mozart 16 - 20122 Milano Tel. 02.78 30 00 Notiziario n. 1 sped. in abbonamento postale art. 2 comma 20/c Legge 662/96 Milano - anno 18° Aut. Trib. di Milano n° 241 del 7 maggio 1994 - U.I.C.I. sez. di Milano - Direttore responsabile: Mario Censabella. Amministrazione e Redazione: Via Mozart 16 - 20122 Milano. Stampato internamente dall’U.I.C.I - Copia omaggio FEBBRAIO 2015 E’ parte integrante del presente numero: la convocazione assembleare, la Relazione Morale 2014, la Relazione Programmatica 2016 e uno schema di sintesi dei Bilanci consuntivo 2014 e preventivo 2016 così come prevedono le norme statutarie e regolamentari della nostra Associazione. ABBAIARE ALLA LUNA Il 20 novembre, eravamo ancora nel 2014, alcuni necrologi apparsi sul Corriere della Sera hanno annunciato la scomparsa dell’architetto Vittorio Chorach. Ai tempi nei quali io l’ho conosciuto era vicesindaco della nostra città, era il periodo nel quale l’Unione Italiana dei Ciechi, allora non era ancora degli Ipovedenti, cercava di ottenere l’installazione dei primi semafori sonori per i non vedenti: ci era stata chiesta una priorità, così è accaduto che il primo a essere installato e inaugurato fosse in Via Cardinal Mezzofanti all’altezza del numero 26, ove vi era un insediamento di famiglie di non vedenti, essendo colà stata costruita la prima casa ottenuta attraverso l’Istituto case popolari per ciechi esistente allora. Poi, è accaduto che i ciechi si sentissero troppo ghettizzati da quell’Ente così specifico che, in verità, era stato istituito per agevolarli nell’assegnazione di case. In un congresso nazionale di qualche decina di anni fa, i ciechi, a maggioranza, ne hanno decretato lo scioglimento. La seconda postazione ottenuta fu in Piazza Vesuvio, dove, al civico 24 vi era la sede dell’Unione Italiana dei Ciechi, la prima sede che l’Unione avesse potuto acquistare. La terza realizzazione è stata ottenuta in Corso Buenos Aires per tutti i semafori di questa importante e lunga arteria cittadina. Il giorno dell’inaugurazione ero al braccio dell’architetto Chorach, gli automobilisti non erano ancora avvezzi a sentire le segnalazioni sonore contestualmente a quelle visive dei semafori; quel giorno abbiamo effettuato in loco diversi attraversamenti. Nel corso di uno dei tanti è accaduto che un’autovettura si fosse fermata oltre i limiti consentiti: l’architetto Chorach ha richiamato un poco severamente quell’automobilista, e quello, per tutta risposta: “… ma lei da chi è stato autorizzato?” “…Ma io sono il vicesindaco!” Ho incontrato il vicesindaco in un’altra circostanza; era venuto in Italia, in visita ufficiale, il Presidente nazionale dei ciechi di tutte le Russie: Boris Zimin. La Presidenza nazionale dell’Unione mi aveva pregato di fargli ottenere un qualche incontro ufficiale: il vicesindaco Chorach ha deciso di omaggiarlo con la consegna dell’Ambrogino d’oro nel corso di una piccola ma significativa cerimonia a Palazzo Marino. Dalla Presidenza nazionale dell’Unione ho avuto anche l’incombenza di accompagnare Boris Zimin a conoscere i più importanti monumenti della nostra città. Siamo stati anche a visitare il Duomo: Zimin a grandi passi misurava la distanza esistente tra le varie colonne della cattedrale; ho ipotizzato che fosse stato da vedente ingegnere o architetto. Non mi ha mai voluto rivelare come avesse perso la vista: ho pensato che fosse divenuto cieco combattendo contro gli italiani in Russia. Boris Zimin è poi partito per Roma, lo attendeva il Presidente nazionale; accomiatandosi molto affettuosamente mi ha regalato una matrioska, allora non sapevo neppure come fossero state. Ho incontrato Chorach in un’altra circostanza, era stato inaugurato, nei giardini della Villa Reale di Via Palestro, il Giardino degli Odori con tanti riferimenti in braille; quello era pure il periodo nel quale era sindaco Aldo Aniasi. Di lui scriverò altrimenti. In quell’entourage ho avuto modo di fare altre esperienze ma sono troppo intriganti e delicate perché ne possa scrivere pubblicamente. 1) CRONACA DI CASA NOSTRA Il perché dell’assegnazione della Campanella della Riconoscenza” premio dedicato a Marcellina Cebro, Armando Caciagli e Beppina Dal Fabbro. Ho conosciuto l’avvocato Nicoletta Dal Cero agli inizi degli anni 90 quando è venuta a incontrarmi per presentare il volume dal titolo “Codice delle Invalidità Civili” edito da Pirola, nel quale erano raccolte tutte le leggi sull’invalidità. Nicoletta Dal Cero ne era coautore con Tavassi, magistrato, e Forlani, una portatrice di handicap, ciascuno era interessato e coinvolto in un particolare settore relativo all’invalidità. Nicoletta Dal Cero aveva peculiari doti di comprensione e sensibilità nei confronti della minorazione visiva, suo padre, Ettore Dal Cero, Direttore didattico presso l’Istituto Configliachi di Padova, aveva perso la vista in carriera, così gli è capitata l’opportunità di divenire Direttore di quell’Istituto. Nicoletta Dal Cero, giovane laureata, a Milano era assistente del Prof. Piero Paiardi, primo Presidente della Corte d’Appello di Milano e docente presso la cattedra di Diritto fallimentare dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Non mi sembrava vero, non credevo alle mie orecchie, era …una manna, un colpo di fortuna inusitato, le ho proposto di collaborare con l’Unione Italiana Ciechi di Milano offrendo così ai non vedenti che ne avessero necessità consulenze gratuite, da allora è nata la sua disponibilità che dura ancora oggi. In “illo tempore”, Rodolfo Cattani, nel corso di una delle sue …sentenziose cronicherie, si complimentò dell’iniziativa della sezione di Milano affermando che altre sezioni avevano tentato di seguirne l’esempio ma le iniziative non sono durate, essendo la gratuità impossibile a durarsi nel tempo. Nel corso della mia presidenza mi sono costantemente avvalso della sua collaborazione, i suoi onorari, sono stati sempre contenuti così come è avvenuto nei confronti di tutti quei non vedenti che hanno chiesto di avvalersi della sua collaborazione. Nel corso degli anni, Nicoletta Dal Cero, ha conseguito lusinghieri successi, alcune sentenze da Lei ottenute hanno fatto giurisprudenza. MC Io Mammete E Tu di Mario Censabella “La funzione sociale della Radio – Roma Auditorium dell’Istituto centrale per i beni sonori e auditivi - 4 dicembre 2014”. Con questo titolo il 4 dicembre si è svolto a Roma un convegno che crocchiava di antico e di moderno: Radio che passione, che sentimento, che ricordi; l’attualità del mondo di chi non vede è quasi tutto ascritto in quel meraviglioso strumento che è la radio; per gli italiani, ieri Eiar, oggi Rai. Tutto è andato a puntino: il saluto del Presidente nazionale, la brillante conduzione di Luisa Bartolucci e di Salvatore Romano, a conclusione i loro prolungati ringraziamenti sicuramente per trasferire il nostro ampio consenso. E’ stata una giornata intensa, le memorie e i fatti fiorivano come un tempo i narcisi. Ecco apparire il mitico uccellino della Radio e subito mi è sembrato udire un …ciangottare di lunghe gonne delle beghine dei monti … Scarpazi; poi nell’aria si è diffuso lo scampanare festoso che componeva la sigla sonora delle trasmissioni di un tempo: per me un nostalgico ed ecclesiale rimembrare. Io non ho la stoffa del … cronicario e neppure mi va di impegnare tanto la memoria, certo è che tutti gli interventi sono stati supportati da registrazioni storiche: l’inaugurazione della Radio Vaticana con Guglielmo Marconi con il Papa di …connessura e poi ancora tante storie, anche pettegolezzi di Palazzo che avrebbero corredato copiosamente le cronache di Donna Letizia. Guglielmo Marconi è apparso con quel suo tono aristocratico, è stato un grande imprenditore, io aggiungo da altre cronache, che è stato anche un gran … marpione. Il top degli applausi sono toccati a Umberto Broccoli che, oltre che uomo di cultura, si è rivelato anche attore: il suo eloquio sarebbe proseguito ma i tempi forzatamente contingentati hanno posto lo stop anche a lui. Altro notevole successo è andato a Gioacchino Lanotte con le sue musiche, le sue canzoni, le sue storie: tutti veramente bravi. Un’annotazione particolare deve essere rivolta a Elisabetta Borgia della Direzione nazionale per la valorizzazione del patrimonio culturale che appare in molte trasmissioni d’arte dedicate alla radio dell’Unione Italiana Ciechi, la sua voce così caratteristica e pacata, anche quel giorno, ha fatto presa così come il suo attaccamento all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. La sua, una presenza di antico lignaggio, forse fra i suoi ascendenti generazionali pure Papa Alessandro VI. Pure io ho fatto e faccio radio, ho iniziato il 20 aprile 1980 con una rubrica settimanale “Camminare Insieme” per conto dell’Unione Italiana Ciechi di Milano presso Radio Meneghina, una radio storica della nostra città, oggi in …apnea. Negli ultimi anni si è aggiunta Radio Hinterland con la quale attualmente proseguo: il suo ascolto è un poco più decentrato, non facilmente controllabile, ugualmente sono convinto di portare … vasi a Samo. Vorrei concludere con due aneddoti tratti da 24 anni di attività in 1.476 trasmissioni. Desideravo intervistare Ambrogio Fogar, era un personaggio, per avvicinarlo mi sono avvalso della collaborazione di Margherita Meazza, già dipendente dell’ufficio tiflotecnico dell’UIC di Milano: la mamma di Fogar frequentava la medesima parrocchia di Margherita, così è accaduto che egli intervenisse. Margherita Meazza mi ha accompagnato in quella circostanza: è stata un’intervista memorabile nel corso della quale la natura, il coraggio, la temerarietà, il cane Armaduc e pensieri di profonda riflessione di Fogar hanno emozionato tutti coloro che hanno avuto la ventura di ascoltare. Qualche anno più tardi, dopo che Ambrogio Fogar aveva avuto un grave incidente, nel corso di una delle sue tante avventure, sono andato a trovarlo in un ospedale milanese: era immobile, non muoveva neppure un dito, aveva solo la parola; anche in quella circostanza mi accompagnava Margherita, Fogar: “ma quella è la tua amante, Censabella?”