CI 2017-03-01

CAMMINARE INSIEME

Notiziario n. 1 – Marzo 2017

E’ parte integrante del presente numero: la Convocazione assembleare, la Relazione sull’attività svolta nell’anno 2016 e lo schema di sintesi del Bilancio consuntivo 2016 così come prevedono le norme statutarie e regolamentari della nostra Associazione.

 

SOM-MARIO

ABBAIARE ALLA LUNA

  1. SERVIZI DI PATRONATO E CAF
  2. CINQUE PER MILLE – UN GESTO DI SOLIDARIETÀ
  3. PENNA E CALAMARIO
  4. QUOTA SOCIALE 2017
  5. NOTIZIE UTILI
  6. RICORDIAMOLI

CODA DI ROSPO


 

ABBAIARE ALLA LUNA

Il binomio Radio Meneghina Unione Italiana dei Ciechi di Milano era settimanalmente con “Camminare Insieme”.

Il Giornalista Tullio Barbato cofondatore dell’emittente e direttore della stessa mi ha dato sempre molto credito e usato cortesie.

Una sera, vi era una notizia giornalistica importante che si afferiva all’Inter, mi ha chiesto se poteva intervenire nello spazio di Camminare Insieme con Massimo Moratti, è stata una simpatica esperienza.

In quei tempi Radio Meneghina viveva i suoi anni ruggenti; nella notte di San Silvestro si era tutti in gara, partecipi e compresi, per andare in onda per fare gli auguri, sono state serate indimenticabili.

Nel corso degli anni ho avuto ospiti illustri: artisti, cantanti, politici, attori, navigatori. Ricordo con mestizia l’incontro con Ambrogio Fogar che reduce da camminate sul Pack col cane Armaduk, ha raccontato con grande fervore anche religioso delle sue navigazioni solitarie, dei suoi naufragi, dei suoi salvataggi.

Anni dopo sono andato a trovarlo quando era ormai immobile in un letto: è stato carino e affettuoso: prima che ci accomiatassimo mi ha chiesto se la signora che mi accompagnava fosse la mia amante: Margherita, già dipendente dell’Unione Italiana Ciechi, la cui conoscenza risaliva al 1956. Ed è stato appunto per un suo intervento l’incontro con Fogar, la mamma frequentava la medesima parrocchia.

L’immobilità di Ambrogio era tale per cui mentre mi accomiatavo da questo ultimo incontro, Ambrogio chiamava il suo assistente perché gli grattasse un orecchio…

Vittorio Pinotti re della canzone milanese, inventore dei quattro tempi del liscio ambrosiano, alla radio aveva un suo spazio settimanale, chiunque poteva telefonare e chiedergli una canzone del suo repertorio e anche oltre, Vittorio, subito, corrispondeva alla richiesta eseguendo con la sua insuperabile fisarmonica il pezzo. Vittorio Pinotti è stato anche ospite, non poteva mancare, di “Camminare Insieme”. Nel corso di uno di quegli incontri ha eseguito per la prima volta, accompagnandosi al pianoforte, una sua composizione dedicata alla moglie, la Pucci, che da sempre lo accompagnava; per stare con lui aveva anche imparato a suonare uno strumento.

“El me mund” la musica e le parole che Pinotti ha saputo cantare con quel suo vocione che aveva tante sfumature da risultare particolarmente commovente.

Struggenti erano le parole che hanno raccontato la vita di un cieco che un poco alla volta non vede più neppure le luci della sua città ma che con volontà e sacrificio riesce ad affermarsi nella vita, perché, Pinotti dice, la città è grande e generosa, basta aver voglia di lavorare …

Di Vittorio Pinotti se ne hanno sempre molti ricordi: è del tutto casuale che una segretaria dell’Unione riportasse un episodio di un suo familiare che al tempo in cui il Pinotti si esibiva in un noto locale di Corsico di allora, erano gli anni 60, al “Burlagiò”, era trattenuto, amorevolmente, bambino, seduto sul pianoforte del musicista, mentre si esibiva.

La passerella sarebbe lunga, concludo l’elenco degli ospiti con Aldo Aniasi che aveva una grande considerazione per l’Unione Italiana dei Ciechi; la sera nella quale era ospite ho avuto libertà di intrattenerlo su molti aspetti della vita politica e di tutti i giorni; a un certo momento gli ho chiesto quale fosse stato il suo primo amore, “…sono trascorsi tanti anni cosa vuoi che ricordi…” poi, nel corso di uno stacco musicale …“ma Censabella cosa vuoi che ti racconti, mia moglie è alla radio che mi ascolta …” Ora, ho deciso di concludere, dopo 36 anni di ininterrotta conduzione, prima a Radio Meneghina, poi, quando quella radio per questioni relative alla propria realtà ha interrotto la sua programmazione, ho proseguito con Radio Hinterland la mia attività di conduttore. Ora, si è conclusa anche questa esperienza con il 31 dicembre 2016. In realtà contemporaneamente vi è stata pure una breve presenza presso Radio Lodi fattami interrompere perché mi era venuto l’estro di far leggere un articolo tratto da un grande settimanale nel quale era stato scritto che in pubblico i cosiddetti normodotati si vergognavano di avere avuto rapporti con donne disabili.

Radio Meneghina tutti quegli anni, sono stati d’oro, è stata pure un palcoscenico di sentimenti e di umanità: vi erano microfoni aperti per tutti e chiunque poteva accedervi trovando affetto e comprensione.

