CAMMINARE INSIEME

Notiziario n. 1 MARZO 2014

E’ parte integrante del presente numero: la Convocazione assembleare, la Relazione Morale 2013, la Relazione Programmatica 2015 e uno schema di sintesi dei Bilanci consuntivo 2013 e preventivo 2015 così come prevedono le norme statutarie e regolamentari della nostra Associazione.

Direttore responsabile: Mario Censabella

 

 

SOM–MARIO

ABBAIARE ALLA LUNA

CONVOCAZIONE ASSEMBLEARE

  1. PENSIONISTICA

  2. ISCRIZIONE DEI FISIOTERAPISTI NON VEDENTI ALL’ALBO PROFESSIONALE NAZIONALE DEI TERAPISTI DELLA RIABILITAZIONE NON VEDENTI

  3. CRONACHE DI CASA NOSTRA

  4. PENNA E CALAMARIO

  5. UN’INTRIGANTE LOCANDINA HA CATTURATO L’ATTENZIONE DI MOLTI: “VII GIORNATA NAZIONALE DEL BRAILLE 21 FEBBRAIO 2014” DI MARIO CENSABELLA

  6. LA RABBIA E LA VITALITÀ DI GIANFRANCO BERARDI E SIMONE FANTI

  7. DAL CUORE ALLA …PELLE DI MARIO CENSABELLA

  8. QUOTA SOCIALE 2014

  9. ADEMPIMENTI FISCALI MODELLI 730/740, UNICO 2014

  10. CINQUE PER MILLE – UN GESTO DI SOLIDARIETÀ

  11. CASA VACANZE - CENTRO LE TORRI TIRRENIA

  12. NOTIZIE UTILI

  13. RICORDIAMOLI

CODA DI ROSPO

 

 

ABBAIARE ALLA LUNA

Il nomenclatore tariffario delle protesi è l’emanazione operativa di una legge che concederebbe, non è sempre così, sussidi dedicati. Sono detti così tutti quei marchingegni costruiti o realizzati per rendere più facile la sopravvivenza a tutti i disabili visivi. Qualche volta questa emanazione che è nazionale interferisce con leggi regionali che concedono l’acquisizione di detti presidi anche con il contributo economico del richiedente.
Non mi intrattengo qui a descrivere lo spessore e l’importanza per chi ha difficoltà ad accedere alla normale stampa; l’iniziativa del libro parlato è ormai patrimonio della nostra associazione in tutte le sue proposizioni.
Il tramonto definitivo delle storiche C/90, le cassette sulle quali venivano registrati anche i libri parlati, propone nuove soluzioni.
Ora, diverse sono le possibilità di accedere alla lettura, la più diffusa è la fruizione attraverso il sistema mp3 che consente ai non vedenti l’accesso a un patrimonio di registrazioni che fa onore all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Eccomi ora, personalmente, a cercare di ottenere, attraverso il nomenclatore tariffario delle protesi, superati i giusti riscontri medico oculistici, un lettore mp3.
Sono stato chiamato a visita medica oculistica in due diversi momenti a circa un anno di distanza l’una dall’altra; l’ultima qualche mese fa ed è consistita in una meticolosa constatazione da parte di un medico oculista, signora particolarmente simpatica: “…io sono come San Tommaso, desidero constatare, al di là dei suoi certificati medici di cecità irreversibile, …la condizione dei suoi occhi”. Mi esamina con le apposite apparecchiature, e mi dice: “…vorrei vedere il fondo dei suoi occhi per rendermi conto dello stato della sua retinite pigmentosa, …ma lo sa che ha delle cataratte tali in entrambi gli occhi da non potere esaminare il fondo?”
Le chiedo: “ma si vedono anche ad occhio nudo…? - Mi risponde che no!
Decido di tenermi le cataratte e i miei …occhi azzurri.
Circa l’assegnazione del lettore mp3 ancora nulla!

Il presidente Rodolfo Masto mi suggerisce di porre in evidenza, nell’impaginazione, per la particolare importanza che assume, la nota del Presidente Nazionale Tommaso Daniele con la quale rassegna le proprie dimissioni: così sia…

“Carissimi,
con qualche giorno di anticipo sulla data fissata, il 28 febbraio, comunico la mia volontà di dimettermi irrevocabilmente dalla carica di Presidente Nazionale.
La nostra Unione ha bisogno di un Presidente che sia nel pieno delle proprie energie e non so se basterà con i tempi che corrono.
Ho sempre dichiarato che sarei rientrato a condizione di recuperare il cento per cento delle mie capacità, ma ancora non ci siamo: sto meglio, molto meglio, ma non sono in grado di garantire la qualità e la quantità del lavoro di prima.
Non è stata una scelta facile: 28 anni di impegno associativo non si cancellano con un colpo di spugna. Ho vissuto questo ultimo periodo tra stati di animo diversi: da una parte la gioia per la speranza di poter rientrare, dall’altra la tristezza per la possibilità di dover abbandonare.
Ora, però, sono sereno; ritengo di aver fatto ancora una volta gli interessi dell’Associazione. Ho voluto seguire l’esempio di Benedetto XVI, speriamo che l’Unione trovi un altro Papa Francesco!
Queste mie dimissioni non vogliono essere un addio, possono essere solo un arrivederci. Potrei continuare a lavorare per l’Unione in posizione di minori responsabilità, compatibili, quindi, con la salvaguardia della mia salute.
Metterò a disposizione del nuovo Presidente la mia pluriennale esperienza.

A proposito di nuovo Presidente, nel mio intervento al Convegno di Brescia del 16 novembre 2013, quasi un presentimento di ciò che stava per accadermi, feci la seguente dichiarazione: “A chi mi chiede di preparare qualcuno per il dopo Daniele rispondo che non lo farò per rispetto ai delegati al Congresso previsto per l’autunno del 2015”. Poi ho aggiunto “inoltre non voglio prestare il fianco a chi sostiene che io abbia instaurato una monarchia assoluta, costoro potrebbero dire a buon diritto che l’ho trasformata in una monarchia ereditaria”.
Sarò coerente con questa dichiarazione. Inoltre, ritengo che il Consiglio Nazionale sia sufficientemente maturo per fare le sue scelte.
Ora consentitemi una nota nostalgica.
E’ stato bello lavorare per l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e portare un po’ più in alto le sue bandiere. E’ stato bello lavorare per l’Unione Europea dei Ciechi e rappresentarla al Consiglio d’Europa.
E’ stato bello lavorare per la FAND, per il FID e rappresentarlo nel movimento europeo dei disabili.
Credo di aver ricevuto molto di più di quanto abbia potuto dare. E’ stato bello scoprire che al di là della cecità ci sono altre minorazioni che meritano la nostra attenzione. L’unità di tutti i ciechi, l’unità di tutti i disabili, ecco i valori che mi sento di raccomandare al mio successore al quale auguro di amare l’Unione e di servirla con la stessa intensità, con lo stesso amore con i quali l’ho amata e servita io. Amore ed intensità ampiamente ripagati dalla base associativa, ne ho sentito l’abbraccio in questi giorni della mia convalescenza. Per me è stato come un bagno caldo, sentirmi inondato da tanto affetto. E’ l’ora dei ringraziamenti. Potranno mai le parole esprimere appieno il sentimento di gratitudine che ho dentro? Ritengo proprio di no. Faccio, quindi, appello alla vostra capacità di immaginazione.

Mi rivolgo, quindi, a tutti i soci, ai Presidenti Provinciali ed i loro Consigli, ai Presidenti Regionali ed i loro Consigli, all’Assemblea dei Quadri, al Consiglio Nazionale, alla Direzione Nazionale, ai dipendenti e collaboratori della sede centrale e a quelli periferici. A tutti dal profondo dell’anima i sensi della mia gratitudine per avermi consentito di essere il vostro leader per così lungo tempo e per aver contribuito con il vostro impegno quotidiano alla crescita e al prestigio della nostra Unione. Terrò tutti in un solo abbraccio, siamo stati una grande famiglia. Ora, vado via in punta di piedi così come sono venuto 28 anni fa. Non è un addio, è solo un arrivederci. Dicono che in ogni bandiera c’è sempre un’anima, in quella dell’Unione c’è qualcosa di più, c’è un’anima speciale che incanta, che affascina. E’ come il primo amore, non si scorda mai. Auguro al mio successore di poterla portare sul pennone più alto dei palazzi di Roma in modo che il sole possa baciarla ogni giorno all’alba. Il vostro Tommaso Daniele” 21 febbraio 2014

 

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ASSEMBLEA DELLA SEZIONE PROVINCIALE DI MILANO PER L’ANNO 2014 AVVISO DI CONVOCAZIONE - DIRITTO DI PARTECIPAZIONE

Cari amici,

l’Assemblea dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti della Sezione provinciale di Milano è convocata sabato 12 aprile 2014, contrariamente alle consuetudini, presso la sede dell’Unione Italiana Ciechi di Via Bellezza, 16 Circolo culturale e ricreativo Paolo Bentivoglio alle ore 8.00 in prima convocazione, alle ore 9.00 in seconda convocazione, in questo caso l’Assemblea sarà validamente costituita indipendentemente dal numero degli associati intervenuti.