. In un’altra circostanza ho avuto ospite Aldo Aniasi Presidente della Camera dei Deputati, da lui avevamo già avuto la notizia che l’indennità di accompagnamento sarebbe stata erogata al solo titolo della minorazione visiva. In quegli anni ero stato invitato perentoriamente da Giuseppe Fucà, presidente della battaglia, a iscrivermi al partito socialista, dopo che Dario Formigoni, già componente della Giunta esecutiva UIC, era scomparso. Dopo quell’invito di Fucà ho avuto modo di avvicinare a Milano Aldo Aniasi in diverse circostanze ottenendo sempre molta simpatia e ampia collaborazione. Quel giorno, eravamo a Radio Meneghina, gli chiedevo un poco di tutto, anche quale fosse stato il suo primo amore, e lui a cercare di ricordare… “ma come posso, sono trascorsi troppi anni…” Dopo uno stacco musicale, intervenuto per cenno di Aniasi, “…ma Censabella con mia moglie che mi ascolta come posso dire di ricordare…?” Luisa Bartolucci e Salvatore Romano potranno corrispondere meglio di me e più dettagliatamente relativamente alla cronaca del Convegno, a loro complimentissimi per il cast, comprese le signore della sede centrale sempre molto attente. > Una  Per  Tutte  Tutte Per Una L'anima del presente attinge forza dal suo passato, così le donne della nostra associazione guardano con reverenza a Carla Colombo, una piccola donna dai capelli argentati, dall'animo generoso che ha donato tutta la sua vita in difesa dei diritti delle donne non vedenti. Dagli anni 50 in poi, quando ancora non si parlava di pari opportunità, Carla aveva intuito il grande serbatoio di energia che vi era all'interno del mondo femminile non vedente e aveva riunito attorno a sé un gruppo che fece dell'autonomia e della parità di diritti uomo/donna la sua grande bandiera. Fu l'anima dei corsi di autonomia personale e domestica, scrisse libri dedicati alle donne per aiutarle nelle loro piccole battaglie pratiche di vita quotidiana e la sua limpida e nitida voce oltrepassò i confini della provincia di Milano, della Regione Lombardia per diffondersi alle sezioni di tutta Italia. Negli ultimi anni fece parte del gruppo di lavoro di due grandi progetti che hanno consolidato il ruolo della nostra associazione a difesa dei diritti dei non vedenti: lo sportello autonomia, volto a supportare i non vedenti che perdono la vista in età adulta e il progetto "Quando il malato non vede, che fare": per una migliore assistenza dei non vedenti ospedalizzati da parte del personale socio sanitario. In considerazione di tutto l'impegno profuso, Carla Colombo è stata insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica nel 1999 e fino al 2002 ha militato nella Commissione Probiviri del nostro ente. Grazie Carla per aver insegnato con dolce fermezza a noi donne a prendere coscienza delle nostre capacità e di averci trasmesso il coraggio di combattere per realizzare i nostri sogni. Erica Monteneri > E’ Scomparsa Una Persona Onesta Corriere della Sera 19 dicembre 2014 Milano – Ma perché non parliamo d’amore? Franco era così: bastava una frase del genere al termine di una riunione di InVisibili (il blog di Corriere.it) in cui si era discusso di assistenza ai malati, di problemi di accessibilità, di lotte per i diritti e il grande tema della disabilità assumeva improvvisamente un tono leggero, ironico, giocoso. Ma Franco Bomprezzi scomparso ieri a 62 anni dopo una brevissima quanto implacabile malattia, era da decenni un paladino e un punto di riferimento nel mondo della disabilità. Lo ha riconosciuto ieri anche il premier Matteo Renzi che l’ha definito “un simbolo di tenacia e determinazione, a lui dedicheremo la riforma del Terzo Settore”. Di Bomprezzi ora manca, oltre alla sua scrittura, la presenza fisica. Aveva trasformato la sua osteogenesi imperfetta in uno straordinario strumento di comunicazione in cui la carrozzina faceva un tutt’uno con la sua persona ed era un corollario agli occhi chiari e vivaci e alla voce adamantina. Franco aveva della disabilità il punto di vista migliore per far sì che questa condizione potesse essere vissuta con serenità, normalità e addirittura con orgoglio. E lo ha dimostrato sin dall’inizio della sua carriera al Mattino di Padova dove da cronista di razza si occupava di fattacci di nera e accorreva con la sedia a rotelle suoi luoghi dei delitti; o come capo redattore dell’agenzia Agr, quando guidava una redazione di settanta persone. Un approccio alla professione che racchiudeva anche una grande lezione semantica. Da lui, per esempio, abbiamo imparato non solo a ritenere sbagliata, odiosa un’espressione abusata come: “costretto sulla sedia a rotelle”. “Per me – replicava – la sedia a rotelle è uno strumento di libertà, senza di lei non avrei avuto una vita autonoma!!!” Nei tre anni trascorsi insieme a InVisibili, Franco ha affrontato con competenza, intelligenza, sensibilità ma anche con la giusta vis polemica ogni tipo di argomento. Uno dei suoi ultimi post tocca un tema che ogni giorno è sotto gli occhi di tutti nell’inciviltà delle nostre metropoli: l’occupazione abusiva dei posti riservati ai disabili. E aveva sposato con entusiasmo una campagna di denuncia attraverso fotografie degli automobilisti strafottenti. Ma era certamente, per la sua approfondita conoscenza della materia, la prima firma sulle tematiche legate ai diritti con editoriali che criticavano le mancanze legislative e finanziarie per un sostegno concreto e una vita dignitosa delle persone con disabilità. Ma poi sorprendeva affrontando il tema più scottante della disabilità, il sesso. In un post intitolato “Anch’io tanti anni fa…” e poi in un lungo articolo su La lettura aveva affrontato la questione partendo dalla sua esperienza personale, una notte di eros a pagamento. “Mi resi conto che si può essere diversi nel fisico ma non nella mente e nella volontà: ma il sesso non è un diritto da esigere, si deve conquistare”. Su InVisibili così come sul blog “Francamente” che cura sul Vita.it o nei suoi interventi su Superando.it e Superabile, o anche come presidente dell’associazione Ledha, Bomprezzi ha tenuto il dibattito sulla disabilità ad altissimo livello, grazie ad una scrittura vigorosa e a una mente lucidissima. Se si è passati in pochi anni da un atteggiamento pietistico e assistenziale a una battaglia per l’autonomia e l’inclusione e a un confronto serrato sui diritti lo si deve molto a lui. Ma colpiva anche la sua visione ottimistica, l’onestà oltre che la capacità di guardare alle cose positive. Per questo aveva lavorato sodo nei mesi scorsi in tema di accessibilità con il Comune di Milano in vista dell’Expo e solo qualche giorno fa ci raccontava con orgoglio le trasformazioni ottenute nella fruizione dei musei civici e l’arrivo di quaranta taxi modificati: tutto pensato per le decine di migliaia di turisti disabili che arriveranno durante l’Esposizione. Per questo il sindaco Pisapia, ricorda “i suoi preziosi consigli. Il suo sostegno saprà guidarci per una città che sia di tutti” - di Alessandro Cannavò 2) MODELLO 730/2015 Ogni anno la nostra sezione istituisce un rapporto privilegiato con il CAF di riferimento per la compilazione di detta documentazione: tutti coloro che desiderano avvalersi di questa collaborazione sono pregati di prenotarsi sin da subito presso la segretaria sezionale. 3) PENSIONISTICA Importi pensionistici riferiti ai benefici economici per i disabili visivi decorrenti dal 1°gennaio 2015: PensioneEuro 302,53 CIECHI ASSOLUTI Indennità di accompagnamento Euro 880,70 VENTESIMISTI PensioneEuro 279,75 Indennità specialeEuro 203,06 Il limite di reddito lordo annuo per poter percepire le pensioni suindicate euro 16.532,10. 4) CINQUE PER MILLE – UN GESTO DI SOLIDARIETÀ L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Sezione provinciale di Milano invita anche quest’anno i non vedenti, familiari, amici, volontari e simpatizzanti a devolvere il 5 per mille nella circostanza dell’annuale dichiarazione dei redditi. Non occorre sottolineare l’importanza di questa devoluzione, quei proventi saranno impegnati anche per il finanziamento dei corsi di autonomia e mobilità e per il servizio di accompagnamento. Perché la devoluzione avvenga occorre annotare il nostro Codice Fiscale: 80095170157. Ricordiamo che il 5 per mille anche se non sottoscritto viene ugualmente ritenuto dallo Stato. Omologamente possono devolvere il 5 per mille alla nostra Associazione coloro che pur non sottoscrivendo una denuncia dei redditi (Unico o 730) ricevono il CUD compilando l’apposita modulistica allegata; occorre poi inserire quel modulo in busta chiusa e consegnarlo a un ufficio postale o in banca o a un CAF indicando che il beneficiario è l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Milano con il corrispondente Codice Fiscale. 5) CASA VACANZE - GIUSEPPE FUCA’ TIRRENIA - TARIFFE 2015   La struttura ha ormai assunto un’organizzazione in grado di corrispondere anche alle particolari richieste dei non vedenti offrendo valide opportunità turistiche: ottima accoglienza alberghiera, servizio spiaggia, raffinata offerta di ristorazione, escursioni, intrattenimenti, sport. In particolare presso la struttura “Le Torri” Olympic Beach vengono organizzati soggiorni a tariffe agevolate della durata di 14 giorni dedicati agli anziani, denominati: “Primo Sole”, organizzato dal 31 maggio al 14 giugno e “Ultimo Sole”, organizzato dal 6 al 20 settembre 2015. Le prenotazioni dovranno essere effettuate telefonando direttamente all’Olympic Beach Le Torri al numero 050/32270, fax 050/37485 o per e-mail all’indirizzo info@centroletorri.it 6) CIAO CARLA Il 5 gennaio è scomparsa Carla Colombo Gilli, è con profondo dolore che ne comunico la perdita; il mio pensiero va ad una donna minuta, apparentemente fragile, sempre innamorata del suo Giuseppe e dell’Unione che ha servito in più contesti, fino a quando la salute glielo ha permesso. Impegnata prima a livello locale a fianco del marito Giuseppe Gilli, per numerosi anni vice presidente della nostra sezione, poi a livello nazionale come fiera precorritrice dell’impegno femminile in ambito associativo. Occorre ricordare anche il suo impegno nel dirigere il nostro periodico braille Voce Amica. Nel riconoscere a Carla il giusto valore per il lavoro svolto in tanti anni di appassionato impegno, l’allora Presidente Nazionale Tommaso Daniele la volle nella commissione dei Probiviri. Salutiamo la nostra Carla indicandola come esempio per tutti ed in particolare per i nostri giovani affinché trovino la spinta per un maggiore coinvolgimento associativo, linfa vitale per garantire all’Unione un futuro prospero nel superiore interesse di chi, pur non vedendo, rivendica con fierezza il diritto ad una vita normale dove la legittima richiesta di servizi specialistici legati alla scuola, al lavoro e all’assistenza non siano considerati privilegi. Rodolfo Masto 7) RICORDIAMOLI dal 31 ottobre 2014 al 20 febbraio 2015 Brusa Virginio - Caltagirone Francesco Paolo - Colombo Carla - Del Giudice Fernando - Gabelli Renzo - Pazzaglia Rossana - Tomada Ezio. Lino Cavicchini, scomparso il 25 dicembre 2014 non poteva essere nel nostro elenco poiché di Mantova: per tanti anni Presidente di quella sezione, per diversi anni Presidente del Consiglio regionale dell’Unione Italiana Ciechi della Lombardia, ha dedicato parte della sua vita anche per ottenere che fosse concessa l’indennità di accompagna mento al solo titolo della minorazione e per difenderla dai molti attacchi che nel corso del tempo sono intervenuti per limitarne il beneficio e lo spessore economico. La sua tenacia e la sua passione non possono essere dimenticati, la sua sezione lo ha nominato Presidente onorario. Alla sua famiglia e a tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato giunga il cordoglio di tutti. Così non poteva essere annoverato Carlo Bonacina scomparso a Lecco il 2 febbraio 2015. Ne annotiamo la scomparsa per i molti che lo hanno conosciuto nella sua frequentazione delle scuole dell’Istituto dei Ciechi di Milano; è stato per diversi anni Presidente dell’Unione Italiana Ciechi di Lecco, attualmente vicepresidente del Consiglio Direttivo della Fondazione Casa del Cieco di Civate. A tutta la famiglia giungano i sensi del nostro più vivo cordoglio e rimpianto. MC - Il Presidente mi ha pregato di inserire prima che le rotative abbiano il loro corso un articolo che compiacerà tutti soprattutto gli interessati. 