Di quegli anni è rimasta Clorinda Bigiarini non vedente di 94 anni scomparsa proprio in questi giorni che intratteneva con tutti, conduttori e ascoltatori, antiche storie di quando bambina pascolava le capre al Monte Fumaiolo. Da qui è nata la storia di Clorinda Bigiarini che accudiva le sue 11 capre perché la madre, mungendole, desse da mangiare a tutta la famiglia. Clorinda si è anche adoperata per aiutare, anche finanziariamente, alcuni che si rivolgevano a lei. Clorinda ha avuto tre figli, si era sposata, senza quasi conoscere il marito, pochi giorni prima della partenza per il fronte. Dopo qualche anno è tornato a casa molto imbarazzato, tutto imbacuccato e molto triste come se volesse nascondere qualcosa; così Clorinda, dopo la gioia di aver potuto … riabbracciare il marito, aveva compreso il suo disagio: lui non glielo aveva detto, aveva perso un braccio in guerra.

Non potrò mai dimenticare i rapporti con Radio Meneghina, non potrò mai dimenticare quelle voci, soprattutto la disponibilità di Giulio e Rino che erano i più importanti conduttori.

 

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  • SERVIZI DI PATRONATO E CAF

Anche quest’anno, la Sezione, a seguito della sottoscrizione della convenzione con ANMIL, offre servizi di Patronato e CAF per l’espletamento di pratiche assistenziali e previdenziali. Per la denuncia dei redditi (Modello 730) ai soci in regola con il versamento della quota sociale, si chiede un piccolo contributo. Per familiari e amici dei soci sono previste tariffe agevolate.

 

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  • CINQUE PER MILLE – UN GESTO DI SOLIDARIETÀ

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Sezione provinciale di Milano invita anche quest’anno i non vedenti, familiari, amici, volontari e simpatizzanti a devolvere il 5 per mille nella circostanza dell’annuale dichiarazione dei redditi. Non occorre sottolineare l’importanza di questa devoluzione. I proventi saranno impegnati anche per il finanziamento dei corsi di autonomia e mobilità e per il servizio di accompagnamento.

Perché la devoluzione avvenga occorre annotare il nostro Codice Fiscale: 800 95 17 01 57.

Ricordiamo che il 5 per mille anche se non sottoscritto viene ugualmente ritenuto dallo Stato.

Possono devolvere il 5 per mille alla nostra Associazione tutti coloro che pur non sottoscrivendo una denuncia dei redditi (Unico o 730) ricevono il CUD, compilando l’apposita modulistica allegata; occorre poi inserire quel modulo in busta chiusa e consegnarlo a un ufficio postale o in banca o a un CAF indicando che il beneficiario è l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Milano con il corrispondente Codice Fiscale.

 

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  • PENNA E CALAMARIO

Milano, 11 novembre 2016 - Illustrissimo e caro Presidente Radio Interland

 “Gentile Presidente,

da molti anni ormai l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Milano è ospite della tua, vostra Radio, così come io stesso essendo conduttore di Camminare Insieme.

Io non so, non posso sapere quanto la “nostra” trasmissione possa essere stata gradita.

Ho cercato, come è mio stile e costume diffondere in quello spazio oltre a notizie di normale consumo e di interesse per tutti, informazioni che potevano essere utili, sia ai non vedenti sia alla società tutta.

Questa iniziativa ha per l’Unione di Milano un certo onere che il presidente Rodolfo Masto forse può essere ancora disponibile a sostenere, a condizioni che l’impegno avesse ancora valore e senso.

Quasi un anno addietro il presidente Masto ha inviato una lunga nota che oltre a esprimere gratitudine per l’ospitalità chiedeva un parere circa il proseguire dell’iniziativa.

Attendo, scrivevo allora, un tuo cortese riscontro. Ora, prima di concludere, debbo inviarti anche a nome dell’Unione Italiana dei Ciechi di Milano e del suo Presidente le espressioni della “nostra” gratitudine per tanta ospitalità.

Con il 31 dicembre cesseremo di inviarvi il CD, è stata un’esperienza che non potrò mai dimenticare: conduco Camminare Insieme dal 20 aprile 1980; diceva mio padre: “cosa fatta capo ha…”.

Per quanto mi attiene ho comunque deciso di interrompere la mia collaborazione dal 31 dicembre 2016. Radio Interland potrà sempre ottenere notizie relative alla nostra attività attraverso il periodico che, non casualmente, è Camminare Insieme. La Radio potrà sempre accogliere e diffondere le notizie che riterrà più opportune.

Con immutata deferenza, ti giungano i sensi della nostra più viva gratitudine.  Un abbraccio.

PS - Il silenzio è ritenuto conclusivo.  Mario Censabella”

Il dado è tratto, non è … Giulio Cesare, questa volta sono io ad aver preso una decisione, di concerto con il Presidente Rodolfo Masto, che pone fine a una iniziativa che questa volta le circostanze della vita lo hanno reso giusto.

Un poco di storia, nel lontano 1978, ero da 4 anni presidente della Sezione di Milano, avevo pensato che la presenza dell’Unione, presso una radio libera con una propria trasmissione, potesse essere importante, allora non erano molte le radio libere che erano sorte.

 

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  • QUOTA SOCIALE 2017

Anche per l’anno 2017 la quota sociale rimane invariata, euro 49,58, invitiamo tutti i nostri associati a rinnovare il tesseramento per l’anno 2017 ed eventualmente aggiornarlo per gli anni precedenti, qualora non si fosse ancora provveduto.

Attraverso l’Unione si sono potuti ottenere e mantenere tutti i benefici attualmente in godimento dai disabili visivi.

L’Unione ha avuto riconosciuto il diritto di rappresentanza e di tutela anche in tutti quei contesti nei quali i non vedenti sono oggetto o soggetto.

Oggi, essere soci dell’Unione è una sicurezza per la salvaguardia dei diritti acquisiti. L’Unione rimane sempre la risorsa per ogni nostra rivendicazione. Anche chi non chiede nulla sappia che ogni giorno chi non vede è fruitore di benefici acquisiti dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti; tutti insieme unitariamente siamo una forza e una realtà non facilmente domabili.