ORDINE DEL GIORNO

Comma 1) Nomina del Presidente, del Vicepresidente e del Segretario dell’Assemblea.

Comma 2) Nomina di tre questori per l’organizzazione assembleare.

Comma 3) Nomina di 3 scrutatori per le votazioni palesi in sala.

Comma 4) Lettura, discussione e proposta di approvazione della Relazione Morale anno 2013.

Comma 5) Lettura, discussione e proposta di approvazione della Relazione Programmatica 2015.

Comma 6) Lettura, discussione e proposta di approvazione del Bilancio Consuntivo anno 2013.

Comma 7) Lettura, discussione e proposta di approvazione del Bilancio Preventivo 2015. Relazione dei Sindaci Revisori dei conti.

Comma 8) Varie ed eventuali.

Per ottenere il diritto di voto occorre essere in regola con la quota sociale dell’anno in corso e ritirare la tessera assembleare al banco di segreteria organizzato all’ingresso della Sala di Assemblea presso il quale vi è la possibilità di aggiornare le quote associative anche per gli anni arretrati.
Nel corso dell’Assemblea saranno consegnate ai soci della nostra sezione le medaglie ricordo attestanti i 50 anni di appartenenza effettiva e ininterrotta alla nostra sezione.
A conclusione dei lavori e per coloro che si saranno prenotati, la Sezione ha organizzato un pranzo sociale che avrà luogo a Miradolo Terme presso il ristorante Castello.
Le prenotazioni possono avvenire da subito presso la nostra segreteria versando la quota relativa entro e non oltre le ore 12 di mercoledì 9 aprile e comunque sino all’esaurimento dei posti disponibili, con le seguenti modalità:
quota individuale indistinta 25,00 euro; ogni non vedente ha diritto a un solo accompagnatore per il quale dovrà versare la relativa quota.
Quota per familiari e amici che volessero intervenire 35,00 euro pro-capite.
I volontari attivi che desiderano partecipare e che si prenoteranno singolarmente cioè non legati a un servizio di accompagnamento personalizzato, saranno ospiti graditi purché si prenotino entro i tempi previsti, diversamente la loro quota sarà a carico del non vedente che accompagneranno.
Le prenotazioni per il pranzo dovranno avvenire contestualmente al versamento delle quote. Il servizio pullman sarà organizzato dalla sezione.
La configurazione del ristorante consente di soddisfare le diverse esigenze di prenotazione dei posti a tavola.
Le quote pro capite sono politiche, la sezione si fa carico quindi della differenza, anche per questa ragione le somme versate non potranno essere restituite a coloro che saranno assenti a qualsiasi titolo.
L’Unione si intende sollevata da responsabilità per eventuali danni a persone o cose che dovessero verificarsi nel corso dell’intera manifestazione.

 

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1) PENSIONISTICA

Importi pensionistici riferiti ai benefici economici per i disabili visivi decorrenti dal 1°gennaio 2014:

CIECHI ASSOLUTI

Pensione Euro 301,91
Indennità di accompagnamento Euro 863,85

VENTESIMISTI

Pensione Euro 279,19
Indennità speciale Euro 200,04

Il limite di reddito per poter percepire le pensioni suindicate è di euro 16.449,85.

 

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2) ISCRIZIONE DEI FISIOTERAPISTI NON VEDENTI ALL’ALBO PROFESSIONALE NAZIONALE DEI TERAPISTI DELLA RIABILITAZIONE NON VEDENTI

Finalmente i terapisti della riabilitazione non vedenti ex legge 29/1994 sono stati riconosciuti equipollenti ai fisioterapisti. E’ un primo notevole risultato del tavolo tecnico istituito sui problemi del lavoro dei non vedenti.

 

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3) CRONACHE DI CASA NOSTRA - dal Corriere della Sera del 17 dicembre 2013


Campanella della Riconoscenza per la Giornata Nazionale del Cieco.

Festa all’Istituto dei Ciechi che, ieri ha celebrato la giornata nazionale.
Cerimonia aperta da Rodolfo Masto.
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Milano ha consegnato la Campanella della Riconoscenza per il Premio “Marcellina Cebro - Armando Caciagli – Beppina Dal Fabbro” a Fiorentino Mazzola per la disponibilità offerta ai ciechi nel corso di tanti anni di affettuosa vicinanza. Sempre l’Unione ha consegnato due stampe raffiguranti la vecchia Milano a Francesco Amato del Comune per il prezioso aiuto fornito affinché la storica professione dei lotteristi non vedenti possa proseguire e, a Demetrio Mariani, per tanti anni di affettuoso sostegno rivolto ai numerosi soci della Sezione. Riconoscimenti anche a Teresa Monestiroli e a Claudio Arrigoni.

 

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4) PENNA E CALAMARIO di Mario Censabella

Erano i giorni che precedevano l’incontro delle celebrazioni della 55^ Giornata Nazionale del Cieco, quando mi raggiunge una telefonata “…hai mai sentito parlare di Biagio Cavanna?” La domanda mi giunge a bruciapelo, era Giancarlo Abba, il Direttore scientifico dell’Istituto dei Ciechi di Milano. “…Certo era il massaggiatore cieco di Fausto Coppi, il campionissimo bianco celeste…”
La memoria subito mi si incricca: ripercorro meravigliosi ricordi che sanno di gioventù, di profumo, di fiori e petali che quasi mi inebriano ancora. Erano gli anni in cui la sede del circolo dell’Unione Italiana dei Ciechi di Milano era in via Bordoni: una dimora industriale quasi fatiscente. Gli uffici della nostra associazione erano al primo piano, per raggiungerli, prima delle scale, si doveva attraversare un’ampia sala che fungeva da laboratorio per numerose magliaie che con le storiche macchine per maglieria - Dubied - tessevano alacremente non trascurando di …attenzionare i giovani ciechi che vi transitavano; è stato così che i più scafati o i meno timidi fra noi avessero impartiti i primi approcci non solo del …dritto, del rovescio, …dei punti calati e delle smagliature, ma vere e proprie lezioni di vita.
Il ricordo continua, mi sembra quasi di risentire lo …zig zag di quelle macchine manuali.
Presso quella nostra sede si svolgevano i primi corsi per centralinisti telefonici con diverse materie curricolari connesse a quei programmi. Insegnante di dattilografia e di approccio per l’apprendimento del Braille era Bruna, non era una sconosciuta, era la cognata del nostro avvocato Armando Chiericati. Bruna aveva 18 anni, io, ero allora un allievo di quei corsi, ne avevo 20. Nei momenti liberi ci si incontrava e si parlava di …Fausto Coppi, entrambi ne eravamo appassionati tifosi. Io cercavo di …concupirla, gli unici momenti d’intimità consentiti erano soltanto quelli in cui bevevamo insieme il latte freddo, unica nostra colazione, scambiandoci reciprocamente l’imboccatura di quelle bottiglie di vetro della Centrale del latte di Milano, sulle quali era scritto in rilievo “litro”. Io estremamente timoroso, Bruna estremamente timida, io non sufficientemente deciso, e così non sono mai stato a dichiararle che mi piaceva: le nostre uniche intimità sono rimaste circoscritte all’imboccatura di quelle bottiglie alternandoci a bere e continuando a parlare di Fausto Coppi.
Bruna si è laureata, è divenuta insegnante, non si è mai distaccata dal mondo dei non vedenti pur perseguendo la propria strada; ha sempre offerto lezioni e consulenze gratuite a tutti i non vedenti che le hanno chiesto collaborazione o aiuto.
Recentemente Bruna è scomparsa, alcuni dei suoi allievi hanno scritto un “pezzo”, desidero proporvelo perché chi l’ha conosciuta abbia a ricordare un’anima semplice, modesta, schiva con grandi caratteristiche di umanità.
Bruna Bianchi, maestra di scuola e di vita. Il ricordo di un’amica e collega – di Ebe Comotti.
- Il 21 luglio è mancata, dopo una breve e dolorosa malattia, la prof. Bruna Bianchi, titolare della cattedra di Storia e Filosofia nel corso E del liceo Classico Cairoli. Con grande tristezza e rimpianto ricordo la collega e amica: donna di grande intelligenza, di vasta cultura, di profonda sensibilità e modestia. Tutte queste doti si manifestavano nel suo insegnamento, nel rapporto sempre improntato a bontà, rispetto e comprensione con gli allievi e con i colleghi - .
Era vice Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, preziosa collaboratrice dell’Istituto Storico varesino “Luigi Ambrosoli”, studiosa seria, rigorosa e appassionata della storia contemporanea.
Era anche laureata in Giurisprudenza e parlava perfettamente il russo: la ricordo, in un viaggio a Mosca, dare indicazioni su vie e percorsi a dei moscoviti, in perfetta lingua russa.
Alleggeriva questa serietà di vita e di comportamento con un grande umorismo, erano famosi i suoi giudizi finali sugli allievi sempre divertenti, comici, mai maligni o cattivi.
Quanto fosse amata e stimata dagli allievi appare in modo evidente dal necrologio che i ragazzi della III E 1984 hanno pubblicato sulla Prealpina del 26 luglio, mi sembra ricordi la cara Bruna nel modo più affettuoso e riconoscente:
“Cara Professoressa Bianchi, non potremo dimenticare il suo colbacco e la sua Skoda turchese, ma soprattutto le sue meravigliose lezioni, che bastavano a sostituire qualunque libro di testo; l’ironia indulgente e la malcelata dolcezza con cui guardava, coi suoi bellissimi occhi azzurri, alla nostra leggerezza giovanile. E’ stato un privilegio averla tra i nostri maestri di scuola e di vita.
Dasvidania, dorogaja Bruna. I ragazzi della III E 1984”.