8) ASSOLTO IL PENSIONATO ACCUSATO DI ESSERE UN FINTO CIECO - Corriere della Sera - martedì 3 Febbraio 2015 - di Federico Berni Non faceva finta. Cieco, lo è davvero. Completamente da un occhio, quasi del tutto dall’altro, che riesce a distinguere (poco) luci e ombre, e a malapena le forme degli oggetti. Eppure due anni fa, era finito sulla gogna. Un video della Finanza lo inchiodava mentre si occupava dell’orto. Uno dei “furbetti” che rubano la pensione di invalidità per 20 anni. Il tribunale della prima sezione penale, però, ha restituito un po’ di dignità a Francesco A., 65 anni, di Rescaldina, assolto dall’accusa di truffa aggravata. Secondo le accuse, l’uomo, ammalatosi negli anni 80 per un distacco di retina, avrebbe “simulato evidente cecità”, facendosi rilasciare dall’Asl “certificazione di totale invalidità civile con accompagnamento”, e riscuotendo la pensione. Il capo di imputazione si limita agli anni tra il 2006 e il 2011 compreso, per un totale di poco meno di 60mila euro. Difeso dall’avvocato Franco Silva, l’ex operaio è riuscito a dimostrare non solo che il suo “visus” è compromesso al punto da rientrare di diritto nella categoria clinica della “cecità assoluta”, ma soprattutto che non attuò alcun “artifizio e raggiro” nei confronti dei vari medici che lo visitarono. Queste, infatti, si limitavano a consultare la documentazione che lui produceva. Riusciva a curare l’orto perché “nell’ambiente domestico in cui vive da 3 anni, riesce a mantenere un minimo di autonomia”. ASSEMBLEA ORDINARIA DELLA SEZIONE PROVINCIALE DI MILANO PER L’ANNO 2015: AVVISO DI CONVOCAZIONE DIRITTO DI PARTECIPAZIONE Caro amico, Cara amica, Ricordo che l’Assemblea dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Sezione provinciale di Milano è convocata per domenica 29 marzo 2015 presso la Sala Barozzi dell’Istituto dei Ciechi di Milano Via Vivaio 7, ore 8.30 in prima convocazione ore 9.30 in seconda convocazione, in questo caso l’Assemblea sarà validamente costituita indipendentemente dal numero degli associati intervenuti. Ordine Del Giorno 1. Nomina del Presidente, del Vicepresidente e del Segretario dell’ Assemblea. 2.  Nomina di tre questori per l’organizzazione assembleare. 3.  Nomina di 3 scrutatori per le votazioni palesi in sala. 4. Nomina di 5 scrutinatori per ciascuno dei 3 seggi: 3 vedenti e 2 non vedenti. 5. Presentazione eventuali liste e/o rose di candidati per l’elezione dei componenti il Consiglio Direttivo sezionale, dei componenti il Consiglio regionale e dei delegati al Congresso. 6.  Lettura, discussione e proposta di approvazione della Relazione Morale anno 2014. 7.  Lettura, discussione e proposta di approvazione del Bilancio Consuntivo anno 2014 con relazione dei Sindaci revisori dei conti. 8. Lettura, discussione e proposta di approvazione della Relazione Programmatica anno 2016. 9. Lettura, discussione e proposta di approvazione del Bilancio Preventivo 2016 con Relazione dei Sindaci revisori dei conti. 10. Elezione di 9 Consiglieri sezionali. 11. Elezione di 2 Componenti Regionali. 12. Elezione di 3 delegati al Congresso Nazionale. 13. Varie ed eventuali. 14. Proclamazione degli eletti. Le votazioni avranno inizio non appena sospesi i lavori assembleari. I seggi rimarranno aperti sino alle ore 15.30, dopodiché si effettueranno le operazioni di scrutinio presso lo stesso Istituto dei Ciechi dove avverrà pure la proclamazione degli eletti e la conclusione dell’Assemblea. Informazioni: Potranno essere sottoscritte, con almeno 20 firme di soci effettivi, liste di candidati che dovranno essere presentate alla sezione entro le ore 12 del decimo giorno libero precedente la data della convocazione assembleare. Gli aventi diritto possono sottoscrivere una sola lista. Ogni lista dovrà comprendere almeno 1/3 dei componenti di ciascuno dei sessi. Le candidature libere potranno essere presentate all’apertura dei lavori assembleari. Eventuali liste devono essere sottoscritte presso il segretario sezionale Maria Rosaria de Filippis, negli orari d’ufficio, che ne è autorizzato, o presso un notaio. All’ingresso della sala presso la quale avrà luogo l’Assemblea è istituito un banco verifica poteri al quale i non vedenti dovranno presentarsi per ritirare la scheda distintiva per le votazioni palesi in sala. Sono da eleggersi: A. 9 consiglieri sezionali scheda formato grande – non più di 9 preferenze. B. 2 componenti il Consiglio Regionale scheda formato medio – non più di 2 preferenze. C. 3 delegati al Congresso Nazionale scheda formato più piccolo – non più di 3 preferenze. Le schede per le diverse elezioni sono differenziate per formato e per colore; su ciascun formato sarà annotato in stampa normale la relativa competenza, ogni scheda avrà l’angolo superiore destro tagliato per indicare la facciata sulla quale andranno annotati i candidati. Su ogni scheda non potrà essere annotato un numero maggiore di nominativi cioè superiore al numero di eligendi previsti per ciascuna elezione secondo le rispettive competenze. Nel caso siano presentate liste, sulla scheda di riferimento si dovrà scrivere “lista”, la cui annotazione sostituisce l’elencazione dei singoli candidati. Qualora venissero presentate più liste si dovrà annotare il numero di riferimento. Il votante potrà a sua scelta avvalersi della scrittura in braille o in nero. Per le operazioni di voto un accompagnatore può assistere non più di due non vedenti. Vi sarà un banco all’ingresso della Sala Barozzi presso il quale gli accompagnatori, vedenti o non vedenti, indifferentemente, dovranno essere autorizzati a effettuare il voto assistito, attraverso un ticket che dovrà poi essere consegnato al Presidente del seggio competente per ottenerne l’autorizzazione. Hanno diritto al voto tutti i soci della nostra circoscrizione in regola con la quota di tesseramento per l’anno in corso la cui tessera aggiornata dovrà essere esibita all’atto della votazione. I minori e comunque coloro che sono soggetti a tutela potranno esercitare il diritto di voto attraverso i propri rappresentanti legali. In caso di omonimia fra i candidati occorre sia annotato sulle schede di votazione oltre al cognome, il nome del candidato per evitare l’annullamento della preferenza. La dislocazione dei seggi sarà comunicata nel corso dell’Assemblea. Pranzo sociale: coloro che si saranno prenotati con le modalità di seguito elencate potranno parteciparvi. Quest’anno per la circostanza è organizzato presso i locali addetti alla ristorazione dell’Istituto dei Ciechi. Le prenotazioni possono effettuarsi anche da subito presso la nostra segreteria versando la relativa quota entro e non oltre venerdì 27 marzo. Quota pro capite indistinta 10 euro per il non vedente e il proprio accompagnatore. I volontari attivi che desiderano partecipare e che si prenoteranno singolarmente, cioè non legati a un servizio di accompagnamento personalizzato, saranno ospiti gratuiti e graditi purché si prenotino entro i tempi previsti, diversamente la loro quota sarà a carico del non vedente che accompagneranno. Le quote sono omnicomprensive. L’organizzazione come sempre ha precise regole alle quali occorre attenersi e collaborare affinché il nostro impegno possa scorrere al meglio. Le prenotazioni per il pranzo dovranno avvenire contestualmente al versamento delle quote relative, non potranno essere accettate oltre il limite prestabilito. Le quote pro capite sono politiche, la sezione si fa carico quindi della differenza, anche per questa ragione le somme versate non potranno essere restituite a coloro che saranno assenti a qualsiasi titolo. Ricordiamo inoltre che, salvo richieste particolari, la partecipazione al pranzo è riservata ai soli soci della Sezione. L’Unione si intende sollevata da responsabilità per eventuali danni a persone o a cose che dovessero verificarsi nel corso dell’intera manifestazione. In questa circostanza, contrariamente alle consuetudini, non sarà possibile la prenotazione di tavoli. Presso il ristorante saranno organizzati turni dalle ore 12.30 alle ore 13.30 e dalle ore 13.30 alle ore 14.30, per consentire una più agevole organizzazione delle votazioni, nel senso che si potrà pranzare e poi votare o viceversa, secondo i turni che saranno assegnati al momento della prenotazione e in rapporto alle disponibilità. Coloro che non avranno ancora ottemperato al rinnovo della quota sociale potranno adempiervi nel corso dell’assemblea onde poter ottenere il diritto al voto. CODA DI ROSPO Erica Monteneri, presidente del Circolo ricreativo Paolo Bentivoglio intenta a celebrare degnamente i primi 50 anni di questa nostra importante struttura che, sicuramente ha lasciato un segno nella storia dei non vedenti, ha invitato tutti coloro che avessero aneddoti o fatti di… stenderli affinché anche altri ne abbiano a sapere. Dalla Stilografica Al Punteruolo Quando mi sono avvicinato al mondo di chi non vede possedevo ancora una buona percezione luminosa, certo il mio campo visivo era molto limitato: riuscivo a leggere il numero del tram che si avvicinava, forse a 30 metri, poi, quando mi era innanzi non riuscivo a vedere …le porte aperte. Mi insegnavano il braille all’Istituto dei Ciechi; l’insegnante era Clelia De Gaudenzi, storica maestra di quell’Istituto: aveva saputo traghettare la sua formazione dalle lettere in rilievo, dei libri di un tempo dedicati ai non vedenti, alla scrittura braille che intanto era divenuta patrimonio insostituibile dei non vedenti di tutto il mondo. Aveva acconsentito a che io scrivessi con la penna stilografica, retaggio della mia frequentazione nella scuola di tutti, i compiti che mi assegnavano nelle esercitazioni didattiche nei corsi che allora frequentavo; il braille ero per impararlo. Intensa era la vita associativa dei non vedenti di allora; ci si incontrava nelle sedi del Circolo che, non era ancora né culturale né ricreativo, tanto meno … Paolo Bentivoglio. In quei tempi le nostre sedi …sfarfalleggiavano assecondando le assegnazioni che il Comune di Milano ci permetteva di occupare prima di quella definitiva di Via Bellezza. La prima sede era in Via Conterosso a Lambrate una dignitosa palazzina tutta per noi, lì anche le sedi operative dei nostri primi corsi di specializzazione. Ras era il ragioniere Cesare Galli, oggi si sarebbe