Ricordiamoci di fare il nostro dovere: se 49 euro e 58 centesimi tutti in un botto fossero troppi vi è la possibilità di sottoscrivere una delega che consente di pagare la quota sociale rateizzata con ritenute effettuate direttamente sui ratei di pensione e/o di indennità di accompagnamento. E’ un’opportunità che consente di essere sollevati da un adempimento burocratico attraverso il suo automatismo.

La quota sociale è comprensiva di percentuali che statutariamente sono riversate alla Sede Centrale e al Consiglio Regionale UICI.

Ricordate: una recente modifica del Regolamento associativo dispone che qualora la quota non fosse rinnovata annualmente, al secondo anno decade l’appartenenza all’Unione, verrà così a interrompersi la soluzione di continuità rispetto alla data d’iscrizione; sarebbe un …peccato perdere il diritto ad essere soci storici e quindi la possibilità di avere assegnata una medaglia per i cinquant’anni di ininterrotta appartenenza all’Unione.

Inoltre, chi volesse manifestare direttamente particolare e tangibile riconoscenza alla nostra Sezione, potrà offrire un contributo, conta il gesto e non la quantificazione economica.

L’iscrizione all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Milano dà anche il diritto a ricevere il periodico Camminare Insieme, organo ufficiale della Sezione che viene inviato gratuitamente in stampa a grandi caratteri, in versione braille, su CD testo o MP3.

I soci dell’Unione hanno diritto a ricevere a richiesta, gratuitamente, il Corriere dei Ciechi, mensile, organo ufficiale della nostra Associazione.

 

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  • NOTIZIE UTILI

Guida alle agevolazioni fiscali per disabili

Informo che l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la nuova edizione della Guida alle Agevolazioni Fiscali per Disabili, aggiornata a gennaio 2017.
La copia in formato PDF è scaricabile direttamente dal sito http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/portal/entrate/agenzia

Coloro che avessero la necessità di assistenza per l’eventuale consultazione, o di richiederne copia sia cartacea sia per posta elettronica, possono rivolgersi alla segreteria di presidenza 02/78 30 00 interno 7.

Tirrenia – Casa Vacanze Centro Le Torri

La struttura, ha assunto un’organizzazione in grado di corrispondere alle esigenze particolari dei non vedenti e offrire opportunità per tutte le esigenze turistiche: ottima accoglienza alberghiera, raffinata offerta di ristorazione, intrattenimenti e altro ancora.

Ogni anno vengono organizzati periodi di vacanza dedicati ai non vedenti anziani e ai loro eventuali accompagnatori per i quali sono applicate tariffe agevolate rispetto a quelle ordinarie.

I nostri comunicati e le nostre segreterie telefoniche, conterranno i particolari relativi ai periodi e ai costi pro capite per le diverse vacanze. Per informazioni contattare il numero 050/32.270.

Dal Movimento Apostolico Ciechi - Casa Vacanza a Corbiolo

Il Movimento Apostolico Ciechi offre a non vedenti ed eventuali accompagnatori, un piacevole soggiorno presso la propria Casa vacanze “Teresa Fusetti” a Corbiolo - Bosco Chiesanuova, Via della Fontana 5 a 25 km da Verona (altitudine 850 mt.). - 30 stanze con servizi in una confortevole struttura priva di barriere architettoniche. Per adesioni chiamare il numero 045/705 05 12 – sito: www.casafusetti.it

 

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  • RICORDIAMOLI


da novembre 2016 a marzo 2017

Annunziata Anna - Bigiarini Clorinda - Calabrò Franco - Ferla Caterina - Grasso Lorenzo - Majeron Luigi Renato - Negroni Alessandrina Ramorino Marco - Rasinterra Luigi - Zof Franco.

 

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CODA DI ROSPO

Era una …biondassa prosperosa, professione manicure, alla …bisogna c’era sempre. Erano i primi anni 70, avevo ancora il cane guida; mi ero recato a Varese presso l’Unione per alcuni adempimenti istituzionali, allora mi accadeva così. Avevo pensato che la …biondassa potesse venirmi a prendere, sarei ritornato a Milano molto comodamente: appuntamento ore 21 alla stazione.

Erano già le 22 e nessuno appariva; un addetto della stazione mi aveva interpellato già diverse volte chiedendomi se avessi qualche necessità: “ho un appuntamento con un amico che doveva venirmi a prendere … Ma…”. Mi vergognavo a confessare che l’appuntamento fosse con una donna, questione di orgoglio: “..bisogna essere degli irresponsabili, senza coscienza, non si può lasciare un cieco in mezzo alla strada …”.

Più tardi, erano già le 23,30, pensavo al buon Samaritano, infatti è tornato: “non mi sento di lasciare qui uno come lei, mi dica se desidera essere accompagnato in qualche luogo …”. Avevo ipotizzato di chiedergli di accompagnarmi in un albergo, treni per Milano non ve ne erano più, non sapevo quale fosse il costo del pernottamento, non volevo rimanere senza un soldo, così ho accettato la proposta del provvido amico: mi avrebbe chiuso a chiave in una sala d’aspetto, al mattino intorno alle sei mi sarebbe venuto a prendere per accompagnarmi al primo treno per Milano. Ero molto preoccupato, i tempi non erano belli ma non è che qualche ceffo sarebbe venuto ad aggredirmi portandomi via i soldi che avevo risparmiato non pernottando in albergo? Non è che poi il mio cane cospargesse qualche sordidezza sull’impiantito di quella sala d’aspetto. Mi sono addormentato avvolto nel mio impermeabile, era ottobre, faceva abbastanza freddo, mi sono avvolto nel mio indumento, forse pensavo così che passasse la notte fra veglia, sonno, paura e speranza. Mi sembra di ricordare che l’amico, il Samaritano, fosse venuto a fare un’ispezione, anche il mio cane lo ha considerato tale, non ha abbaiato. Intorno alle 6 il nostro protettore è venuto a liberarci, mi ha accompagnato al treno; il suo partire mi è apparso un sollievo, quasi una liberazione. Alle 8 dovevo essere a Milano per iniziare il mio turno di lavoro, di travet.