Ma torniamo a momenti più recenti: era il 14 dicembre assistevo alla manifestazione che si è celebrata all’Istituto dei Ciechi di Milano per la nostra Giornata nazionale; riporto un brano dell’intervento di Giancarlo Abba che rievocava la storia di un non vedente ancora vivo nella memoria di chi ha vissuto antiche e mai sopite manifestazioni sportive.
“Biagio Cavanna nato a Novi Ligure nel 1893, si dedicò fin da giovane allo sport, prima al pugilato e poi al ciclismo, gareggiando fino a tarda età. Fu proprio durante una “sei giorni” a Dortmund nel 1936, a sentire i primi sintomi della cecità incalzante.
Diventato cieco, riuscì a entrare nella storia del ciclismo come massaggiatore e preparatore di grandi campioni.
L’ingegner Piero Mazzoleni, fondatore nel 1923 della Società Italiana Ossidi di Ferro (S.I.O.F.), costituì nei primi anni trenta, nella propria fabbrica, un dopolavoro. Il ciclismo era una sua grande passione, tanto da portare alla fondazione di una vera e propria scuola a Novi Ligure proprio sotto le cure di Cavanna, scopritore di Coppi e già allenatore di Costante Girardengo e Learco Guerra”.

 

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5) UN’INTRIGANTE LOCANDINA HA CATTURATO L’ATTENZIONE DI MOLTI:

“VII Giornata Nazionale del Braille 21 febbraio 2014” di Mario Censabella
Ho appreso il sistema Braille nei primi anni cinquanta, ero riluttante ad impararlo perché in possesso ancora di un piccolo residuo visivo.
Impareggiabili maestre, nell’ordine Clelia De Gaudenzi ed Eugenia Corno, storiche insegnanti dell’Istituto dei Ciechi di Milano raccontavano che, ai loro tempi, il sistema Braille non era ancora diffuso, leggevano l’alfabeto stampato in rilievo su grandi volumi, mi hanno persuaso ad impararlo.
Nel corso degli anni vi è stato chi ha avanzato dubbi sull’importanza di questo sistema rispetto alla tecnologia avanzante: prima l’optacon e poi la sintesi vocale.
Ma, ora, caliamoci nella cronaca:
venerdì 21 febbraio alle ore 10.30, presso la sala Barozzi di Via Vivaio 7, l'Istituto dei Ciechi di Milano, l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, il Club Italiano del Braille hanno celebrato la VII Giornata Nazionale del Braille, promuovendo un interessante convegno a cui hanno partecipato, fra gli altri, Gian Antonio Stella editorialista del Corriere della Sera, Nicola Stilla Presidente del consiglio regionale lombardo UICI e del Club del Braille, Giancarlo Abba Direttore Scientifico dell'Istituto dei Ciechi di Milano, Franco Lisi responsabile del Centro Informatico dell'Istituto dei Ciechi di Milano e, Pippo Castronovo Presidente del consiglio regionale UICI della Sicilia, della stamperia braille di Catania e dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità.
Il Convegno, a cui ha presenziato una folta rappresentanza degli allievi della scuola media integrata per ciechi di Via Vivaio, ha avuto notevoli componenti emotive per gli accenti e i coinvolgimenti che il Commissario straordinario dell’Istituto dei Ciechi Rodolfo Masto ha saputo e voluto imprimere anche nel suo ruolo di moderatore.
Nicola Stilla ha sottolineato l’importanza del Club, creato da nove istituzioni per ricordare nella storia, la figura e l’opera di Luigi Braille finanziando i musei a lui dedicati.
Sia Masto che Stilla hanno sottolineato le difficoltà che oggi sono connesse all’istruzione dei ciechi per la carenza di adeguati finanziamenti così come l’Assessore Pagani dell’Amministrazione Provinciale di Milano che ha concluso i lavori; Stilla ha proseguito con il suo intervento affermando che il braille e l’istruzione rappresentano per i ciechi cultura e lavoro.
Pippo Castronovo ricorda la proposta di legge dell’On. Enzo Bianco che ha ottenuto dal Parlamento che ogni anno, il 21 febbraio, fosse celebrata la giornata dedicata al Braille.
Dalla relazione di Castronovo sono emersi dei dati importanti: in Italia vi sono 400 mila ciechi assoluti e un milione e mezzo di ipovedenti, nel mondo 40 milioni di ciechi e 270 milioni di ipovedenti.
Castronovo ha proseguito raccontando della stamperia regionale braille di Catania e dei centri connessi, conclude leggendo in braille il suo intervento e consegnando a Gian Antonio Stella una copia in braille del libro “La Casta” che lo stesso ha scritto con Sergio Rizzo. A questo punto Elisabetta ha letto in braille alcune significative pagine di quella edizione.
Stella ha ringraziato contrappuntando il suo intervento con aneddoti e avvenimenti che hanno messo …in luce le difficoltà con le quali a volte si affrontano i problemi della minorazione visiva, comprese leggende e cronache riferite a Efesto, a Sant’Ermanno il rattrappito e a Ray Charles.
Roobi Roobi diciottenne non vedente pakistana, vincitrice del premio internazionale braille promosso dall’EBU, con una sua opera dal titolo: “Il braille può farti volare” ha catturato l’attenzione e l’emotività di tutti per il suo entusiasmo di vita e per la volontà di essere, nonostante tutto, una studentessa e una cittadina come tanti.
Giancarlo Abba con l’eloquio e la pacatezza di sempre, anche in questa circostanza ha ricordato di essere stato allievo di un professore di filosofia non vedente, ha affermato che occorre sapere insegnare il braille e ancora che “il braille è luce per chi non vede” e che il bambino non vedente riesce a frequentare la scuola soprattutto grazie a questo meraviglioso prodotto dell’ingegno umano.
Il tempo scorreva tanto da imporre a Franco Lisi una dissertazione veloce sul sistema braille che è correlato alla tecnologia della sintesi vocale e della barra braille.
“Il sistema braille non è “vecchio”.
Come qualcuno ha affermato migliaia di anni fa, ai ciechi basta un puntino per sollevare, quale leva, i ciechi dal loro disagio e per farli entrare nel mondo della cultura.
Rodolfo Masto ha poi ricordato alcuni giornalisti di rilievo che ora non sono più: Guido Vergani e Candido Cannavò che hanno contribuito a far conoscere l’attività e l’opera dell’Istituto dei Ciechi di Milano. Masto ringrazia Giangiacomo Schiavi che è sempre presente a queste iniziative contribuendo a rendere importante le istituzioni che si afferiscono ai non vedenti.
L’estensore di queste note a questo punto è spossato: all’esterno, tutti intorno, anche sui marciapiedi, ingombro di auto blu e di “gran” pedoni, le esigenze della moda ancora una volta contrastano con chi ha necessità di deambulare liberamente, ma l’Italia ha bisogno anche di questo.
Rinvio ad una prossima occasione le dissertazioni troppo cerebrali di Rodolfo Masto che ci ha voluto informare di recenti studi che darebbero sensibilità tattile anche all’embrione, e che attivando, attraverso l’apprendimento del braille la corteccia cerebrale, si stimolerebbe maggiormente l’intelligenza.

 

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6) LA RABBIA E LA VITALITÀ di Gianfranco Berardi e Simone Fanti