potuto definire un ipovedente; il suo residuo visivo era in declino, dopo una carriera spesa nella finanza milanese era arrivato a noi; aveva frequentato personaggi di livello: Donegani, storico fondatore della Montecatini, in quegli anni colosso industriale. Il ragionier Galli era il vice presidente della nostra sezione. Sapeva sbrigare egregiamente tutte le incombenze amministrative relative all’organizzazione dei nostri corsi, era lui che ci erogava, quindi gli volevamo anche bene, quindicinalmente le indennità di disoccupazione, una vera manna per quei tempi. Cesare Galli era padre di un cardiologo di vaglia, ma soprattutto suocero di Annibale Frossi, allenatore della squadra di calcio dell’Inter, con lui si conversava piacevolmente: raccontava della vita brillante che aveva vissuto; mi parlava di …donne… “Censabella, alla mia età, …ne aveva una settantina o poco più, … mi continuano a piacere, soltanto che ora mi diverto a fare loro il bagno e a imborotalcarle tutte…” Via Bordoni è stata la seconda sede del nostro Circolo, nulla di che; era un edificio industriale dismesso, i nostri uffici erano al primo piano, vi si accedeva attraversando un laboratorio nel quale lavoravano diverse magliaie, da loro non pochi di “noi” hanno imparato a … toccare il mondo. Intorno a quella sede avevamo tessuto le nostre prime frequentazioni esterne, un poco di amicizie. Vi erano allora tre negozi che erano al centro delle nostre frequentazioni: la panetteria ove la signora Cleofe simpatica e grassoccia ci consigliava il migliore panino per il pranzo, una latteria dove un ragazzo si fermava con noi a parlare di sport, una trattoria in Via Adda ove qualche sera, dopo una cenetta, ci si intratteneva a giocare a scopa; qualcuno che vedeva un poco si lanciava a confrontarsi con sfide al biliardo. In Via Adda vi era pure una fabbrica di ombrelli sui quali la seta “gloria” sembrava la protezione più idonea e alla moda. Il Circolo, nella configurazione statutaria attuale, è nato quasi per aléa per creare cioè un gruppo organizzato di non vedenti che rappresentasse l’intelligentia, cioè una sorta di contrapposizione a tutti gli “altri” che nell’Unione di allora facevano troppo proletariato. Intanto il Circolo nelle sue diverse sedi, soprattutto in quella di Via Bellezza, cresceva in spessore, frequentazioni e iniziative. Memorabili i tornei di scopone che attiravano numerosissime partecipazioni; alcune coppie erano vere e proprie macchiette per le loro esplicitazioni; fra tutti si distingueva quella formata da Walter Suman e Alberto Mozzati, entrambi musicisti, il secondo anche concertista di fama e titolare di una scuola i cui echi avevano superati i confini d’Italia. (Presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano ad Alberto Mozzati è stata intitolata una sala). In coppia quei due amici erano allegri, spensierati, la loro facondia colloquiale era stimolata dalle giocate; in verità non si sarebbe potuto parlare, avevano un corollario di battute e di esclamazioni particolari: apparivano come due … gran bagascioni. Tutti si divertivano, il loro eloquio era fiorito e bizzarro, non era mai interpretato come se fossero allusioni e richiami alle giocate in corso, mai nulla di poco corretto. Comunque … qualcuno si lamentava … era anche allora il solito Aldo Fracas. Non mancavano comunque altre sfide: scacchi, tiro alla fune o con la cyclette, vi era un tempo prestabilito, vinceva chi avesse percorso un maggior numero di chilometri. Proprio durante una di queste è accaduto che un concorrente per fare bella figura con la moglie si fosse tanto… spremuto da giungere sul punto di svenire. Sei proprio un “gran scemo” è stata la gratificazione della sua … compagna. In quegli anni il Presidente del Circolo era Rinaldo Piovani, un presidente storico che ha retto questa nostra istituzione per qualche decina di anni dandole un’impronta di dinamismo che ha ancora oggi. A quei tempi le assemblee dell’Unione non erano serenissime: potevano verificarsi fermenti accompagnati da una opposizione al presidente in carica non troppo garbata. Era infatti capitato che un presidente sezionale avesse avuto nel corso di una riunione malumori e intemperanze di troppo, tanto da sentirsi costretto recarsi a Roma dal Presidente nazionale dell’Associazione per chiedergli lo scioglimento del Consiglio sezionale e la contestuale nomina, a se stesso, quale commissario per il disbrigo delle normali attività amministrative in attesa che fossero indette nuove elezioni. La sua richiesta non è stata accolta, il Presidente in carica Baldassarre Balzaretti era tornato a Milano con una profonda angoscia tale da procurargli un infarto che gli è stato fatale. Presso la sede del nostro Circolo, eravamo già in Via Bellezza, si sono sempre tenute riunioni importanti. E’ avvenuto così che il gruppo dei non vedenti sconfitto abbia indetto una riunione: leader Pietro Colombo. Quel giorno eravamo in tanti, sostenuta la partecipazione di lotteristi, di coloro che si ritenevano proletariato; oggi non è più così, siamo tutti fratelli… Pietro Colombo era titolare di una licenza per vendere libri con una bancarella in Piazza Cavour, mi sembra fosse il 1964, ha esordito affermando che egli non si sarebbe fatto prendere dall’emotività e che quindi non avrebbe fatto la fine di Balzaretti, grandi applausi, e poi un silenzio e un … tonfo. Pietro Colombo era un uomo che sapeva fare politica, discorrere sapendosi atteggiare secondo le necessità e le circostanze. Nella sala, un brivido, brusio, perplessità, era corsa voce che Colombo, pure lui fosse stato colpito da un infarto. Più di qualcuno, non voleva, non poteva credere conoscendo le caratteristiche peculiari e anche un poco teatrali del Colombo. Fra gli increduli quel pomeriggio vi era pure Aldo Fracas che ha voluto rendersi conto personalmente di quanto fosse accaduto. Intanto Pietro Colombo era stato disteso sul tavolo di presidenza e Aldo Fracas ha potuto rendersi conto di quanto fosse tragica quella realtà quando avendolo tirato per i piedi ne ha constatato quanto fosse inerte. Quel giorno era presente un nostro associato, Agostino Cassinelli, un sindacalista di gran levatura, del quale serbo un gran ricordo, lo conoscevo da oltre un decennio; quasi sempre al termine dei nostri incontri mi diceva con aria ieratica: “… tu Censabella diverrai un dirigente dell’Unione”. Lo accompagnava il figlio Germano, molti anni più tardi nostro sindaco revisore dei conti, è stato lui che ha provveduto a chiamare l’ambulanza. Mario Censabella SOM-MARIO ABBAIARE ALLA LUNA 1) CRONACA DI CASA NOSTRA > Io Mammete E Tu di Mario Censabella > Una  Per  Tutte  Tutte Per Una > E’ Scomparsa Una Persona Onesta 2) MODELLO 730/2015 3) PENSIONISTICA 4) CINQUE PER MILLE – UN GESTO DI SOLIDARIETÀ 5) CASA VACANZE GIUSEPPE FUCA’ - TIRRENIA - TARIFFE 2015 6) CIAO CARLA 7) RICORDIAMOLI 8) ASSOLTO IL PENSIONATO ACCUSATO DI ESSERE UN FINTO CIECO CODA DI ROSPO - Dalla Stilografica Al Punteruolo UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI IPOVEDENTI ONLUS Ente Morale posto sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri D.P.R. 23 dicembre 1978 (G.U. n. 62 del 3 marzo 1979) Sezione Provinciale di Milano – Via Mozart, 16 – 20122 Milano Tel. 02 78 30 00 - E-mail: uicmi@uiciechi.it Codice Fiscale 80095170157 RELAZIONE MORALE PER L’ANNO 2014 ASSEMBLEA 29 MARZO 2015 ISTITUTO DEI CIECHI DI MILANO VIA VIVAIO, 7 MILANO Carissime amiche, carissimi amici, è giunto il tempo di analizzare, seppur in maniera sintetica i fatti che hanno influenzato l’azione della nostra sezione in questi ultimi cinque anni, ponendo particolare attenzione al lavoro svolto durante l’anno appena trascorso. Ricordo con riconoscenza la preziosa eredità ricevuta dal Presidente Mario Censabella che nell’aprile del 2010 ha lasciato la guida della sezione dopo oltre trent’anni di appassionato e fiero servizio. In oltre sei lustri egli ha saputo promuovere il ruolo della nostra sezione e del Consiglio Regionale Lombardo facendo vivere da protagonisti la vita associativa anche a livello nazionale nel solco dell’opera di grandi uomini come Umberto Trani e Dario Formigoni. La costante, per Censabella, è sempre stata l’attenzione rivolta a tutti i soci, attenzione posta tra le priorità anche dall’attuale Consiglio. Obiettivo che si è cercato, in questi ultimi cinque anni, di perseguire e conseguire con tenacia nonostante il progressivo venir meno di importanti risorse economiche. Infatti, al di là dei finanziamenti ottenuti nel 2011 che hanno permesso alla sezione di realizzare importanti progetti rivolti ai giovani, null’altro ci è pervenuto alla sezione da parte degli Enti territoriali. Fortunatamente, così come scrissi nella relazione precedente, lo storico legame che lega il grande cuore dei milanesi all’Unione non è mancato, permettendoci di recuperare utili risorse che ci hanno messo nella condizione di fronteggiare il difficile momento economico senza compromettere i servizi e senza chiamare il nostro personale a subire dolorosi sacrifici. Certo, l’ultimo quinquennio è stato particolarmente difficile, ogni anno appariva peggiore di quello appena trascorso e in più di una occasione ho pensato di non farcela ma poi, ispirandomi al pensiero di San Carlo che sempre si affidava alla Divina Provvidenza i momenti difficili sono stati affrontati, ed oggi sono qui a dirvi che anche il 2014 è stato superato con un discreto successo così come verificherete dai dati di bilancio che vi saranno illustrati. Quando le cose sembravano precipitare ecco il verificarsi di un evento inaspettato che ha permesso alla sezione di superare la crisi contingente. Dal canto nostro ce l’abbiamo messa tutta, le spese sono state ridotte all’osso e non c’è stato giorno che non si siano studiate soluzioni per innovare i servizi e l’organizzazione, sempre nell’ottica della riduzione della spesa. Particolare attenzione è stata posta alla gestione del patrimonio immobiliare e nonostante le diverse morosità, presto gli effetti degli interventi volti alla valorizzazione dello stesso forniranno nuove risorse che permetteranno alla Sezione di promuovere, in autonomia, nuovi servizi rivolti agli iscritti. Penso ad esempio alla possibilità di promuovere corsi di Mobilità e Orientamento ed in generale all’Autonomia, fino ad oggi condizionati dai contributi dell’IRIFOR centrale. Penso anche ad una piattaforma di servizi specifici che vadano incontro alle esigenze di tutti con particolare attenzione ai nostri giovani e alle loro famiglie perché investire per il loro futuro vuol dire anche garantire lunga vita alla nostra amatissima Unione. I Servizi di Patronato Il 2014 ha registrato lo sviluppo dei servizi di patronato che permette ai soci e ai loro familiari di usufruire di specifica assistenza nell’adempimento di pratiche di carattere burocratico/amministrativo. Le pratiche trattate nel corso dell’anno appena trascorso