Nel corso di quel mattino ho … rovesciato sulla … biondassa tutto il mio risentimento e le mie rimostranze. “Sei tu che mi hai ingannato, ho atteso fino a mezzanotte …  salivo e scendevo dall’auto per cercarti meglio, mi avranno scambiato per una poco di buono …”. Nel corso di quel mattino tutto si è poi chiarito, lei mi attendeva in piazza della stazione Ferrovie dello Stato, io in quella delle Ferrovie Nord, personalmente non sapevo che a Varese vi fossero due stazioni... la biondassa a un certo punto, lei sapeva delle due stazioni, aveva avuto un dubbio, ma per la notte o per altro non ha saputo risolversi: la notte era troppo fonda.

Successivamente ho incontrato ancora la biondassa, professione manicure, che però aveva un condizionamento psicologico di ordine pratico: aveva un cugino cieco che abitava in un appartamento sotto il suo e non voleva che “egli sapesse”, quindi noi eravamo obbligati a salire le scale che dai box portavano a casa sua, con le scarpe in mano, non potevo proferire parola né sorridere, quasi un mesto pellegrinaggio, bisognava solo aver pazienza, poi la posta era lì, a portata di mano.

Questo amico era molto legato all’Unione Italiana Ciechi, nella fattispecie a quella di Como. Mi era capitato che viaggiando spesso sulla linea Milano Lecco, un signore dell’Union Carbide mi avesse dato un assegno di 500 mila lire per l’Unione … posto che vai Unione che trovi.

Sono un facile conversatore e quando mi capitava raccontavo agli interlocutori le attività e le benemerenze dell’Unione Italiana Ciechi.

“…No, Censabella, hai avuto un’oblazione sul territorio comasco: i soldi li devi consegnare all’Unione Ciechi di Como!”
MC

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AVVISO DI CONVOCAZIONE DIRITTO DI PARTECIPAZIONE 

l’Assemblea dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Sezione provinciale di Milano è convocata domenica 30 aprile 2017 presso il Salone Barozzi dell’Istituto dei Ciechi di Milano, Via Vivaio, 7 alle ore 8.30 in prima convocazione, alle ore 9.30 in seconda convocazione. 

Ordine Del Giorno

  1. Nomina del Presidente.
  2. Nomina del Vicepresidente.
  3. Nomina del Segretario dell’Assemblea.
  4. Nomina di tre questori per l’organizzazione assembleare.
  5. Nomina di tre scrutatori per le votazioni palesi in sala.
  6. Approvazione della Relazione sull’attività svolta nell’anno 2016.
  7. Approvazione del Bilancio consuntivo dell’esercizio finanziario 2016.
  8. Varie ed eventuali.

 

Partecipano all’Assemblea i soci effettivi e tutori che siano in regola con il tesseramento, come previsto dall’art.3 del Regolamento statutario in vigore, nonché i nuovi soci che risultino regolarmente iscritti alla data di svolgimento dell’Assemblea stessa. Hanno facoltà di presenziare, senza diritto di voto e di parola, anche i soci non in regola con il pagamento della quota associativa.

Possono altresì presenziare ai lavori assembleari i soci sostenitori e onorari ai quali viene esteso l’avviso di convocazione dell’Assemblea. 

Si ricorda che per esercitare il voto palese in sala è indispensabile ritirare l’apposita scheda, presso la segreteria organizzativa, all’ingresso del Salone Barozzi.

Al termine dell’Assemblea, per tutti coloro che si saranno prenotati, sarà organizzato un pranzo sociale presso l’agriturismo Cornalba in località Nesporedo – Locate Trivulzi per assaporare le fragranze, i profumi della campagna e il buon cibo.

Quota pro capite di 20 euro per tutti, comprensiva del trasporto. L’Unione si fa carico della differenza, anche per questa ragione le somme versate non potranno essere restituite a coloro che saranno assenti a qualsiasi titolo.

Per motivi organizzativi invitiamo i soci a prenotarsi il più presto possibile e comunque non oltre giovedì 27 aprile, presso i nostri uffici di segreteria.

L’organizzazione anche in questa occasione ha precise regole alle quali occorre attenersi e collaborare affinché il nostro impegno possa scorrere al meglio.

L’Unione si intende sollevata da responsabilità per eventuali danni a persone o a cose che dovessero verificarsi nel corso dell’intera manifestazione.

Ricordiamo inoltre che, salvo richieste particolari, la partecipazione al convivio è riservata ai soli soci della Sezione.

 

UNIONE  ITALIANA    DEI    CIECHI E  DEGLI  IPOVEDENTI  ONLUS

Ente Morale posto sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri
D.P.R. 23 dicembre 1978 (G.U.  n. 62 del 3 marzo 1979)
Sezione Provinciale di Milano – Via Mozart, 16 – 20122 Milano
Tel. 02.78 30 00
Codice Fiscale  80095170157

 

 

RELAZIONE  SULL’ATTIVITA’ SVOLTA ANNO 2016
ASSEMBLEA  30  APRILE 2017
SALONE BAROZZI ISTITUTO DEI CIECHI DI MILANO VIA VIVAIO, 7 MILANO

Carissime e carissimi tutti,

giunto ormai il tempo della predisposizione della Relazione Morale, vorrei essere un grande scrittore capace, seppur succintamente, di narrare attraverso un accattivante racconto i fatti più significativi che hanno interessato la vita della nostra Sezione nel corso dell'anno passato.