Ho avuto modo di conoscere personalmente questo attore assistendo a due recenti recite a Milano, apprezzandolo particolarmente -mc
- Un irriverente schiaffo all’Italia, un Paese che non vuole vedere al di là della crisi o “delle crisi, visto che dagli anni settanta non ce ne siamo persa nemmeno una”, chiosa Gianfranco Berardi, attore tarantino non vedente che, con la sua compagna di vita e di palcoscenico Gabriella Casolari, porta in scena in questi mesi lo spettacolo dal titolo “In fondo agli occhi”.
La coppia, sul palco, ha deciso di mescolare generi (drammatico, cabarettistico, meta-teatro) e registri (realistico, con un italiano colloquiale e concettuale, con una prosa più ricercata, forbita e a tratti poetica) e di sfruttare la disabilità come lente attraverso cui leggere l’italianità. La cecità diventa così “un filtro con cui analizzare il contemporaneo – spiega l’attore – la condizione di un intero Paese, rabbioso e smarrito, che brancola nel …buio alla ricerca di una via d’uscita”.
Rabbia e rassegnazione, affetto e odio, molti sono gli spunti – e le storie di vita brevemente accennate nei 55 minuti di spettacolo, ma su un paio mi sono soffermato a pensare maggiormente: la rabbia e l’eterna lotta interiore tra la voglia di autonomia e il bisogno di protezione e accudimento. Due caratteristiche che – a mio avviso – descrivono molto dell’intimità delle persone con disabilità. E che lo spettacolo di Berardi mette in particolare luce attraverso riferimenti autobiografici. L’attore, infatti, è diventato cieco all’età di 19 anni a causa di una mutazione genetica e la disabilità che ne è derivata è stata uno stimolo per l’introspezione, per mettersi in gioco, cambiare radicalmente la propria vita.
“Se da una parte – spiega Berardi – nutrivo la forte volontà di spiccare il volo dal nido creato dalla famiglia, dall’altra c’era la paura di mettere il bastone fuori dall’uscio di casa”. Berardi ha varcato quella soglia e ha incontrato il teatro. E ora, dopo quindici anni, in un processo catartico, per lui e per il pubblico, libera la sua rabbia, ma anche la sua carica di vitalità sul palco.
“La rabbia – dice – è un sentimento negativo che si alimenta anche grazie a domande autolesioniste che tutti, per un motivo o per un altro, ci poniamo “perché proprio io?”. Contribuisce poi l’immaginazione e la supponenza che ci fanno più grandi di quello che siamo. Il famoso “se avessi la vista sarei riuscito a…”, “se la mia disabilità non mi avesse limitato sarei diventato…”. “Sarei che?: domanda retorica che non conduce a nulla se non all’insoddisfazione, alla nevrosi o alla rassegnazione”.
E ancora una volta succede che la disabilità – un po’ come accade nello spettacolo – diventa specchio di una società sempre più incattivita. Guardatevi intorno e scorgerete che questa nevrotica insofferenza affiora vigorosa in tutti gli ambienti. E sempre più spesso accanto alla maleducazione.
Se nella disabilità il “voglio, ma non posso” è costituito da limitazione di carattere fisico, sensoriale o intellettivo, per la società ha un carattere differente. Siamo attorniati da stimoli e vere e proprie pulsioni che non riusciamo a soddisfare: l’handicap è il non avere il riconoscimento e il successo che, nella nostra mente, ci spetta di diritto. La presunzione del diritto, mi verrebbe come slogan. Come il diritto all’amore, genitoriale o di un compagno o compagna. Una forza distruttiva che troppo spesso tiene lontano anche chi vorrebbe avvicinarsi o che lo fa in punta di piedi per poi ritrarsi. Un po’ come accade quando si vuole accarezzare un cane e questo per paura mostra i denti. Semplice autodifesa istintiva, in questo caso. Ma non giustificabile nel caso di persone pensanti. Una rabbia che non si riesce, o non si vuole, reprimere, con la scusa che la disabilità giustifica tutti i comportamenti.
“Ogni tanto – racconta Berardi – passeggio con un amico non vedente come me, una persona che non ha ancora trovato il modo di sfogare quella cattiveria interiore che lo divora. Basta che qualcosa si frapponga al suo cammino – fosse anche un semaforo -, che esplode in improperi. E io mi diverto a prenderlo in giro, tanto per esorcizzare questo sentimento”.
Testo già apparso in “InVisibili”, blog del “Corriere della Sera.it” (con il titolo “Berardi e la rabbia, tra palco e realtà”). Viene qui ripreso, con alcuni riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.

 

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7) DAL CUORE ALLA …PELLE di Mario Censabella

Carmen Morrone mi ha suggerito e ispirato questo titolo poiché il “mio” è composto diversamente dal “suo” che, particolarmente indovinato, è stato solo una premessa a una lunga e consapevole dissertazione e cronaca di un convegno che, penso, rimarrà ascritto nella storia dell’evoluzione psicologica dei disabili visivi i quali potranno trarre conforto e speranze da quelle conclusioni.
Complimenti a tutti coloro che hanno ispirato, composto e portato a termine una fatica non comune. In questo contesto vorrei ricordare Luisa Bartolucci che ha con competenza e passione diretto quel seminario.
Seguendo, sia pure indirettamente, quelle relazioni mi è …frullata un’idea, anzi una convinzione: i non vedenti per le loro caratteristiche e sensibilità possono essere i più adatti e idonei a ricoprire il ruolo di “assistenti sessuali”: la cecità è sempre sufficiente garanzia per la discrezione e la riservatezza, le doti peculiari di chi non vede sono una caratteristica e sufficiente garanzia per poter esercitare una professione i cui risvolti umani e sociali sono una componente certa per coloro che saranno ammessi a svolgere questa nuova attività.

Ho inviato questo articolo all’ufficio stampa della Sede centrale UICI con preghiera di pubblicazione: impudenza o avvenierismo?

 

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8) QUOTA SOCIALE 2014

La quota sociale rimane invariata anche per il 2014, euro 49,58, invitiamo tutti i nostri associati a rinnovare il tesseramento per l’anno 2014 ed eventualmente per gli anni precedenti qualora non si fosse ancora provveduto.
I bollini relativi sono a disposizione; è un impegno morale e sociale che ciascuno deve sentire nei confronti della propria Associazione.
Attraverso l’Unione si sono potuti ottenere e mantenere tutti i benefici attualmente in godimento dai disabili visivi.
L’Unione ha avuto riconosciuto il diritto di rappresentanza e di tutela anche in tutti quei contesti nei quali i non vedenti sono oggetto o soggetto.
Oggi, essere soci dell’Unione è anche una sicurezza per la salvaguardia dei diritti acquisiti. L’Unione rimane sempre la risorsa per ogni nostra rivendicazione. Anche chi non chiede nulla sappia che ogni giorno chi non vede è fruitore di benefici acquisiti dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti; tutti insieme unitariamente siamo una forza e una realtà non facilmente domabili.
Allora ricordiamoci di fare il nostro dovere, se 49 euro e 58 centesimi tutti in un botto fossero troppi vi è la possibilità di sottoscrivere una delega che consente di pagare la quota sociale rateizzata con ritenute effettuate direttamente sui ratei di pensione e/o di indennità di accompagnamento. E’ un’opportunità che ci consente di essere sollevati da un adempimento burocratico attraverso il suo automatismo.
La quota sociale è comprensiva di percentuali che statutariamente debbono essere poi riversate alla Sede Centrale e al Consiglio Regionale UICI.
Ricordate: una recente modifica del Regolamento associativo dispone che qualora la quota non fosse rinnovata annualmente, al secondo anno decade l’appartenenza all’Unione, verrà così a interrompersi la soluzione di continuità rispetto alla data d’iscrizione; sarebbe un …peccato perdere il diritto ad essere soci storici e quindi la possibilità di avere assegnata una medaglia per i cinquant’anni di ininterrotta appartenenza all’Unione.
Inoltre, se vi fosse chi volesse manifestare direttamente particolare e tangibile riconoscenza alla nostra Sezione potrà offrire un contributo, conta il gesto e non la quantificazione economica.
L’iscrizione all’Unione Italiana Ciechi di Milano dà anche il diritto a ricevere il periodico Camminare Insieme, organo ufficiale della Sezione che viene inviato gratuitamente in stampa a grandi caratteri, su CD o in versione braille.
I soci dell’Unione Italiana Ciechi hanno diritto di ricevere gratuitamente il Corriere dei Ciechi, mensile, organo ufficiale della nostra Associazione.
Oggi la nostra sezione grazie alla convenzione ANMIL è in grado di poter efficacemente assistere tutti i minorati della vista per le pratiche sia assistenziali che previdenziali e fiscali senza escludere attenzione nei confronti di familiari e amici.

 

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9) ADEMPIMENTI FISCALI MODELLI 730/740, UNICO 2014

Ogni anno la nostra sezione statuisce un rapporto privilegiato con il CAF di riferimento per la compilazione di detta documentazione: tutti coloro che desiderano avvalersi di questa collaborazione sono pregati di prenotarsi sin da subito presso la segretaria sezionale, Maria Rosaria de Filippis.

 

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10) CINQUE PER MILLE – UN GESTO DI SOLIDARIETÀ

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Sezione provinciale di Milano invita anche quest’anno i non vedenti, familiari, amici, volontari e simpatizzanti a devolvere il 5 per mille nella circostanza dell’annuale dichiarazione dei redditi. Non occorre sottolineare l’importanza di questa devoluzione; quei proventi saranno impegnati anche per il finanziamento dei corsi di autonomia e mobilità e per il servizio di accompagnamento.
Perché la devoluzione avvenga occorre annotare il nostro Codice Fiscale: 80095170157.

Ricordiamo che il 5 per mille anche se non sottoscritto viene ugualmente ritenuto dallo Stato.
Omologamente possono devolvere il 5 per mille alla nostra Associazione coloro che pur non sottoscrivendo una denuncia dei redditi (Unico o 730) ricevono il CUD, compilando l’apposita modulistica allegata; occorre poi inserire quel modulo in busta chiusa e consegnarlo a un ufficio postale o in banca o a un CAF indicando che il beneficiario è l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Milano con il corrispondente Codice Fiscale.

 

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11) CASA VACANZE - CENTRO LE TORRI TIRRENIA - PISA VIA DELLE ORCHIDEE 44 TEL. 050.32.270 –

La struttura, da qualche anno a questa parte ha assunto un’organizzazione in grado di corrispondere non soltanto alle esigenze particolari dei non vedenti ma di offrire opportunità per tutte le esigenze turistiche: ottima accoglienza alberghiera, raffinata offerta di ristorazione, intrattenimenti e altro ancora.
Ogni anno vengono organizzati periodi di vacanza dedicati ai non vedenti anziani e ai loro eventuali accompagnatori per i quali sono applicate tariffe agevolate rispetto a quelle ordinarie.
Le nostre segreterie telefoniche, oltre alle comunicazioni direttamente provenienti dalla sede centrale dell’Unione Italiana dei Ciechi, conterranno i particolari relativi ai periodi e ai costi pro capite per le diverse vacanze.