sono state oltre 200. Il Servizio di Accompagnamento Il servizio di accompagnamento è sempre stato il fiore all’occhiello dell’Unione di Milano. Tramontato il tempo del servizio di leva quando decine di obiettori ben coordinati davano vita ad un servizio di grande qualità, si è passati al cosiddetto servizio civile che la sezione attiva per il tramite della Sede Centrale. L’esperienza maturata e la professionalità del nostro personale hanno sempre garantito alla Sezione l’approvazione da parte del Ministero dei progetti presentati di anno in anno. Solo nel 2013 per un errore degli uffici preposti della Sede Centrale alla nostra Sezione è stata preclusa la possibilità di presentare il progetto creandoci non poche difficoltà. Abbiamo bussato a tante porte così come ha cercato di fare, ad onor del vero, Tommaso Daniele, sentendosi in qualche modo responsabile, ma purtroppo non c’è stata risposta positiva e pertanto, come spesso accade, Milano ha dovuto arrangiarsi rimboccandosi le maniche. Il Consiglio Direttivo, ben conscio e preoccupato dei tanti disagi causati ai Soci, ha fatto leva sull’amor proprio della nostra gente che, dopo le opportune spiegazioni, si è data da fare. In breve tempo siamo riusciti ad organizzare un servizio alternativo, autogestito, che oggi riesce ad assicurare circa 80 accompagnamenti al giorno. I Soci sono stati chiamati ad un significativo sacrificio economico che ha permesso però alla sezione di strutturare un servizio misto assicurato da operatori retribuiti e da liberi volontari. Come ben comprenderete le difficoltà maggiori sono state quelle di garantire gli accompagnamenti nelle prime ore del giorno, indicativamente fra le 8 e le 8.30, nelle ore serali, il sabato ed eccezionalmente la domenica, fasce orarie che non è possibile presidiare con i liberi volontari. È bene comunque ricordare che al sacrificio dei soci, nonostante la precarietà economica, si è aggiunto l’impegno della Sezione la quale, tra il costo degli operatori di segreteria, le spese telefoniche e di trasporto, ha impegnato per il 2014 circa 100 mila Euro. Carissimi, a questo punto permettetemi di fare ulteriore chiarezza. In fondo basta sostare per pochi minuti presso la Segreteria per rendersi conto della complessità del servizio di accompagnamento. Gli operatori sono sottoposti a costanti richieste di intervento, alcune delle quali esulano dal servizio, così come normalmente inteso, per rientrare nell’alveo di richieste di pura assistenza e di pronto soccorso. Spesso districarsi non è facile, la gran parte dei nostri soci è anziana e tanti di loro sono soli. Ciò ha obbligato il Consiglio a deliberare precise regole per la fruizione del servizio di accompagnamento che, nell’interesse di tutti, ognuno è tenuto a rispettare, altrimenti è il caos. Permettetemi dunque di rimarcare come ingenerose le critiche di chi in primo luogo non si rende conto delle tante problematiche e per giunta non è rispettoso del servizio disinteressato offerto da Alberto Piovani. Colgo l’occasione per chiarire che Alberto opera in nome e per conto di tutto il Consiglio, con il quale si confronta costantemente, allo scopo di far fronte anche a comportamenti scorretti e poco dignitose furbizie. Come ho scritto in una delle segreterie di poche settimane fa, il futuro ci riserva il ritorno dei volontari civili in forma massiccia, ma fino ad allora guardiamo con rispetto al servizio che insieme siamo riusciti ad organizzare, permettendoci di superare brillantemente momenti molto complessi. Tutti dobbiamo essere consapevoli che, tra un bando e l’altro, c’è sempre un lungo periodo di tempo scoperto e che l’organizzazione di emergenza messa autonomamente a punto della Sezione potrebbe tornare a servirci. La mobilità, l’autonomia e i progetti innovativi La possibilità di muoversi in sicurezza è l’esigenza che ha maggiormente caratterizzato le richieste dei nostri Soci in questi ultimi anni. Si è andati dalla richiesta di percorsi pedonali protetti, legata più che ad interventi urbanistici al coinvolgimento dei singoli cittadini per la presa di coscienza di comportamenti non corretti, alla richiesta di maggiore attenzione da parte di ATM, MM, Ferrovie Nord e Ferrovie dello Stato. In questo caso le esigenze espresse hanno contemplato l’ammodernamento dei convogli affinché siano dotati di tutti gli ausili necessari, ad esempio i messaggi vocali in metropolitana e la possibilità di posizionare una cartellonistica idonea alla visione dei cittadini ipovedenti; altro aspetto concerne la gestione del servizio, la qualificazione del personale viaggiante e di mezzanino per renderlo più sensibile ai problemi dei cittadini disabili visivi. Richiamando continuamente gli esempi di città europee più attente ai problemi della mobilità dei cittadini disabili, qualche progresso c’è stato, anche se siamo ancora lontani dal vivere in una città senza barriere. Gli accorgimenti adottati nella progettazione delle nuove linee metropolitane ci fanno comunque guardare al futuro con cauto ottimismo. Nel frattempo è giusto dire che il Comune di Milano ha continuato, seppur con lentezza, a soddisfare le richieste dell’Unione in materia di nuove postazioni semaforiche speciali. Con soddisfazione informo che, dopo anni di mancato dialogo, il Comune di Milano ha istituto un tavolo di consultazione permanente dedicato alla disabilità alla quale l’Unione interviene con Franco Lisi e Francesco Cusati. Da questa iniziativa, nel 2014, in previsione di Expo 2015, è nato il “Sottotavolo della mobilità” con l’obiettivo di promuovere politiche volte al superamento delle barriere. In questo caso l’Unione è rappresentata da Francesco Cusati e da Pietro Palumbo. Questo tavolo fino ad ora ha promosso la realizzazione di 10 percorsi mirati, strettamente correlati all’organizzazione dell’Esposizione Internazionale. Sono coinvolte aree di particolare interesse artistico e turistico e i nodi di interscambio. L’indicazione fornita ai nostri rappresentanti è quella di privilegiare opere utili che restino anche dopo Expo, intervenendo appunto nelle aree di interscambio ovvero nelle principali stazioni metropolitane dove più linee si incrociano, nelle stazioni ferroviarie e nei punti di incontro di importanti linee urbane di superficie. E’ difficile valutare oggi il risultato di questa ritrovata collaborazione con il Comune, l’importante è che tale collaborazione prosegua rispondendo sempre meglio alla ormai indifferibile richiesta di mobilità sicura che giunge da tutto il mondo della disabilità. Per quanto attiene i progetti innovativi, anche nel 2014, siamo stati chiamati a giudicare molteplici proposte che si prefiggevano di migliorare la nostra mobilità. Tuttavia tra quelle innovative, supportate da una base di scientificità e le “patacche”, quanto spreco di risorse! È ovvio, non volendo fare come la Chiesa ai tempi di Galileo, noi, liberi da pregiudizi prestiamo attenzione a tutti, vogliamo privilegiare però chi ci coinvolge fin dall’inizio di un progetto e non chi ci scodella piani già avviati. Siamo partner, per esempio, di iniziative ad alta rilevanza tecnologica dove la presenza del Politecnico e delle Università offrono garanzie di scientificità e serietà. Per descrivervi meglio il fenomeno vi invito a pensare che solo fra il mese di ottobre e dicembre del 2014 mi hanno presentato ben 7 nuovi prototipi di bastone bianco. Molti di questi progetti si assomigliano e cercano di svilupparsi grazie all’avvallo di mondi a noi molto vicini che si rendono complici di inutili e dannosi sprechi di risorse, allontanando nel tempo la realizzazione di progetti veramente utili ed innovativi. Come l’anno passato, concludo questo capitolo tornando ad invitare Enti locali, Fondazioni e Banche a valutare con scrupolo ogni proposta, ricordando loro che solo i consumatori finali e cioè i ciechi possono esprimere pareri qualificanti su ciò che li riguarda. I nostri padri nel passato avrebbero sintetizzato così: "Ofelé fa el to mesté”. L’avviamento professionale L’analisi di questi ultimi anni, riferita alle problematiche dell’occupazione dei cittadini con disabilità visiva, offre uno spaccato poco lusinghiero. L’introduzione di nuove tecnologie ha fornito a molti imprenditori incuranti della dignità dei singoli, e tra questi anche realtà del pubblico impiego, il pretesto per eliminare i posti di operatore telefonico. Molti addetti ancora in servizio sono stati segregati in luoghi di risulta ed in alcuni casi perfino nei sottoscala. Così facendo si è introdotta una sorta di “gestione stralcio” che ha favorito la cancellazione dei posti di centralinista quando i vecchi addetti sono andati in quiescenza. Ciò è stato possibile per l’inerzia dell’Ispettorato del Lavoro, facente capo al Ministero stesso e alla carente interpretazione delle norme sull’inserimento lavorativo delle categorie protette. Molte Provincie, e tra queste ahimè anche quella di Milano, attraverso gli Uffici preposti, sostengono di fatto il superamento della 113/85 e si comportano di conseguenza. E così le molteplici iniziative intraprese dall’Unione, a favore dello sviluppo delle professionalità del lavoro sia a livello locale che centrale, cadono nel vuoto, ricomprendendo tra queste anche le tante azioni legali intraprese a tutela dei ciechi ma che purtroppo nella gran parte dei casi si concludono con semplici e minimi risarcimenti. Unica consolazione, se di questo si può parlare, sono le sanzioni pecuniarie che alcuni imprenditori debbono pagare invece di ottemperare alle leggi sul collocamento obbligatorio. Fino ad oggi buona parte di queste risorse vengono veicolate dalla Regione alle Provincie, finalizzandole al sostegno di progetti speciali volti alla qualificazione e riqualificazione di cittadini disabili. Anche in quest’ambito la nostra Unione cerca di far sentire la propria voce, prima in Regione attraverso Franco Lisi e Osvaldo Benzoni e poi in Provincia attraverso Francesco Cusati. Così facendo è stato possibile realizzare, nell’ambito del Piano Emergo, importanti progetti di formazione e riqualificazione organizzati dall’Istituto dei Ciechi di Milano. In questi ultimi anni, tra i tanti progetti realizzati, degno di nota è il percorso formativo organizzato in collaborazione con l’Assicurazione Global Assistance che, al termine, ha registrato l’inserimento lavorativo di dieci operatori non vedenti preparati ad una specifica funzione anticipando, di fatto, i principi della Legge Salvi, ancora oggi ampiamente disattesi. Qui vale la pena ricordare che, nonostante le iniziative assunte da chi scrive e dal Presidente Regionale Nicola Stilla, la Regione Lombardia non ha ancora predisposto gli Albi relativi alle nuove figure professionali previste appunto dalla Legge sopracitata. La recentissima approvazione da parte del Ministero del Lavoro delle linee guida che sovrintendono agli esami per l’iscrizione all’Albo dell’operatore