Redigere un elenco, freddo, di avvenimenti non richiede certo particolari abilità, ma “il nostro fare”, che si ispira da sempre ai nobili ideali dei Padri Fondatori, caratterizzato da buoni e forti sentimenti e da costanti passioni, meriterebbe una cronaca più alta di quella che, per tempi e modi, ogni anno riusciamo effettivamente a scrivere.

Sì, proprio "il nostro fare" che unisce i Soci ai Dirigenti di ogni livello, chiamati questi ultimi, per periodi più o meno lunghi, a perseguire, attraverso un'assunzione diretta di responsabilità, le finalità che dal 1920 l'Unione ha deciso liberamente di darsi.

Chi volesse riassumere con una metafora i quasi cento anni del nostro sodalizio potrebbe sintetizzarla con l'immagine di un cantiere sempre in movimento, dove il naturale passaggio del testimone tra generazioni ha sempre assicurato immutata freschezza all'azione della nostra Unione.

Quanti diaframmi abbattuti per uscire dal tunnel dell'indifferenza. Quanti ponti gettati verso una società densa di contraddizioni che, al di là dei proclami e delle varie Convenzioni Internazionali, purtroppo pratica la solidarietà solo ad intermittenza.

Quanto appassionato impegno ha profuso chi ci ha preceduto, consegnandoci un'eredità morale e materiale che nessuno ha il diritto di disperdere!!

Nei documenti storici e nei libri, gli ideali fondanti e il valore delle parole risuonano con immutata forza e sono un monito per chi vuole costruire il futuro dell’Unione superando divisioni e personalismi dei quali, questo è certo, la storia non terrà conto.

Noi tutti, nessuno escluso, che ci consideriamo a buon diritto figli dell'Unione, fermiamoci un momento per un rapido esame di coscienza: se rappresentassimo nella nostra mente un bilancio morale non tarderemmo ad ammettere che quanto abbiamo dato all'Unione è ben poca cosa rispetto a quello che l'Unione ha fatto per ognuno di noi.

Con questo spirito mettiamoci all'ascolto delle parole di chi ha fatto fiorire e prosperare la nostra vigna. Ritroveremo voci che pensavamo ormai dimenticate, colonne sonore di momenti fondamentali della nostra crescita umana e sociale. Parole e voci diventate forse flebili, percepite come lontane ma, se riflettiamo con attenzione, ancora cariche di passione e dalle quali possiamo trarre nuova energia.

Senza queste radicate convinzioni non sarebbe stato facile affrontare con lucidità i tanti gravosi problemi che hanno interessato la nostra Sezione nel 2016, situazioni che trovano obiettivo riscontro nei dati del bilancio consuntivo che oggi viene posto in approvazione.

La situazione è nota e riflette un andamento purtroppo costante degli ultimi dieci anni, dove le entrate correnti non coprono le uscite di competenza.

Pur in presenza di un considerevole aumento del patrimonio immobiliare, la gestione corrente permane difficile e complessa.

I lasciti in denaro che hanno permesso nel tempo l'erogazione di servizi di qualità, come ad esempio la stamperia, la regia del servizio di accompagnamento affidato a personale assunto, il pagamento dei biglietti di viaggio ai volontari civili, un atteggiamento più generoso verso il Circolo e il Gruppo Sportivo e tante altre attività, sono praticamente scomparsi.

Al di là di sporadiche somme poco significative, ma naturalmente sempre ben accette, la solidarietà e la vicinanza dei cittadini milanesi si ? manifestata in questi ultimi anni soprattutto attraverso lasciti immobiliari.

Vantiamo certamente una delle gestioni immobiliari più consistenti tra tutte le Sezioni Provinciali, gravata però da vincoli, contenziosi e persistenti morosità. In particolare, tre situazioni condizionano fortemente una parte significativa del nostro patrimonio immobiliare. La prima è quella relativa alla eredità Fantoni, un insieme di immobili e terreni in stato di completo abbandono, ubicati in località Besozzo, stimati in circa 900 mila euro. Da oltre vent’anni la Regione Lombardia contesta l’attribuzione di questi beni all’UICI e dopo due gradi di giudizio, a noi favorevoli, la Cassazione ha messo di nuovo tutto in discussione.

La seconda situazione riguarda la cessione dell'appartamento di Galleria del Corso a Milano, i cui proventi avrebbero dovuto finanziare, tra l'altro, la completa ristrutturazione del nostro patrimonio immobiliare. La pratica è attualmente sospesa a causa della mancata concessione del mutuo ai sottoscrittori del contratto preliminare di compravendita i quali, si ricorda, dopo aver versato 130mila euro di caparra, hanno pagato fino al gennaio 2016 interessi pari al 4% della somma mancante. La Sezione ha affidato all’avvocato Nicoletta Dal Cero il compito di dirimere una vicenda che si è fatta via via sempre più complicata.

La terza questione, che si riferisce all’immobile di via Val Caffaro, recentemente acquisito a patrimonio, per un valore oscillante tra 1.100.000 e 1.200.000 euro, continua a presentare numerose criticità.

L’immobile, costituito da 19 appartamenti, in buona parte di piccole dimensioni e in precario stato manutentivo, comprese le parti comuni, era stato inizialmente preso in considerazione da parte di imprenditori del settore immobiliare per una eventuale permuta. In seguito, gli stessi non hanno più ritenuto interessante portare avanti l’operazione a causa del grave stato in cui versa l’immobile. L’alto numero di appartamenti sfitti e la considerevole presenza di inquilini morosi, uniti alla necessità di lavori di messa a norma inderogabili ed urgenti, obbliga comunque l'Unione a cercare soluzioni rapide ed urgenti.

A regime, l'attuale patrimonio gestito dalla Sezione, senza contare la redditività possibile derivante dalla risoluzione delle questioni sopra descritte, potrebbe assicurare l’introito di oltre 250mila euro l'anno, dai quali però, devono essere defalcati gli oneri fiscali.