 

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12) NOTIZIE UTILI

  • Riforma dell’ISEE: cosa cambia ai disabili per l’accesso alle prestazioni.

Breve estratto del decreto del Consiglio dei Ministri del 3 dicembre 2013 con approvazione del nuovo indicatore (ISEE), che rispetto al passato ne va a rivedere le modalità di determinazione e i campi di applicazione. L'indicatore viene utilizzato per determinare quanto far pagare i servizi alle famiglie: prestazioni sociali, prestazioni sociali agevolate, prestazioni agevolate di natura sociosanitaria e prestazioni agevolate rivolte a minorenni.
Che cosa è l’ISEE? L’ISEE è l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente ed è finalizzato a rendere più corretta la misurazione della condizione economica delle famiglie. L’ISEE è determinato sulla base dei redditi complessivi del nucleo familiare che include anche le somme fiscalmente esenti quali: assegno al nucleo familiare, le pensioni, le indennità di accompagnamento e le provvidenze erogate ai ciechi civili, ai sordi e agli invalidi civili, l’assegno sociale, le rendite INAIL. 
Si può ottenere il calcolo della propria ISEE rivolgendosi anche ad un CAF.

  • Una buona notizia

Informo della significativa vittoria del nostro avvocato Nicoletta Dal Cero, in una causa contro l'INPS, per il ripristino integrale del trattamento pensionistico di un socio lavoratore al quale tale beneficio era stato sospeso per asserito superamento dei limiti reddituali previsti dalla legge.
Come sempre, chiunque desiderasse chiarimenti sull'argomento può rivolgersi direttamente all'avvocato Nicoletta Dal Cero che riceve presso la sede della Sezione di Milano, previo appuntamento, ogni secondo sabato del mese.

  • Camminare Insieme sui 94.600 mhz di Radio Hinterland ha 2 certe programmazioni settimanali:

domenica ore 8 e lunedì ore 12.00. Oltre ad altre riproposte settimanali condotte da Mario Censabella, contiene i più diversi argomenti privilegiando riferimenti alla vita e alla storia dei non vedenti e di altre disabilità. La rubrica può essere ascoltata sulle pagine web del sito www.radiohinterland.org e in streaming.
La trasmissione verrà sospesa nel periodo estivo dal 15 giugno per riprendere a fine settembre.

  • Non vedenti, visite alle gallerie d’Italia dal Corriere della Sera

Tavole in rilievo per conoscere il museo e le sue opere. Dal 21 febbraio, giorno in cui si celebra la Giornata nazionale del Braille, alle Gallerie di Piazza Scala, al polo museale di Intesa Sanpaolo, sarà possibile prenotare visite guidate gratuite dedicate a persone con deficit visivo. Le visite, realizzate in collaborazione con il Centro di riabilitazione visiva di Pavia della Fondazione Maugeri e il museo Omero di Ancona, avranno un percorso “agevolato” grazie a un mediatore culturale. Il rilievo delle tavole non intende richiamare il volume degli oggetti, ma serve a rendere accessibili al tatto i punti, le linee e le superfici del disegno per rappresentare oggetti complessi e tridimensionali attraverso due sole dimensioni.

  • Parliamoci

Ricordiamo che da qualche tempo la Commissione nazionale Anziani della nostra associazione ha attivato una sorta di sala telefonica virtuale per consentire ai soci, soprattutto anziani, di poter colloquiare tra loro guidati da un coordinatore prestabilito.
L’accesso alla sala virtuale è consentito da lunedì a venerdì dalle ore 17 alle 19.
La nostra Antonietta Patelli, che coordina l’incontro dei giovedì, mi sollecita perché attraverso queste colonne ricordi l’impegno della sede centrale attivato per offrire la possibilità soprattutto a chi è solo, di creare amicizie nuove o di riannodarne di vecchie.
Chiunque fosse interessato a questa dinamica particolarmente coinvolgente può telefonare all’amica Antonietta al numero 02 66 20 29 53 che sarà lieta di suggerire la numerazione necessaria per attivare il collegamento.
Attenzione, per accedere senza particolari problemi tariffari alla sala virtuale occorre essere titolari di un contratto tipo "flat", cioè tutto compreso per il quale si paga sempre e soltanto un canone prefissato.
(Circolare n. 313 della Sede centrale UICI del 6 dicembre 2012) - … Parliamoci!

  • Il Circolo Paolo Bentivoglio propone una gita in Germania dal 4 al 9 maggio.

Visite guidate alle città di Lipsia, Potsdam, Berlino, Dresda. Quota pro capite 720,00 euro, maggiorazione per camera singola 155,00 euro.
Prenotazioni e versamento della caparra di 300 euro, da effettuarsi il prima possibile. Per prenotazioni rivolgersi a Piero Pizzarelli al numero 339 73 20 728 oppure allo 0331 555 308 o presso la segreteria del Circolo 02 58 30 27 43.

 

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13) RICORDIAMOLI dal 14 novembre 2013 al 5 marzo 2014



Amalto Anna - Marchi Ilia - Siliconi Alessandro

 

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CODA DI ROSPO

Si dice, molti di “noi” ne sono estremamente convinti, che chi non vede non abbia molte possibilità di …avere ascendente sull’altro sesso.
Torno indietro di qualche anno, a quei tempi avevo poco più di vent’anni e subivo particolarmente il disagio di quelle convinzioni; fra “noi” vi era chi aveva ascendente e successo; in quel caso capitava di frequentare ragazze non male, anche di rango.
Allora ero legato con Eustorgio da sincera amicizia, era solito chiamarmi affettuosamente con un nome che non era il mio: “Mauro” che con Mario aveva un’assonanza, che mi chiamasse così mi piaceva, quasi mi lusingava.
Eustorgio era laureato, aveva una bella voce, per il resto… vedeva pochissimo e solo attraverso un occhio strabico e sporgente, sentiva da un solo orecchio, aveva dei tic, ma alle donne piaceva, e piaceva molto! Aveva una vivace intelligenza, il suo eloquio era pieno di humor tanto da compiacersi ascoltandosi.
In quegli anni, la seconda guerra mondiale si era conclusa da non molto, un… manipolo di non vedenti: ci si aiutava l’un l’altro nel senso che chi vedeva un poco fungeva da braccio a chi non vedeva nulla, frequentavamo una scuola privata nel centro di Milano nelle cui aule era organizzato un corso che avrebbe dovuto avviarci a una professione emergente, diversamente avremmo avuto ben poche speranze e possibilità di ottenere un lavoro.
Negli intervalli ci si recava in un bar che in Corso di Porta Romana ci dava la sensazione di normalità per l’attenzione che era a noi riservata e per il fatto che riuscivamo a rifocillarci spendendo poco, cioè solo parte del sussidio di disoccupazione che alimentava le nostre povere risorse.
Una signora bionda, cassiera e proprietaria di quel bar, aveva preso a ben volere la nostra compagnia tanto da ascoltare le nostre speranze, le nostre aspirazioni.
Lui, l’Eustorgio era il più ascoltato tanto da ottenere dalla …bionda un finanziamento che gli avrebbe poi permesso di realizzare il suo sogno: impiantare una stamperia braille.
Eustorgio con Enea, un non vedente con qualche possibilità economica per via della moglie ricca, ed Ermete un giovane contadino abruzzese vivace e intelligente e un poco blasfemo, capitato a Milano per caso, formavano un sodalizio che diede loro lavoro e soddisfazioni.
La stamperia Ambrosiana era nata sopravvivendo ai diversi e contrastanti caratteri dei suoi animatori: Eustorgio ed Ermete erano di sinistra e piuttosto miscredenti, Enea per contro democristiano convinto e bigotto particolarmente timorato di Dio.
Vi è stato un periodo nel quale Enea era tormentato da una gran sofferenza quando ha saputo che gli altri suoi compari avevano impedito con la complicità della custode, che i locali della loro attività fossero benedetti nel corso delle rituali visite che i sacerdoti un tempo impartivano nei periodi prescritti. Ora Eustorgio, Enea, ed Ermete non sono più, nella loro nuova dimensione avranno appreso il vero valore di quel rito.