amministrativo segretariale, figura che si aggiunge a quelle previste dalla Legge Salvi, ci offre oggi lo spunto per tornare alla carica. Andremo quindi presto in Regione Lombardia per chiedere con determinazione la costituzione degli Albi, adempimento ormai improcrastinabile. Sarà il primo passo al quale seguirà l’immediata richiesta dei finanziamenti dei relativi corsi, cercando di uscire da una situazione di intollerabile stallo. Nel 2014 la nostra Regione ha finanziato il corso per centralinisti telefonici attraverso i bandi FSE, non continuativi negli anni e frammentari. Di fatto fino al 2012 la validità temporale di detti bandi era di almeno tre anni e gli uffici si impegnavano con appositi provvedimenti a non creare tempi morti. Dal 2014, appunto, la situazione si è ulteriormente precarizzata, infatti la validità temporale dell’ultimo bando prevede una sola annualità. E così da un bando all’altro, passano mesi, mortificando l’aspirazione ma forse è meglio definirlo il diritto di chi intende acquisire il titolo, condizione imprescindibile per poi essere avviato nel mondo del lavoro. Certo, stabilire che i corsi professionali per ciechi devono rientrare fra le attività ordinamentali in coerenza con i principi che regolano l’avviamento obbligatorio è compito del Governo e del Parlamento, ma nelle more che queste norme di buonsenso siano adottate, l’Unione è impegnata a fare ogni sforzo per evitare ulteriore disagio ai nostri giovani. L’auspicio è che, nella prevista revisione della Legge 113/85, all’esame del Parlamento, si possa introdurre il concetto di corsi a valenza ordinamentale, cioè organizzati con regolarità. Avviandomi al capitolo successivo che sarà dedicato alla scuola, torno a riflettere, insieme a voi, sulle professioni a carattere sanitario cioè quelle dei massofisioterapisti, fisioterapisti e operatori del benessere e purtroppo sulla conseguente confusione che alberga in questo settore. Tra l’introduzione della laurea breve, la mancata equiparazione di alcune figure professionali e la chiusura e la riapertura di alcune scuole di massaggio, sono sempre meno i ragazzi che intraprendono queste carriere. Qui avremmo fatto bene a non abbassare la guardia anziché assecondare il mercato del lavoro associato alla cattiva formazione che in questo settore tende a fornire sempre meno garanzie. Come detto prima mi avvio a riflettere sul tema della scuola, unico vero ponte verso il mondo del lavoro laddove chi non vede comincia a realizzare i propri sogni, conquistando il proprio riscatto, pronto ad affrontare con pieno diritto di cittadinanza le sfide che la vita ogni giorno riserva ad ognuno. Queste le ragioni per le quali per tutti, per tutti i ciechi e gli ipovedenti in particolare l’anello di congiunzione tra la scuola e il lavoro deve essere particolarmente robusto. Non si chiede di precludere la libertà delle scelte formative, ma così come avviene per tutti, un valido e serio orientamento formativo, può evitare spreco di energie, deludenti perdite di tempo portando alla scelta di percorsi scolastici più coerenti con le proprie attitudini e propedeutici ad un approdo professionale concreto e soddisfacente. Nel merito torno a richiamare il ruolo essenziale dei genitori e degli insegnanti, unitamente a quello dell’Unione che può in questo contesto mettere in campo l’esperienza di chi certe sfide le ha già affrontate. La scuola La scuola è senza dubbio il veicolo principale attraverso il quale i giovani non vedenti e ipovedenti raggiungono l’emancipazione culturale e sociale. Sfortunatamente dal 2012, proprio nella generosissima Milano, siamo stati costretti a registrare un progressivo disinteresse per le problematiche legate alla formazione e istruzione dei ragazzi ciechi ed ipovedenti da parte dell’Amministrazione Provinciale ieri, e della Città Metropolitana oggi. L’alibi è sempre lo stesso: la crisi economica e i conseguenti tagli. Nel merito, in particolare l’impegno della Provincia è andato via via scemando arrivando nel settembre scorso alla totale sospensione del finanziamento volto a garantire la continuità del servizio tiflodidattico e tifloinformatico erogato da oltre 30 anni dall’Istituto dei Ciechi. Dopo aver sbandierato per anni la consulenza tiflodidattica quale progetto di punta della Provincia, si è passati a denigrare il servizio stesso tentando di creare conflitti tra le famiglie e l’Istituto. Ai genitori si è tentato di ammannire favole metropolitane intorno ai rimborsi richiesti dall’Istituto. Dal sostegno consapevole all’azione dell’Istituto nella sua globalità, non limitata solo alla gestione della consulenza tiflodidattica, alla fornitura dei libri e degli ausili ma che comprendeva la ricerca tiflopedagogica e la promozione dello sviluppo tecnologico/tifloinformatico, si è via via passati, senza preavviso, al parziale riconoscimento dei costi legati ai singoli interventi, fingendo di ignorare che, così come avviene per le scienze dell’educazione in generale, anche la scienza che studia e promuove l’apprendimento dei ragazzi minorati della vista necessita di costante aggiornamento in relazione ai rinnovati processi pedagogici e metologici dai quali i nostri ragazzi non possono essere esclusi. Fortunatamente, dopo gli opportuni chiarimenti, anche i genitori residenti a Milano e Provincia hanno capito che la posizione assunta dall’Amministrazione Provinciale era pretestuosa e, in analogia a quanto fatto dall’Unione, hanno ingaggiato la battaglia per l’immediato ripristino della consulenza tiflologica. Forti di questa rinnovata alleanza con l’Associazione dei genitori faremo della battaglia consapevole e convinta, perché il diritto allo studio dei nostri ragazzi sia effettivamente garantito nella sua interezza. Sì, nella sua interezza, perché chi come noi conosce la scuola speciale ben distingue la consulenza tiflologica e tifloinformatica dal servizio prestato dall’assistente alla comunicazione che la Provincia di Milano, a questo punto in cattiva fede, ritiene essere omnicomprensivo delle esigenze educative e formative dei nostri ragazzi. Mentre la scuola presenta ogni giorno le sue carenze alle quali può forse porre rimedio solo il legislatore, l’impegno dell’Unione deve riguardare la salvaguardia della scienza tiflologica affermando che i dettami di Augusto Romagnoli rappresentano un punto di inizio e non un punto di arrivo, corredati certo dagli opportuni aggiornamenti in linea con quanto è avvenuto per la pedagogia di chi vede. Nella relazione dell’anno precedente mi sono soffermato sull’analisi dei vari cicli scolastici identificando punti di forza e criticità, esperienza che quest’anno non riprendo in quanto la situazione è rimasta sostanzialmente analoga, se non addirittura peggiorata. Al di là delle competenze di ognuno ritengo comunque giusto ribadire il ruolo primario che l’Unione e in particolare, a livello territoriale, la Sezione deve conservare, coltivando utili alleanze per poter mettere in atto tutte quelle azioni di supporto e di tutela che per loro natura, complessità e specificità non possono essere espletate dalla scuola. Il Campo estivo Rinnovando la tradizione sempre rispettata negli ultimi anni, anche nel 2014 la Sezione, con il sostegno di IRIFOR e dell’Associazione SOS è riuscita ad organizzare un soggiorno estivo-riabilitativo che si è svolto a Numana in provincia di Ancona. All’esperienza hanno aderito 14 ragazzi 5 dei quali pluridisabili. L’impegno è stato grande ma la soddisfazione espressa dai genitori e soprattutto dal sorriso dei ragazzi, ci riempie di orgoglio facendoci affermare che a tutti i costi anche nel 2015 l’esperienza sarà riproposta. Pluridisabilità Il protrarsi della congiuntura economica pesa in modo particolare sulle famiglie che assistono ragazzi non vedenti portatori di disabilità aggiuntive. Alla carenza di strutture specifiche si unisce da qualche tempo il cinico comportamento di alcune Amministrazioni pubbliche sempre meno disposte a sostenere il gravoso onere di queste famiglie. Nello specifico l’Unione di Milano sostiene l’azione dell’Istituto che ha intrapreso la realizzazione di un CDD (Centro Diurno per Disabili) da quando la Regione ha smesso di annoverare e quindi finanziare questo servizio tra quelli formativi/educativi erogati dall’Istituto stesso. Certo la delusione è stata tanta perché proprio nella relazione precedente avevo scritto di un accordo con la Regione che avrebbe garantito il servizio per almeno altri tre anni. Ma come dicevo la politica è sempre più cinica e non importa se a soffrire sono persone particolarmente fragili. Comunque dopo il disgusto iniziale arriva la rabbia che presto si è tradotta in un rinnovato impegno perché, care amiche e amici, chi meglio può comprendere e battersi per questi ragazzi se non noi che, anche se solo in parte, viviamo le stesse difficoltà? I nostri giovani Come l’anno passato ringrazio Pietro Palumbo e Fabio Dragotto che a vario titolo e con ogni mezzo hanno cercato di aggregare giovani socie e soci. A loro dico che tutto sommato, in considerazione del quadro generale, qualche iniziativa è stata soddisfacente, altre un po’ meno. L’invito comunque è a non demordere perché i valori che hanno scelto di portare avanti sono quelli nobili dell’Unione e non importa se per adesso i giovani si mobilitano solo per una gita o per una pizza. L’importante è stare insieme. Col tempo l’impegno associativo verrà spontaneo e sono certo che sarà forte e appassionato come quello che anima molti di noi. I nostri anziani Tra il 2012 e il 2013 il servizio è stato riorganizzato e particolarmente potenziato. Istituito fra il 2012 e il 2013 il servizio di visita agli anziani ricoverati presso le RSA si è nel 2014 ulteriormente sviluppato. Ricordo che questo servizio è assicurato da Soci volontari non vedenti e quindi in grado di portare un conforto speciale. Gli anziani raggiunti sono circa 90 distribuiti in strutture di Milano e Provincia. Mentre a nome di tutti ringrazio i nostri volontari non vedenti ricordo il motto che ne ispira l’azione “A volte una carezza fa meglio di una pastiglia”. A questo punto, invitandovi ad un applauso di riconoscenza vi ricordo i nomi dei nostri volontari - Antonietta - Susanna - Gabriele - Gaetana Graziella - Giuliana - Luciana - Giovanni - Marcello - Giusi - Renato. I nostri servizi di consulenza Per tutto il 2014 sono stati attivi i tradizionali servizi di consulenza rivolti ai soci: servizio di consulenza legale a cura dell’avvocato Nicoletta Dal Cero; servizio di consulenza alle famiglie a cura della pedagogista Rosaria Girotti e dello psicologo Eugenio Tomasoni, servizio di consulenza psicologica curato dalla dottoressa Erica Monteneri. In particolare, il servizio di consulenza psicologica si rivolge  alle persone che hanno perso la vista in età adulta e che hanno necessità di elaborare la nuova situazione personale. Il Servizio si avvale anche di un