L'attività no profit assicura alla Sezione un'entrata di 120mila euro più Iva all'anno, consentendo di far fronte al debito contratto per l'acquisto e la messa in opera dei “Botteghini della fortuna”, corredati da monitor per la diffusione della pubblicità.

Archiviata la vittoria per essere riuscita a salvaguardare i “Botteghini”, al di là dei tanti problemi specifici e tecnici, l'Unione si vede adesso impegnata ad individuare percorsi che possano, nel rispetto delle norme fiscali, rendere appetibile la loro gestione.

Le varie iniziative di raccolta fondi, come la vendita del cioccolato, dei biglietti delle lotterie “Braille” e “di Primavera” e dei libri dello scrittore Andrea Camilleri, hanno reso circa 50mila euro.

Un ulteriore importo di oltre 120mila euro derivante dalle quote per l’abbonamento ai periodici, dalle quote associative, dal contributo annuale da parte della Regione Lombardia e da quanto spettante alla Sezione a seguito della normativa “5 X mille”, completa il quadro delle entrate più significative della Sezione che si assestano quindi in circa 780mila euro nella parte corrente, in netto miglioramento rispetto al 2015.

Come scrivevo in apertura, l'esiguità delle entrate straordinarie rispetto al passato sta costringendo la Sezione ad una inevitabile riduzione delle spese che si è tradotta, anche per il 2016, in una flessione di circa 70mila euro, sempre delle partite correnti.

Ciononostante la perdita di gestione, assestata a circa 130mila euro, rimane alta.

Va comunque evidenziato che i servizi, nella loro interezza, non hanno subito contrazioni e che, anche recentemente, il Direttivo sezionale all'unanimità ha ribadito che i servizi rivolti all'utenza debbano essere salvaguardati.

A ciò si perverrà con nuove misure di contenimento dei costi, oggi allo studio del Direttivo e con l'intensificarsi di iniziative volte alla valorizzazione del patrimonio immobiliare.

Anche attraverso l'adozione di nuove procedure, supportate dal rinnovamento delle tecnologie in uso, si cercherà di limitare la distanza tra i Soci e la Sezione, impegnata, in questi ultimi anni, a sostenere gli iscritti in azioni di vita quotidiana e sempre meno in quelle di mero servizio burocratico/amministrativo.

L'età degli iscritti e di quanti si rivolgono a noi è sempre più avanzata e ciò, unitamente ad un tessuto sociale sempre più cosmopolita della nostra base associativa, ci obbliga ad adeguare i servizi.

A tal proposito, abbiamo avviato un'interlocuzione con gli Uffici della Sede Centrale relativamente ai servizi di patronato e alla convenzione con l'ANMIL, oggi divenuta inadeguata, riguardo alle legittime aspettative della nostra utenza.

Dopo l'approvazione delle norme che hanno sensibilmente cambiato quanto previsto dalla legge 113/85 in materia pensionistica e non solo, sempre più soci si rivolgono ai nostri uffici e a loro devono essere fornite giuste e immediate risposte.

Mi rendo conto che a volte le pratiche da trattare sono complesse, ma noi siamo a Milano e le lungaggini o, ancor peggio le mancate risposte, oltre a danneggiare il socio e a gettare discredito sull'Unione, possono favorire l'esodo degli iscritti verso nuove organizzazioni di patronato.

Sul fronte dei servizi prestati meritano di essere segnalati il supporto psicologico e tiflopedagogico, offerto alle famiglie, rispettivamente da Eugenio Tomasoni e Rosaria Girotti, oltre all’insostituibile “Sportello Autonomia” gestito da Erica Monteneri.

A questi si affianca il valido servizio di consulenza giuridica affidato alla già citata Nicoletta Dal Cero.

Fuori le mura della sede dell'Unione ritroviamo il nostro Circolo Culturale di via Bellezza e il vivace Gruppo Sportivo.

Le varie attività del Circolo parlano da sole, inserite come sono in un palinsesto di grande interesse, sempre attento a presentare iniziative culturali e ludiche ad alto valore inclusivo.

A Erica e all'intero Consiglio Direttivo del Circolo va la riconoscenza di tutti i soci per aver saputo allargarne i confini, ponendolo all'attenzione di un pubblico sempre più vasto, con lo scopo della migliore integrazione possibile. L'incremento degli iscritti e la qualità dei vari corsi completano il quadro di un successo reso ancor più prezioso, se consideriamo la persistente crisi economica.

La Sezione, considerando strategico il servizio del Circolo, continuerà a sostenerlo con convinzione facendosi carico delle spese di affitto, utenze, pulizie, personale e manutenzione.

Scrivendo del Gruppo Sportivo scorrono nella nostra mente le immagini di Rio quando, dopo ogni successo degli atleti paralimpici, il mondo si stupiva, ignaro comunque dei sacrifici alla base di ogni singola affermazione.

Ma lasciamo lo sport agonistico di altissimo livello a chi ha il compito di supportarlo e veniamo al nostro Gruppo Sportivo costituito, al di là di poche eccezioni, da giovani e meno giovani che sono cresciuti tra noi.

A questi atleti, ai quali assicuro il mio personale impegno per trovare nuove risorse da dedicare al Gruppo Sportivo, chiedo una partecipazione più consapevole alla vita associativa dell’Unione.

Al di là di questa esortazione che non potevo non esprimere, la Sezione continuerà ad essere vicina al Gruppo Sportivo, se non altro per la riconoscenza dovuta a chi permette a tanti non vedenti di praticare lo sport a livello dilettantistico e di frequentare, fra l’altro, la palestra dell’Istituto, ritenendo ciò presupposto fondamentale nella ricerca della migliore mobilità possibile, della libera espressività motoria e dell’autonomia. Un’autonomia, intesa nella sua accezione più ampia, elemento fondamentale per mirare ad una vita veramente integrata.