Mario Censabella

 

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RELAZIONE MORALE ANNO 2013 UNIONE ITALIANA dei CIECHI e degli IPOVEDENTI

SEZIONE PROVINCIALE DI MILANO ETS-APS

ASSEMBLEA 12 APRILE 2014 Circolo Culturale e Ricreativo Paolo Bentivoglio Via Bellezza 16 Milano

Carissimi Soci,

il lieve ma costante rialzo delle temperature mi fa sperare che l'inverno sia passato; è tempo quindi di raccogliere le idee per predisporre la relazione morale che sarà proposta in occasione dell'Assemblea prevista per il prossimo 12 aprile.
Reduce dalle celebrazioni della VII Giornata Nazionale del Braille, nel corso della quale ho recuperato cauto ottimismo ispirato, tra l'altro, dalla esperienza di vita di Roobi Roobi, la liceale pakistana socia della nostra Sezione e autrice del testo "Il Braille può farti volare" che le è valso il primo premio nel concorso indetto dall'Unione Europea dei Ciechi, apro la mia relazione gettando un rapido sguardo agli avvenimenti nazionali per poi concentrarmi sui fatti di casa nostra.
Il 2013 non è stato anno di conquiste, ma di ardua difesa di quei diritti, messi a repentaglio da una politica sempre più cinica e schizofrenica che, per quanto riguarda i servizi rivolti ai cittadini disabili, ha certamente smarrito il senso. Ed ecco che quando, sporadicamente, in un ritrovato sussulto di senso civico, si alza una seppur flebile voce a nostro sostegno, subito la bufera mediatica, infarcita di svariate menzogne, spegne quel minimo di sensibilità suscitata nell’opinione pubblica, tanto preziosa per affrontare con maggiore forza i molteplici problemi irrisolti che ancora affliggono il nostro mondo. L'alibi della mancanza di risorse e il pressapochismo sono stati gli strumenti con i quali a tutti i livelli istituzionali si è cercato di mettere mano alle varie norme che regolano le politiche socio assistenziali del nostro Paese comprese quelle specifiche tutele.
Per quel che ci riguarda, infatti, si è tornati a parlare di rimettere in discussione l’indennità di accompagnamento, auspicandone la riforma, dopo aver artatamente creato nell'opinione pubblica un clima di pregiudizio.
Fortunatamente, in questo caso, l'Unione è riuscita a fare argine, impedendo l'adozione di quei provvedimenti che, seppur in apparenza innocui, avrebbero modificato la filosofia della concessione dell’indennità, aprendo la strada a pericolosi cambiamenti futuri.
Altro capitolo è quello riservato alla riforma dell'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) al quale l'Unione ha dedicato notevole attenzione, cercando di mettere in evidenza le molteplici contraddizioni che si presentano quando si adotta uno strumento di misurazione del reddito, ai fini dell’erogazione di servizi, senza preventivamente tener conto delle peculiari esigenze dei non vedenti. Questa è una nuova battaglia che presto dovremo combattere localmente, man mano che i vari organismi istituzionali adotteranno il nuovo strumento di calcolo. Aprendo ancora lo sguardo a livello nazionale, solo per quanto concerne questi due argomenti, per non sottrarre spazio ai fatti di Milano, non posso tralasciare di segnalare il lavoro svolto dal Presidente Nazionale Tommaso Daniele nel cercare di tutelare, insieme agli interessi dei ciechi, i contributi riservati al funzionamento dell'Unione, unico presidio, insostituibile, per la salvaguardia dei nostri diritti, unitamente all'IRIFOR, tra le poche istituzioni che ancora, almeno in parte, cofinanziano diversi corsi e attività di formazione.
Quanto realizzato dalla Sede Centrale, nell'anno appena trascorso, ci è stato puntualmente comunicato tramite vari periodici e apposite circolari.

Passiamo ora alle attività della nostra Sezione che nel 2013 ha vissuto un anno particolarmente impegnativo.

 

LA SITUAZIONE ECONOMICA


Dico subito che lo storico legame che unisce la nostra Sezione ai cittadini milanesi, e non solo, è ancora fortissimo e nell'ultimo anno ha continuato a fornire linfa vitale, in termini di donazioni, in grado di farci fronteggiare il difficile momento economico senza dover ridurre i servizi o incidere sul trattamento del personale, così come avvenuto in altre realtà territoriali dell'Unione.
Oltre all'apporto della beneficenza, si sono sentiti i primi effetti degli interventi di valorizzazione patrimoniale che, quando completata, fornirà nuove preziose risorse da impiegare nell'ampliamento dei servizi da offrire all'utenza.

 

I SERVIZI DI PATRONATO


Il 2013 ha registrato lo sviluppo dei servizi di patronato, affidato a Simona Calabrese, che permette ai soci, ai loro familiari e conoscenti, di usufruire di specifica assistenza nell'espletamento di pratiche di carattere burocratico-amministrativo senza dimenticare l'insostituibile opera della signora Luisa Belli, collaboratrice della nostra Sezione, da sempre dedicata a questo strategico settore.

 

IL SERVIZIO DI ACCOMPAGNAMENTO


Fino al mese di giugno del 2013 la Sezione di Milano ha potuto contare sull'ausilio dei volontari civili, ma poi, per esaurimento dei fondi, l'approvazione dei nuovi progetti è stata sospesa. Da luglio ad ottobre la Sezione si è fatta carico del servizio di accompagnamento, remunerando direttamente otto giovani volontari che nel frattempo avevano concluso il loro rapporto di lavoro con lo Stato.
Ai costi fissi sostenuti annualmente dalla Sezione, quantificabili in circa 100.000 euro, si sono quindi aggiunti circa 13.000 euro.
Da ottobre 2013 i soci che usufruiscono del servizio di accompagnamento hanno dato prova di grande responsabilità consentendo alla Sezione di organizzare un'efficiente attività cofinanziata da loro stessi. Nello specifico, fanno capo alla Sezione i costi generali riguardanti il personale, la segreteria, le assicurazioni, e il trasporto pari ad euro 100.000 annui, ed ai soci i costi diretti riferiti al compenso dei collaboratori, pari ad euro 4.200 circa mensili. E' chiaro che il servizio svolto dai collaboratori sarebbe insufficiente se non fosse integrato dall'opera dei nostri amatissimi ottanta volontari che, ricordo, il 26 ottobre, in occasione del 93° Anniversario di Fondazione dell'Unione, sono stati iscritti alla nostra Associazione in qualità di Soci Sostenitori.
Il tempo tiranno non ci ha permesso di esprimere al meglio ai preziosi volontari la nostra gratitudine, ma nel corso di quest'anno organizzeremo un evento a loro dedicato.
All'impegno di Simona, Layla e Chiara, che quotidianamente cercano di districarsi tra le tante richieste di accompagnamento a fronte del modesto numero di collaboratori di cui possiamo avvalerci, si è aggiunto il prezioso lavoro di Alberto Piovani che per conto del Consiglio Direttivo della Sezione sovrintende a tale attività, monitorando costantemente l'azione di volontari e collaboratori.
Si riportano qui di seguito alcuni dati: gli utenti che hanno usufruito del servizio di accompagnamento nel periodo 1 ottobre - 31 dicembre 2013 sono stati circa 170.
Gli accompagnamenti svolti nello stesso periodo sono stati circa 2.500 – per una media giornaliera, nei giorni lavorativi, di circa 50 accompagnamenti – tenendo comunque presente la particolarità del mese di dicembre.
Al momento non è possibile sapere quel che succederà in futuro relativamente ai servizi svolti dai volontari civili gestiti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, anche perché buona parte dei progetti approvati negli anni scorsi non sono stati avviati per mancanza di fondi. Attualmente riusciamo solo a garantire che il Consiglio Direttivo della Sezione farà il possibile per assicurare, anche nel prossimo futuro, compatibilmente con le risorse a disposizione, un servizio di accompagnamento efficiente, in linea con la sua tradizione. Sarà cura, altresì, del Consiglio Direttivo continuare a chiedere il coinvolgimento dell'Amministrazione Comunale di Milano affinché, rispetto ad un servizio tanto strategico, ci sia la giusta assunzione di responsabilità.

 

AUTONOMIA, MOBILITA' E PROGETTI INNOVATIVI


A coronamento dei servizi riferiti alla mobilità, la nostra Sezione ha ripreso ad organizzare, grazie all'IRIFOR, i corsi di orientamento e mobilità che funzioneranno a pieno regime a partire dal mese di aprile 2014.
I temi dell'autonomia, in generale, sono stati al centro dell'attenzione degli Organi Direttivi della Sezione per tutto il 2013, nel corso del quale non abbiamo mai cessato di rivendicare, presso le istituzioni competenti, le nostre specifiche necessità, in presenza di tanti progetti elaborati da chi conosce poco le nostre effettive esigenze.
Franco Lisi e Francesco Cusati, più volte intervenuti ai Tavoli Comunali preposti, hanno dovuto in svariate occasioni prendere atto di una consuetudine troppo diffusa che considera come "barriera", sostanzialmente, solo quella rigidamente architettonica, non estendendo la dovuta attenzione ai tanti piccoli e pericolosi ostacoli fissi e mobili che si frappongono, in città, al cammino in sicurezza dei disabili visivi. Ho, personalmente, ribadito ai dirigenti degli Uffici Regionali e Comunali dedicati che, tra incuria e scelte urbanistiche sbagliate, la situazione va peggiorando e che il posizionamento di semafori sonori, certamente utile, di fatto non migliora significativamente la situazione. Una nuova cultura della libera mobilità dei cittadini non vedenti può anche essere facilitata e diffondersi attraverso il posizionamento di nuovi percorsi dedicati, criticabili per certi aspetti ma positivi nel loro scopo. Dopo la loro realizzazione però, tali percorsi dovrebbero essere protetti o presidiati, in quanto la sosta abusiva di cicli, motocicli e auto ne rende purtroppo vano l’utilizzo.
Sempre sul piano dell’autonomia, in tutto il 2013 e nei recenti primi mesi del 2014, siamo stati letteralmente bersagliati da più interlocutori, più o meno qualificati, che ci hanno proposto diversi software o progetti già completamente definiti, senza che a noi fosse pervenuta preventivamente alcuna richiesta di confronto o un nostro parere. Tra questi è doveroso distinguere le "bufale", spesso sponsorizzate, purtroppo, in primo luogo dalla Pubblica Amministrazione, da quei progetti che invece vantano sì una reale base scientifica, ma sui quali non siamo stati interpellati fin dalle prime fasi della progettazione escludendo il nostro apporto. Giudichiamo con rispetto il lavoro di tutti, ma nello stesso tempo invitiamo chi è in buona fede a non considerarci sciocche cavie, ma possibili partner capaci di fornire indicazioni utili e precise. Questo invito è rivolto innanzitutto ai responsabili degli Enti Locali che, dopo aver "pianto miseria" di fronte alla richiesta di servizi, finanziano progetti inutili o obsoleti, infischiandosene delle nostre competenze e dimenticando d'aver sottoscritto la risoluzione dell'ONU sui Diritti delle Persone Disabili, che recita "Nulla su di noi senza di noi".