telefono amico messo a disposizione per sostenere i soci in momenti particolarmente difficili. Circolo Culturale e ricreativo Paolo Bentivoglio Nel corso dell’ultimo quinquennio c’è stato il passaggio di testimone tra Piero Pizzarelli ed Erica Monteneri. Supportata dal suo comitato, Erica ha raccolto l’eredità mantenendo alta la tradizione del Circolo che è andato via via proponendo iniziative culturali di grande spessore e qualità. Tra le priorità segnalo la promozione di momenti di vera integrazione che hanno visto il coinvolgimento della zona 5 e non solo. Il cartellone del 2014 è stato particolarmente ricco di spettacoli che hanno accontentato i gusti di tutti. Nei giorni infrasettimanali è continuata la proposta dei corsi tradizionali: lettura e scrittura braille, manipolazione della creta, intreccio, ballo liscio, latinoamericano, rinascimentale. Particolarmente apprezzato il corso di autostima e autonomia personale. Il Gruppo Sportivo Nella relazione dell’anno precedente dicevo che il medagliere del Gruppo sportivo aveva bisogno di un’altra gamba, tanto pesavano gli allori conquistati, affermazione che ben descrive l’attività di questi ultimi anni. Agonisti o dilettanti, meritano tutti di essere chiamati atleti perché questo è lo spirito che li sprona. Sia che partano per una competizione internazionale o per rappresentare l’Italia alle Paralimpiadi, sia che attraversino un po’ affannati l’atrio dell’Istituto per recarsi in palestra, ritrovo nei loro volti la gioia che fa trasparire ottimismo e che fa superare con slancio i problemi di tutti i giorni. Appaiono sicuri, fieri testimoni del fatto che chi fa sport impara ad orientarsi meglio superando altresì posture sbagliate, recuperando fiducia in se stesso. Qui ritrovo i soci con i capelli neri, quel colore che nelle assemblee dell’Unione è un po’ scomparso e, francamente, il mio cuore si rallegra. Di primo acchito vorresti rampognarli ma poi il pensiero va alla giovinezza quando il bar dell’oratorio tra biliardo e biliardini era pieno di ragazzi, non c’era un posto libero neanche a pagarlo, mentre a messa o al vespro della domenica, i banchi riservati ai giovani restavano semivuoti. Il Parroco comunque perdonava dicendo che l’importante era che i giovani fossero lì, all’ombra del campanile, tanto prima o poi un passo in chiesa l’avrebbero fatto. Anche il 2014 non è sfuggito al cliché delle tante medaglie conquistate dal Gruppo sportivo e nuove discipline sono affrontate con successo in una sorta di piacevole sfida che sembra non finire mai. Il sito del gruppo riporta puntualmente i successi e le prestigiose affermazioni degli atleti ma, in questa circostanza è bene tornare ad appuntare al medagliere del gruppo la medaglia più preziosa: quella conquistata ogni giorno, quando un giovane cieco o ipovedente trova lo stimolo per unirsi al gruppo o quando un cieco con i capelli bianchi ritrova nuova grinta frequentando la palestra dell’Istituto. I nostri media In quest’ambito ritroviamo il nostro amatissimo Mario sempre ammalato di “Unionite”. Così Vito Antonio Zito amava definire quel sentimento inscindibile che lega a filo doppio i vecchi dirigenti dell’Unione. Ma il nostro Censa non è certo vecchio, è sempre lì e con tono sempre più beffardo è pronto a commentare i fatti dell’Unione ricollegandosi spesso ad episodi che oramai appartengono alla storia. Dal suo pensiero nasce Camminare Insieme che con cadenza quadrimestrale ci porta le notizie sulle principali attività della sezione, insieme alle mitiche rubriche che a volte commentano il presente altre volte recuperano frammenti importanti del passato. Negli ultimi anni l’antica collaborazione con Radio Meneghina è andata via via perdendosi. L’emittente radiofonica tutta milanese che Tullio Barbato ha voluto restasse libera e indipendente, ormai priva di pubblicità non ha retto il passo con i tempi strozzata, spesso silenziata, da radio sempre più potenti che più che all’informazione mirano al profitto. Fortunatamente la nostra storica rubrica radiofonica Camminare Insieme condotta da Mario Censabella non si è interrotta trovando posto nel palinsesto di Radio Interland che trasmette sui 95.600 mhz. Per tutto il 2014 è proseguita la pubblicazione delle riviste Ora serena e Voce Amica utili strumenti di promozione culturale e storiche testimonianze della stampa in braille. Infine, nello scorso ottobre abbiamo intrapreso il rifacimento del nostro sito per renderlo più moderno dinamico e accessibile; presto tornerà operativo. A breve pubblicheremo la nuova carta dei servizi, strumento indispensabile per promuovere fra i ciechi e non solo l’attività della nostra Sezione. Concludendo invito tutti a restare aggiornati ascoltando la Segreteria telefonica che, salvo eventi eccezionali, viene predisposta ogni martedì a partire dalle ore 17 consultabile da qualche mese 24 ore su 24. Completa il quadro dei nostri servizi informativi la newsletter dell’Unione, inoltrata ai soci che si sono registrati contestualmente all’avvio della nuova segreteria telefonica. Carissimi, il tempo corre veloce, ma io comunque mi intratterrei a lungo nel parteciparvi le situazioni più delicate e i momenti più belli che si sono susseguiti in questi ultimi cinque anni alla guida dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Milano. Gli esperti sostengono che dopo il tredicesimo minuto, per quanto possa essere coinvolgente l’argomento e accattivante l’oratore, l’attenzione cala. Pertanto il rispetto dovuto a Voi, che mi avete comunque ascoltato per tutto questo tempo, mi suggerisce di andare rapidamente alla conclusione. Credetemi, mentre scrivo tornano alla mente tante manifestazioni di affetto che hanno reso affascinante l’esperienza di questi ultimi cinque anni. La vita mi ha portato a vivere tante situazioni, nessuna però è stata tanto ricca di calore come quella che ho vissuto in mezzo a Voi. Tutti mi avete regalato un sorriso, una stretta di mano, sentimenti e gesti che io porterò nel cuore. Come sempre, il mandato di Presidente si conclude con tante incompiute e, al di là delle possibili giustificazioni, facendo l’esame di coscienza, mi domando se avrei potuto fare di più e meglio. Tanti sono i motivi per i quali si è portati ad assolversi, così come sono tanti i rimpianti, sapendo che le mancate vittorie possono aver interrotto i sogni. Franco Lisi, Giangiacomo Ruggeri, Erica Monteneri, Eliana Pacchiani, Alessandra Martinelli, Francesco Cusati, Rosaria Girotti, Alberto Piovani e Osvaldo Benzoni, supportati dalla continua e saggia presenza di Mario Censabella, che con me hanno condiviso le responsabilità nell’ultimo mandato, Vi hanno voluto bene. Con generosità ognuno di loro ha messo al servizio dell’Unione i propri talenti per rendere l’azione della nostra Associazione, sempre più vicina alle reali esigenze dei Soci e non solo. Per ognuno dei Consiglieri potrei scrivere pagine tessendo lodi o evidenziando magari qualche perdonabile “peccatuccio” nascosto, ma l’impegno profuso da tutta la squadra non ha bisogno di proclami, bastano i fatti. Sì i fatti, come quelli evidenti che descrivono l’azione del Consiglio Regionale Lombardo con il quale in un crescendo di sintonia si sono conseguiti importanti successi. Il Presidente Nicola Stilla ha saputo accreditare l’Unione in tutti i contesti regionali conquistando ruolo e prestigio per la nostra Associazione. In Regione Lombardia non più emarginati, nascosti dal peso politico di associazioni più grandi, siamo protagonisti di scelte determinanti per il nostro futuro. Le cronache riportano la possibile disponibilità del nostro Nicola per un impegno associativo a livello nazionale in un momento nel quale la nostra Unione deve affrontare le tante sfide per continuare a svolgere al meglio la propria funzione di rappresentanza e tutela, affermandosi quale unico interlocutore credibile per gli interessi dei ciechi e degli ipovedenti verso il Parlamento e verso il Governo. In un momento particolarmente difficile per il mondo dell’associazionismo, che soffre la perdita di identità e di partecipazione, a Nicola va il plauso per la sua tenace testimonianza disinteressata. Come da tradizione la relazione morale contempla un pensiero al Presidente Nazionale e pertanto a Mario Barbuto vada un saluto grato per aver raccolto l’impegnativa eredità del Presidente Tommaso Daniele ascritto fra gli uomini che maggiormente hanno contribuito, negli ultimi vent’anni, al riscatto dei ciechi italiani. Mario ha preso una macchina in corsa e con coraggio la sta conducendo al traguardo del prossimo Congresso. Mario e Nicola sono figli dell’Unione Italiana dei Ciechi ed degli Ipovedenti, tessere pregiate di un mosaico che, terminate le liturgie congressuali, devono, necessariamente tornare a ricomporsi. Carissimi, molti dei servizi offerti dalla nostra sezione sono stati resi possibili grazie al prezioso aiuto dei volontari ai quali spesso, presi dalla frenesia quotidiana, dimentichiamo, di dire grazie. Ed allora anche da queste righe vada a tutti loro la nostra sentita e affettuosa riconoscenza. Nello stesso tempo ringrazio a nome di tutti Giancarlo Penco e Giuseppe Pogliani, nostri Sindaci Revisori che hanno sostenuto la Sezione andando ben oltre gli obblighi che il loro mandato gli attribuisce. Giunto al termine della relazione il mio pensiero, unito a quello dell’intero Consiglio Direttivo, va a Maria Rosaria, Tania, Renata, Dario, Mario, George, Filippo, Layla, Chiara, Simona, Maurizio, Maria Luisa, il nostro personale, la nostra famiglia dove a volte si alza la voce, magari si mette il broncio, ma il giorno dopo si dimentica tutto e si torna a volersi bene più di prima. Amiche ed amici, presto si accenderanno le luci di Expo 2015, la speranza è che non abbaglino ma che diventino fari per indicare la strada che ci porterà verso una società in crescita, più attenta e rispettosa di chi, pur non vedendo, chiede che la vera integrazione non rimanga un sogno. Il Presidente Rodolfo Masto UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI IPOVEDENTI ONLUS Ente Morale posto sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri D.P.R. 23 dicembre 1978 (G.U. n. 62 del 3 marzo 1979) Sezione Provinciale di Milano – Via Mozart, 16 – 20122 Milano Tel. 02 78 30 00 - E-mail: uicmi@uiciechi.it Codice Fiscale 80095170157 RELAZIONE PROGRAMMATICA PER L’ANNO 2016 ASSEMBLEA 29 MARZO 2015 ISTITUTO DEI CIECHI DI MILANO VIA VIVAIO, 7 MILANO Carissime, carissimi, certamente tutti voi ricorderete che il nuovo statuto dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, entrato in vigore dopo l’ultimo Congresso, prevede - tra l’altro - la convocazione di una sola assemblea ordinaria annuale nel corso della quale devono essere approvati la relazione morale, il bilancio consuntivo dell’anno precedente, la relazione programmatica e il documento di programmazione economica riferibili all’anno successivo. Queste norme, unite