A corredo delle varie iniziative volte al recupero del concetto globale di indipendenza, dove la Famiglia e la Scuola devono tornare a fare la loro parte, la Sezione nel 2016 ha organizzato - compatibilmente con i fondi messi a disposizione dall'Irifor nazionale - oltre al tradizionale campo estivo frequentato da 18 ragazzi, corsi di orientamento/autonomia e mobilità che hanno coinvolto circa 50 soci.

L'interruzione di questa linea di finanziamento, per quanto concerne i corsi di Orientamento e Mobilità, ha lasciato molte richieste inevase alle quali la Sezione cercherà di rispondere non appena potrà disporre delle risorse necessarie.

A tal proposito, nei prossimi giorni saremo ricevuti dal Direttore Sociale della ATS Milano Città Metropolitana, (l'Ente che ha sostituito le Asl), alla quale da tempo abbiamo sollecitato la predisposizione di specifici corsi di orientamento e mobilità, unitamente a quelli di autonomia personale e domestica secondo i principi della Legge 284/1997, meglio conosciuta come Legge Sirchia.

Ahimè, spesso questi incontri si traducono in formali prese d’atto che non possiamo più permettere! Forse è tornato il tempo di far sentire, con maggior forza, la nostra voce recuperando appunto lo spirito originario, valore fondante della nostra Unione, quando le battaglie di civiltà coinvolgevano tutti, al di là dello specifico interesse personale.

Ancora una volta ispiriamoci ai tratti più significativi della nostra storia, ritrovando le azioni di un movimento spontaneo che giorno dopo giorno ha posto le basi di una legislazione lungimirante volta a permettere ad ognuno di noi di formarsi e di inserirsi a pieno titolo nel mondo del lavoro e nella società.

Sì il tema del Lavoro, così come quello della Scuola, che tratterò in seguito, sono cardini fondamentali delle azioni di rappresentanza e tutela svolte dall’Unione. Per questa materia siamo, se possiamo dire, come “sospesi” quasi si fosse tutti in attesa di una riforma che avrebbe dovuto riscrivere in chiave moderna e, soprattutto, in linea con i principi sanciti dalla convenzione dell’ONU, le norme che regolano il collocamento obbligatorio. La situazione però è andata via via deteriorandosi a causa della limitata attività degli uffici territoriali preposti al collocamento al lavoro dei cittadini disabili. Ed è proprio il forte impegno posto dall’Unione, che ha promosso la riforma della L. 113/85, a dare, oggi, nuova linfa ad un’azione di tutela dalla quale non ci si può sottrarre.

In quest’ottica, la Sezione sta intraprendendo iniziative legali con lo scopo di rivalorizzare e attualizzare il collocamento obbligatorio nei confronti di quei datori di lavoro, pubblici e privati, che per il ruolo e la rilevanza che rivestono nella società non possono esimersi da assumere cittadini ciechi o ipovedenti. In continuità con le iniziative intraprese negli anni precedenti, l’Unione di Milano ha altresì supportato l’Istituto nell’adozione di politiche orientate al collocamento mirato e condiviso, coinvolgendo diversi soggetti imprenditoriali disponibili.

Passando al mondo della formazione, nella nostra Milano, ad oltre quarant'anni dall'entrata in vigore del Decreto legislativo 970/75 e poi della Legge 517/77 la Scuola appare, salvo rarissime eccezioni, incapace di realizzare gli obiettivi previsti per i nostri alunni disabili visivi, lasciando sole famiglie in un difficile compito: colmare i vuoti venutisi a creare nei processi di inclusione.

Una Scuola che spesso si autoassolve, favorendo percorsi formativi deboli e spostando, di fatto, le responsabilità educative su altre istituzioni, incurante dei gravi problemi che questo atteggiamento, proiettato nel futuro, comporta.

Fenomeno, questo, che negli ultimi anni è andato gradualmente aggravandosi, a causa del venir meno delle risorse necessarie al finanziamento dei servizi complementari (integrativi e di assistenza) da parte delle Provincie e, per il nostro territorio, dalla Città Metropolitana. 

L'intollerabile rimbalzo di responsabilità tra la Regione Lombardia e la Città Metropolitana, rispetto alla avvenuta precarizzazione dei servizi afferenti all'area tiflologica, ha portato la Sezione a ricorrere al Tribunale Amministrativo, nel 2016, ottenendo qualche parziale risultato.

Le risorse rimangono largamente insufficienti, ma almeno lo sciagurato coinvolgimento (e drammatico frazionamento) dei 18 Ambiti Territoriali, che tante ingiustizie aveva prodotto tra i nostri 140 studenti, è stato superato dalla riattribuzione delle competenze agli uffici di Viale Piceno.

Un risultato da considerarsi comunque significativo, ottenuto in un momento di grande confusione, dove la politica fugge dalle proprie responsabilità fornendo alibi a quei burocrati che, certamente inchiodati da norme restrittive, il lavoro non se lo vanno a cercare!!

A tal proposito, così come negli anni scorsi abbiamo alzato la voce per denunciare dirigenti insensibili e, a nostro avviso impreparati, oggi diamo atto al dottor Di Cataldo, al dottor Parravicini e alla dottoressa Gherardi della Città Metropolitana, di aver fatto del loro meglio, pur nelle ristrettezze economiche, per alleviare i tanti disagi arrecati ai nostri ragazzi e alle loro famiglie.

Mentre scrivo queste righe si prefigura una grande novità: la Regione Lombardia ha intrapreso una serie di incontri ai quali partecipa, tra gli altri, il nostro Nicola Stilla, in qualità di Presidente del Consiglio Regionale UICI e della FAND, nel corso dei quali si stanno elaborando le linee guida di un protocollo che porterà la Regione all'assunzione di responsabilità politiche dirette nell'erogazione dell'intera gamma dei servizi tiflologici e non solo, già a partire dall'anno scolastico 2017/2018.