 

IL LAVORO


Un po' a causa della crisi economica, molto per l'inerzia degli uffici di riferimento, il collocamento nel mondo del lavoro dei cittadini disabili visivi appare sempre più problematico. L'Amministrazione Provinciale di Milano, di cui oggi non si conosce il futuro, sembra immobile.
Le liste di collocamento divengono sempre più lunghe e la legge 113 dell’85, peraltro vigente, non viene sempre rispettata. Gli imprenditori, che via via hanno smantellato i centralini, preferiscono pagare sanzioni piuttosto che assumere persone appartenenti alle categorie protette. È vero che dal pagamento di queste sanzioni deriva il finanziamento per i corsi di qualificazione e riqualificazione gestiti dalle Province, ma tutto ciò è ben poca cosa rispetto alla prioritaria richiesta di lavoro che per i ciechi non equivale solo alla soluzione dei problemi economici personali, ma risponde altresì alla fondamentale esigenza di riscatto sociale. Tra le tante difficoltà, la Sezione si impegna con la Provincia affinché vengano finanziati i vari progetti "Emergo" che hanno consentito tra l'altro, sviluppando le giuste sinergie tra l'Unione e l'Istituto dei Ciechi, di favorire l'assunzione al lavoro di dodici operatori formati secondo percorsi – improntati su una forte innovazione - concordati con le aziende. Ulteriori collocamenti professionali sono proceduti con lentezza per la mancanza di specifici concorsi o per la difficoltà dei ciechi di conseguire il titolo richiesto, come quello di Fisioterapista, elevato al rango di laurea. Ciò dovrebbe indurre a riflessione i genitori, gli insegnanti e gli stessi giovani in occasione della scelta dell’iter formativo che, mai come oggi, dovrebbe tener conto delle effettive possibilità professionali in relazione al mondo del lavoro in costante mutamento. A tal proposito, il supporto della Sezione risulta strategico sia in considerazione dell'esperienza diretta che molti di noi sono in grado di offrire, sia per il ruolo di garanzia rivestito dall'Unione - al fianco dell'Istituto dei Ciechi - nei confronti degli imprenditori affinché il loro atteggiamento sia in linea con la realtà di tanti ciechi che nel lavoro hanno trovato la meritata collocazione umana e professionale.
Da parte nostra, le numerose norme promosse dall'Unione dovrebbero sempre essere considerate e rappresentare lo strumento di vera integrazione, anziché la semplice nicchia di privilegi utili soltanto a farci considerare "diversi".

 

LA SCUOLA


Il principale veicolo per il raggiungimento della reale emancipazione sociale e culturale dei nostri ragazzi passa proprio dalla scuola!
Nella consapevolezza di aver vissuto, fino a qualche tempo fa, una realtà pienamente soddisfacente, si deve con rammarico constatare che la sensibilità degli Enti Locali, riguardo gli interventi a favore dell'educazione e della formazione dei ciechi, si sta colpevolmente affievolendo. Quel che più ci preoccupa non è tanto il venir meno dei sentimenti di solidarietà di chi è preposto al governo delle politiche sociali, ma anche la totale ignoranza sulle specifiche questioni e problematiche che investono i disabili visivi, aggravata da un destabilizzante turnover di interlocutori che non permette nemmeno di consolidare procedure e conoscenze facendo leva almeno sui rapporti umani.
L'asilo nido e la scuola materna sono forse i settori meno precari. Anch'essi però presentano punti di debolezza, per esempio nella cosiddetta fase di inserimento. Questo primo distacco fra genitori e figli dovrebbe essere gestito con la guida di un valido sostegno psicologico e tiflologico rivolto alle famiglie e ai bambini disabili a partire dai primi mesi di vita dei piccoli. Inoltre, in questo ambito, sarebbe fondamentale la collaborazione delle istituzioni nella distinzione dei ruoli di genitore e di educatore, con l'obiettivo di evitare situazioni di confusione che potrebbero pregiudicare la corretta crescita educativa del bambino disabile visivo.
Il segmento della scuola primaria lamenta una certa sofferenza. Qui l'eccessivo numero di allievi per classe, la riduzione delle compresenze degli insegnanti curricolari, limita l’intervento di aiuto al bambino che non vede nel contesto del suo gruppo, svuotando di significato i progetti di integrazione scolastica e di inclusione sociale. Non pongono rimedio a questa situazione gli insegnanti di sostegno, spesso in numero insufficiente non sempre preparati, ragioni per cui il loro lavoro, in più occasioni, non si trova in armonia con i programmi del resto della classe. La nostra rappresentante in seno al GLIP (Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale) Elisa Martorana Dodoros porta costantemente questi temi all'attenzione dei dirigenti scolastici che, però, si rifugiano sempre nella giustificazione della carenza di risorse.
Anche il passaggio alla scuola secondaria di primo grado non è privo di ostacoli, forse, per certi casi più complessi di quelli della primaria data la rigida suddivisione disciplinare di questo ordine di scuola. Qui i ragazzi incontrano o cominciano ad approfondire l'informatica che questa Unione e l'Associazione delle famiglie ritengono strategica, chiedendone il massimo sviluppo. In argomento, nell'anno 2013, la Sezione di Milano e l'Associazione delle famiglie hanno con forza supportato l'azione dell'Istituto dei Ciechi nel fare istanza alla Provincia di Milano per la salvaguardia dei finanziamenti destinati al servizio di consulenza tiflologica con particolare riferimento agli interventi di consulenza tifloinformatica, soprattutto per la secondaria di secondo grado che necessita di interventi di alta formazione sui software specialmente quelli a valenza scientifica.
Restando nell’ambito della scuola secondaria di primo e secondo grado, l’impegno della Sezione è stato quello di favorire la migliore conoscenza tra le famiglie promuovendo l’azione dell’Associazione dei Genitori che deve essere vissuta come complementare a quella condotta dall’Unione. Diventa sempre più indispensabile mettere a fattor comune informazioni ed esperienze. I giovani con disabilità visiva vivono tra i 12 e i 16 anni il periodo più delicato del loro percorso adolescenziale e scolastico, quando si confermano abilità, attitudini e prime aspirazioni che porteranno loro stessi e le rispettive famiglie ad assumere scelte fondamentali per le quali è indispensabile fornire il miglior supporto possibile.
Sempre per i giovani nell’età compresa tra i 14 e i 32 anni, nel 2013 la Sezione ha organizzato il tradizionale campo estivo che ha registrato la partecipazione di 20 ragazzi; esperienza quest’ultima che l’Unione di Milano replicherà nel 2014 dedicandovi il maggior impegno possibile.
Concludendo il capitolo relativo alla scuola, si ribadisce il ruolo primario della Sezione per tutte quelle azioni di supporto e tutela che per loro natura non possono essere espletate dalla scuola stessa.

 

PLURIDISABILITA'


I servizi dedicati ai cittadini non vedenti pluridisabili hanno risentito pesantemente della situazione economica e stentano a configurarsi come attività continuative in grado di fornire agli interessati e alle loro famiglie le giuste garanzie.
In quest’ambito, l’impegno della Sezione è stato fortissimo nel chiedere all’Istituto dei Ciechi di Milano di non interrompere il tradizionale servizio rivolto ai ragazzi non vendenti pluridisabili, anche in assenza delle necessarie coperture economiche.
Proprio in questi giorni, grazie ad un’azione sinergica che ha visto l’intelligente coinvolgimento delle famiglie, la Regione Lombardia ha finalmente assicurato il finanziamento dell’attività di accoglienza educativa dedicata ai ragazzi pluridisabili per almeno tre anni.
La Presidenza della Sezione prova angoscia quando affronta i tanti problemi riferibili a questo delicato settore.
Spesso di fronte alle mancate risposte degli Enti Locali si è presi da un senso di impotenza, che subito dopo lascia il posto alla rabbia anche se poi, responsabilmente, si traduce in rinnovato impegno, perché chi altri può comprendere e battersi per questi ragazzi se non noi che in parte viviamo le stesse difficoltà ?
Da queste pagine vada un ringraziamento speciale a Fabio Dragotto e Pietro Palumbo che nel promuovere le attività del gruppo giovani della Sezione non hanno esitato a coinvolgere ragazzi ciechi pluridisabili.
Certo le difficoltà sono tante, e la crisi economica non aiuta, ma ritrovare tra i nostri giovani soci questi nobili sentimenti mi fa ben sperare per il futuro della nostra Unione.
Con loro richiamiamo le coscienze di tutti, gridando che il livello di civiltà di una società si misura dall’attenzione che questa riserva alle istanze dei cittadini più fragili.