a quelle stabilite in ordine alle Onlus e agli adempimenti previsti dalla Regione Lombardia, ci obbligano a convocare la nostra assemblea entro la fine di aprile, rendendo, se così possiamo dire, particolarmente “incerta” la predisposizione della relazione programmatica e del bilancio di previsione. Le difficoltà maggiori sono dettate dalla persistente crisi economica che rende tutto più insicuro, pregiudicando l’attendibilità di ogni concreta previsione. Ripercorriamo, dunque, la struttura della Relazione Morale 2014, per ogni capitolo indichiamo le linee generali d’azione, consapevoli delle possibili variazioni che in un arco temporale così ampio possono intervenire. Gli auspici per un futuro migliore Quando gli obiettivi di questa relazione programmatica entreranno nella fase realizzativa, avremo da poche settimane celebrato il XXIII Congresso Nazionale, assise che mai come in quella circostanza saranno state caratterizzate dalla individuazione di azioni concrete, confermando, da un lato le storiche finalità dell’Unione, dall’altro la proposizione di nuove strategie finalizzate a vincere le sfide che permettano ai ciechi e agli ipovedenti di continuare a percorrere con successo il faticoso ma affascinante cammino verso la piena integrazione nella scuola, nel lavoro, nella società. Nel 2016 troveremo il nuovo Consiglio direttivo sezionale e i Consiglieri nominati nell’ambito del Consiglio regionale saranno alle prese con la realizzazione degli obiettivi che caratterizzeranno l’azione della Sezione per tutta la durata della prossima legislatura. Nessuno potrà negare le difficoltà, perché oltre agli effetti della crisi economica che sembra non finire mai, insiste, come da più parti rilevato, una certa crisi dell’associazionismo. Correrà pertanto l’obbligo, a chi avrà ruoli di responsabilità, tener fede ai valori imprescindibili che hanno ispirato i nostri Padri fondatori mantenendo salda la compagine associativa e dimostrando con atti concreti di avere davvero a cuore le legittime istanze dei soci. La ricerca delle risorse In coerenza con l’azione condotta negli anni passati, sarà necessario perseguire l’obiettivo rigoroso della riduzione della spesa e, nello stesso tempo, sarà necessario introdurre tutte le innovazioni possibili orientate alla migliore organizzazione del lavoro, per rispondere agli iscritti in maniera sempre più efficiente ed efficace. Particolare attenzione dovrà essere posta alla valorizzazione del patrimonio portando a compimento le iniziative già intraprese che, a regime, porteranno nuove importanti risorse nelle casse della Sezione. L’incoraggiante risultato raggiunto dalle iniziative di raccolta fondi organizzate nel 2014 ci spronerà a sviluppare ulteriormente tali manifestazioni quali, ad esempio, la lotteria di primavera, la vendita di cioccolato e libri, la partecipazione ai vari mercatini di Natale, interni ed esterni nonché l’organizzazione del tradizionale mercatino di Santa Lucia. Una migliore cura dell’immagine dell’Unione - che cercheremo di promuovere e potenziare - ci permetterà di consolidare il gettito del 5 per mille e, nello stesso tempo, di attrarre nuovi atti di solidarietà. Servizio di patronato - Caf In considerazione dei risultati raggiunti il servizio in questione dovrà essere ulteriormente potenziato introducendo l’espletamento di ulteriori pratiche come ad esempio la compilazione diretta del modello 730. Il servizio dovrà altresì curare costantemente l’evoluzione normativa in materia pensionistica per fornire ai soci le giuste indicazioni in questo delicatissimo settore. Servizio di accompagnamento Con molta probabilità, fra gli ultimi mesi del 2015 e i primi mesi del 2016, il servizio di accompagnamento registrerà il ritorno dei volontari del Servizio Civile. È comunque opportuno ricordare che, al di là di chi effettua il servizio, sia i volontari civili che i collaboratori retribuiti, il successo degli accompagnamenti è legato all’organizzazione che è stata data dagli Uffici sezionali, artefici della efficienza e della puntualità. Resta comunque fermo l’obiettivo di riuscire a stabilizzare il servizio coinvolgendo finalmente la Città Metropolitana, così come avvenuto in altre città. Autonomia, mobilità e progetti innovativi La Sezione dovrà impegnarsi affinché progetti messi in atto in occasione di Expo continuino il loro sviluppo anche dopo la manifestazione internazionale. Un ulteriore obiettivo da raggiungere sarà quello della costituzione di un tavolo di confronto diretto con ATM, indispensabile per chiedere e ottenere che sui mezzi di trasporto pubblico vengano introdotti specifici ausili utili alla migliore mobilità dei disabili visivi. Al Comune di Milano chiederemo che il costituito “Sottotavolo della mobilità” sviluppi nuovi progetti, oltre a quello dei dieci percorsi messi in atto in occasione di Expo. La Sezione continuerà a vagliare, sostenere e promuovere nuovi progetti tecnologici privilegiando le iniziative che ci verranno proposte fin dal loro avvio. Nell’ambito specifico della mobilità e dell’orientamento, l’auspicio è quello che si possa realizzare un accordo diretto con l’ASL o con una primaria Azienda Ospedaliera affinché il servizio possa essere finalmente programmato con continuità. Educazione e formazione Ricordando le tante difficoltà affrontate fra il 2014 e il 2015, l’auspicio è che nel 2016 si sia ritrovata la giusta stabilità nei servizi riferiti all’istruzione e alla formazione o, più in generale, all’integrazione scolastica. In particolare, la Sezione dovrà tutelare i nostri ragazzi affinché carenti valutazioni degli Uffici preposti non limitino le risorse necessarie a garantire la qualità dei servizi erogati. Mi riferisco in particolare alla difesa delle scienze tiflologiche, strategiche affinché i supporti educativi prestati agli studenti ciechi e ipovedenti non vengano ridotti a prestazioni di carattere sociosanitario. Questa è certamente la battaglia di tutte le battaglie che spero avrà trovato un posto primario, così come quella delle politiche occupazionali, tra i temi fondamentali nel novembre del 2015 dal XXIII Congresso. Ma nelle more degli ormai indispensabili provvedimenti legislativi, anche la Sezione, dovrà fare la propria parte, rivendicando con forza servizi di qualità. Politiche occupazionali Il lavoro e la scuola sono strumenti imprescindibili e inseparabili per garantire ai ciechi e agli ipovedenti la più completa inclusione. L’Unione, anche al livello locale, dovrà promuovere azioni sinergiche affinché, individuando precocemente per ognuno il più adeguato percorso scolastico, sia consentito ai nostri ragazzi, un soddisfacente ingresso nel mondo degli studi superiori e del lavoro. Nel rispetto delle prerogative previste dal decreto DLCSP 1047, per quelle che sono le competenze territoriali, l’Unione dovrà vigilare affinché il processo di riforma delle autonomie sancita nella legge del 7 aprile 2014 n. 56 si concluda con l’attribuzione di servizi certi, in materia di educazione e assistenza, nei confronti dei cittadini disabili visivi che da quei servizi, dopo la chiusura delle scuole speciali, hanno sempre tratto benefici. Ulteriore obiettivo dell’Unione sarà quello di promuovere ogni azione volta al superamento dei troppi pregiudizi che limitano, ancora oggi, l’accesso al lavoro delle persone con disabilità visiva. L’Unione dovrà tornare a farsi interprete e, se necessario, garante delle giuste istanze dei non vedenti verso il mondo dell’Impresa. La pluridisabilità Nel ricordare che questo è il settore che maggiormente ha pagato l’effetto di questa perdurante crisi economica, l’impegno dell’Unione dovrà caratterizzarsi attraverso l’assunzione delle iniziative volte al pieno sostegno delle famiglie. In particolare, l’Unione di Milano dovrà continuare a sostenere e sollecitare l’Istituto perché realizzi progetti dedicati specifici come il CCD, la RSH, unitamente al servizio “Dopodinoi”. Anziani La Sezione continuerà a supportare la pregevole opera dei volontari non vedenti che portano conforto agli anziani ciechi ricoverati presso le diverse RSA cercando di ampliare il servizio per assicurare visite ancora più frequenti. La speranza è quella di riuscire ad estendere il servizio anche agli anziani ciechi che vivono soli presso il proprio domicilio. Inoltre, contando sul disinteressato impegno di Erica Monteneri e Rosaria Girotti, la Sezione implementerà il progetto che prevede corsi di formazione rivolti agli operatori sanitari, riprendendo il tema “Quando il malato non vede, che fare”. Circolo Culturale Ricreativo Paolo Bentivoglio Il 2016 troverà certamente il Circolo reduce dai tanti successi conseguiti e eventi realizzati durante l’anno 2015, non ultimo la celebrazione del 50° di Fondazione. La Sezione non potrà che sostenere con convinzione l’azione di una realtà che sempre più incontra l’interesse dei ciechi e del territorio. Il Circolo e la Sezione, pur nel rispetto assoluto delle competenze e responsabilità, sono un corpo e un’anima sola votati, attraverso l’adozione di specifici progetti, al sostegno e all’incremento della base associativa. Dopo aver assunto un operatore dedicato al Circolo, la speranza è quella di trovare nuove risorse per poter realizzare tutti quei progetti che il Comitato del Circolo “trattiene nel cuore”. Il Gruppo Sportivo Non Vedenti Dai nostri campioni ci aspettiamo sempre nuove vittorie, accanto all’affermazione più bella, quella di portare all’attività amatoriale, propedeutica alla migliore cura personale e, al raggiungimento della migliore autonomia possibile, il maggior numero di persone. Anche in questo caso, la Sezione si augura, nel 2016, di essere più generosa. Comunicazione e Immagine In questo settore, alcuni sogni sono rimasti nel cassetto come ad esempio la nuova veste grafica del nostro storico periodico “Camminare Insieme” e la rivisitazione territoriale delle riviste in braille “Ora Serena” e “Voce Amica”. Questi progetti, uniti al potenziamento di tutti i nostri mezzi di comunicazione, con particolare riferimento a quelli legati al web, sono al centro dell’attenzione e l’impegno a realizzarli sarà una priorità perché la migliore informazione è il veicolo primario di aggregazione. Conclusioni Care Socie, Cari Soci, dopo una lunga relazione morale, vi ho letto un documento programmatico intenzionalmente sintetico, con alcuni argomenti, forse, trattati solo parzialmente, proprio per lasciar spazio al dibattito e alle vostre opinioni, anche perché, chi vi parla, si ripropone di servire l’Unione per i prossimi cinque anni. Comunque una cosa è certa, per quanto mi riguarda, al di là delle cariche associative, continuerò a camminare con tutti voi, affrontando con coraggio i tanti problemi che ogni giorno la vita ci riserva e insieme innalzeremo le bandiere dell’Unione là dove il cielo è più blu. Il Presidente Rodolfo Masto Inviato alle stampe il 19 febbraio 2015