Con questa prospettiva, si rinnova l'auspicio che servizi specifici più strutturati, ma soprattutto consolidati da finanziamenti certi, tornino ad essere ancora parte importante nel processo educativo per tutti e in particolare per quei bambini/ragazzi ciechi o ipovedenti che sopportano l'onere di qualche fatica e disagio in più. Nel corso di questi ultimi anni abbiamo dovuto combattere il pregiudizio che voleva limitare i bisogni educativi degli alunni pluridisabili a mere pratiche assistenziali, ignorando per loro i principi pedagogici miranti alla crescita e allo sviluppo, laddove possibile, delle abilità acquisite e da acquisire.

Nel processo di delega tra la Regione e gli Enti territoriali, ci siamo contrapposti, così come abbiamo potuto, alla visione riduttiva di alcuni snodi amministrativi come gli Ambiti Territoriali che, arrogandosi discrezionalità mai attribuite e privi di ogni competenza specifica, nel finanziare hanno discriminato i servizi dedicati ai ragazzi ciechi e ipovedenti da quelli per i ragazzi pluridisabili.

Nel delicato settore della pluridisabilità l'impegno della Sezione si ? distinto sia nel supportare l'Istituto dei Ciechi nel percorso di realizzazione del Centro Diurno Disabili sia nei complicati rapporti con la Città Metropolitana.

Carissime e Carissimi,

tramontato il tempo della ostentata retorica, adottiamo lo stile anglosassone che limita il tempo di relazioni e i discorsi.

Dopo 13 minuti, ci dicono cala l'attenzione di chi ascolta. Ed in effetti in 13 minuti si possono dire tante cose, soprattutto quando si scrive o si parla a chi conosce, come voi, gli argomenti esposti.

Nell’avviarmi quindi alla conclusione, metto ancora in risalto come tutti noi, abbiamo conosciuto, al di là del grado d'istruzione raggiunto, il mondo attraverso la Scuola, tanto da capirne l'assoluta importanza. Ci siamo integrati a pieno titolo nella società attraverso il Lavoro, vivendo con orgoglio il primo vero riscatto quando si sono aperte, per noi, le sue porte. Allo stesso modo, nessuno di noi ignora l'imprescindibile valore dell'autonomia e dell’indipendenza personale declinate in tutte le loro forme.

Infine dedico le ultime righe della Relazione Morale 2016 alle socie e ai soci con i capelli bianchi e in particolare a quelli fra loro che hanno dovuto lasciare con rammarico la loro abitazione per essere ricoverati in strutture socio-assistenziali. Noi tutti sappiamo che alla solitudine non c’è conforto e per tale ragione, in questa circostanza, torno ad abbracciare con affetto, a nome di tutto il corpo associativo, le socie volontarie e i soci volontari che dedicano tempo prezioso alle amiche e agli amici ricoverati

La Sezione, per andare incontro alle nuove mutate esigenze degli anziani, volte a favorire e mantenere la permanenza a casa, anche in età avanzata, sostiene con convinzione i nuovi servizi chiamati “RSA Aperta” e ADI Assistenza Domiciliare Integrata, promossi dalla Rsa Casa Famiglia dell’Istituto dei Ciechi di Milano.

Sì, Scuola, Cultura, Lavoro, Autonomia, Indipendenza personale e Assistenza specifica agli anziani, conquiste imprescindibili che danno senso alla vita di tutti, in particolare a quella di chi non vede e per le quali la nostra Unione non smetterà mai di lottare.

Concludo con un caloroso abbraccio a tutti esprimendo sincera gratitudine ai colleghi consiglieri, ai dipendenti, ai collaboratori e ai volontari che con il loro prezioso lavoro rendono meno gravoso il nostro impegno quotidiano.                         

  Il Presidente Rodolfo Masto

 

Schema di sintesi del Bilancio consuntivo 2016

Sintesi del bilancio consultivo per l'anno 2016

Riassunto delle entrate Consuntivo 2015 Preventivo 2016
(dopo assestam.)
Consuntivo 2016
Avanzo presunto d’Amministrazione   2.000,00  
Titolo I - Entrate Correnti 677.688,04 1.010.700,00 833.186,90
Titolo II - Entrate in Conto Capitale 1.192.345,24 1.163.000,00 950.215,10
Titolo III - Partite di Giro e Contabilità Speciali 157.384,27 119.000,00 297.514,16
Gestioni Autonome (Circolo Paolo Bentivoglio) 62.587,08 108.850,00 38.418,17
Totale generale dell’Entrata 2.090.004,63 2.403.550,00 2.119.334,33



 

Riassunto delle uscite Consuntivo 2015 Preventivo 2016
(dopo assestam.)
Consuntivo 2016
Disavanzo presunto d’Amministrazione      
Titolo I - Spese Correnti 987.064,53 1.010.700,00 970.615,83
Titolo II - Spese in Conto Capitale 1.041.503,25 1.165.000,00 1.057.861,49
Titolo III - Partite di Giro e Contabilità Speciali 157.384,27 119.000,00 297.514,16
Gestioni Autonome (Circolo Paolo Bentivoglio) 62.587,08 108.850,00 38.418,17
Totale generale dell’Uscita 2.248.539,13 2.403.550,00 2.364.409,65

 

 

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Note dopo la realizzazione WEB


Originale inviato alle stampe il 24 Marzo 2017
Differenze dall'originale: dimensione del carattere, impaginazione, allineamento, indicizzazione, titoli, tabelle dati.
Realizzazione WEB a cura dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Milano ONLUS - ultima modifica 29 Maggio 2017 ore 12:15