 

ANZIANI


Per tutto il 2013 i ciechi ospitati nelle RSA di Milano e Provincia - circa ottanta - sono stati visitati dai soci volontari che hanno cercato di farli sentire meno soli.
Spesso sono persone che non hanno più nessuno e per le quali la cecità rappresenta motivo di ulteriore isolamento.
I nostri soci volontari, quando è possibile, si raccordano con la struttura fornendo consigli utili per individuare il giusto metodo d’approccio tra il non vedente ricoverato ed il personale infermieristico o ausiliario, prendendo spunto dal prezioso opuscolo predisposto tra gli altri dalla nostra Erika Monteneri. Ricordo ancora una volta l’importanza di questo servizio per sottolineare il senso di grande generosità espresso dai nostri soci volontari i quali, anch’essi non vedenti, raggiungono grande sintonia e intesa con gli anziani ospitati nelle diverse strutture.
Il motto dei nostri soci volontari che si dedicano agli anziani è emblematico: “A volte una carezza fa meglio di una pastiglia”.
A loro il ringraziamento ed il plauso della Sezione.

 

CIRCOLO CULTURALE "P. BENTIVOGLIO"


Il cartellone del nostro Circolo è stato ricco di eventi di grande qualità per tutto il 2013.
In linea con la tradizione di Piero Pizzarelli, Erika Monteneri, coadiuvata dal Comitato ha dato tutta se stessa per rilanciare l’azione del Circolo quale formidabile strumento di aggregazione per i soci e non solo.
Erika ha cercato di coinvolgere con successo il territorio della Zona 5 con l’intento di aprire le porte del Circolo alla città e nello stesso tempo recuperare utili risorse. Le comunicazioni del Circolo e le segreterie settimanali dell’Unione vi hanno annunciato nel corso dell’anno concerti di ogni genere, spettacoli teatrali, salotti letterari, corsi di ballo e moltissime altre novità con il preciso intento di spingere i soci ad uscire di casa per conoscersi, socializzare e far crescere tra loro un’amicizia che è la base per una militanza associativa responsabile.
Il carattere spumeggiante e il cuore generoso di Erika Monteneri, impegnata tra l’altro in vari contesti dell’Unione, fanno il resto, imprimendo al Circolo nuova vitalità, privilegiando sempre il lato ottimistico delle cose che dà la forza di superare con slancio le tante preoccupazioni che ogni giorno la vita ci riserva.

 

IL GRUPPO SPORTIVO


Il medagliere del gruppo sportivo avrebbe bisogno di un’altra gamba tanti quanti sono i successi conseguiti nel 2013.
Ogni mese si è aggiunta una nuova attività nella quale i nostri ragazzi sono stati subito protagonisti.
Nelle varie discipline sportive, gareggiando con successo in tutte le parti del mondo, gli atleti del gruppo sono divenuti un punto di riferimento per il CIP (Comitato Italiano Paralimpico).
Come sempre, in questa occasione, quel che mi piace ricordare con enfasi non sono tanto le medaglie che tutto sommato brillano anche da sole, quanto la quotidiana attività promossa da Francesco Cusati e dal suo Consiglio che permette davvero a tutti di fare sport ad ogni livello.
Rammento che l’attività sportiva oltre a far raggiungere una buona forma fisica favorisce la mobilità, l’autonomia e l’orientamento.
Agli atleti che spesso portano i colori di Milano al successo va la piena considerazione della Sezione che si augura di trovare presto nuove risorse economiche da dedicare a questo settore indubbiamente strategico.

 

COMUNICAZIONE


È proseguita per tutto il 2013 la pubblicazione del notiziario “Camminare Insieme” che periodicamente porta nelle nostre case il racconto degli avvenimenti che animano la vita dell’Unione. Tra attualità, notizie di servizio e saggi riportanti frammenti della nostra storia passata e recente mantiene vivo il legame con i soci.
Così come avviene per quotidiani e periodici contenenti rubriche di particolare interesse che si vanno subito a leggere quasi con morbosità. Anche “Camminare Insieme” ospita due rubriche “Abbaiare alla luna” e “Coda di rospo” affidate al coriaceo direttore Mario Censabella che, pescando tra ricordi, aneddoti e storie manda messaggi sibillini, ahimè, spesso profetici.
A lui è affidata altresì la pubblicazione di “Ora Serena” e “Voce Amica” realizzate insieme a Maurizio Ilardo al quale, anche da queste righe, desidero esprimere sentimenti di affetto per l’attenzione prestata da sempre alle riviste, meticolosità che non è venuta meno neppure quando la sua salute non è stata proprio delle migliori.

 

CONCLUSIONI

Cari soci,
non è mai facile concentrare in poche righe la descrizione delle tante attività svolte dalla Sezione di Milano nel corso di un intero anno, soprattutto quando queste attività sono state il frutto dell’impegno di tante persone che, nel rispetto dei ruoli, hanno cercato di dare il meglio nel superiore interesse dei ciechi.
Consapevole di interpretare i sentimenti di tutti, rivolgo un sentito ringraziamento a Maria Rosaria De Filippis (Segretario della Sezione), Tania Riili che cura la segreteria di Presidenza, Renata Dilli e Dario Tarantino che seguono il settore amministrativo e contabile, Simona Calabrese e Luisa Belli che si occupano di assistenza e patronato, Layla Silvestri e Chiara Levati addette alla segreteria e al servizio di accompagnamento, Maurizio Ilardo addetto alla stamperia, Mario Capozzi e Jorge Romero addetti ai servizi ausiliari.
Nello stesso tempo, abbraccio con affetto Franco Lisi vice Presidente della Sezione, Giangiacomo Ruggeri Consigliere Delegato, Francesco Cusati, Rosaria Girotti, Alessandra Martinelli, Erika Monteneri, Eliana Pacchiani ed Alberto Piovani, componenti del Consiglio Direttivo, il Consigliere Regionale Osvaldo Benzoni, i Sindaci Revisori Giancarlo Penco e Giuseppe Pogliani che a vario titolo condividono con me la responsabilità della Sezione.
Un pensiero speciale va a Nicola Stilla, Presidente del Consiglio regionale lombardo al quale ci sentiamo legatissimi per aver dato nuovo slancio all'azione del Consiglio regionale, confermandolo quale interlocutore autorevole presso i vari assessorati della Regione Lombardia. A lui, che dopo un periodo di profonda riflessione ha deciso di intraprendere un percorso che lo porterà ad assumere responsabilità nazionali, va l'augurio di buon lavoro da parte di tutti noi.
Sotto la bandiera dell’Unione, spinta sempre più in alto, si è tentato di arginare le sopraffazioni che da più parti hanno minato i nostri diritti, scardinando conquiste maturate dopo tante battaglie che l’Associazione ha condotto nel tempo.
E lì, sul campo di battaglia si staglia l’immagine del nostro Tommaso Daniele, indomito artefice di tante conquiste, che il 21 febbraio scorso, mentre si celebrava la VII Giornata Nazionale del Braille, da lui stesso fortemente voluta, ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni dalla Presidenza Nazionale.
Anche in questo caso sarebbe ingeneroso raccontare in poche righe quello che Tommaso ha fatto per i ciechi italiani in 28 anni di Presidenza Nazionale ed è per questo che mi limito ad esprimergli grande riconoscenza a nome di tutti i ciechi milanesi, a lui che ha fatto dell’Unione la sua casa e la sua famiglia.

Quando leggerete questa relazione, la nostra Unione avrà un nuovo Presidente Nazionale. L’augurio è quello che egli sappia raccogliere l’eredità di Tommaso Daniele con umiltà, anteponendo sempre ai propri interessi quelli dei ciechi italiani, ricercando con caparbietà l’unità, valore imprescindibile per continuare ad interpretare pienamente quel ruolo che storicamente i ciechi hanno affidato all'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

Il Presidente

Rodolfo Masto

 

 

RELAZIONE PROGRAMMATICA ANNO 2015 UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI IPOVEDENTI
SEZIONE PROVINCIALE DI MILANO ETS-APS

ASSEMBLEA 12 APRILE 2014 CIRCOLO CULTURALE E RICREATIVO PAOLO BENTIVOGLIO VIA BELLEZZA 16 MILANO

Carissimi,

come ricorderete, il nuovo Statuto dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, entrato in vigore a seguito dell'approvazione da parte degli uffici preposti del Ministero dell'Interno,
prevede la convocazione nel corso dell'anno di una sola Assemblea in cui devono essere approvati la relazione morale, il bilancio consuntivo dell'anno precedente, la relazione programmatica e il bilancio di previsione dell'anno successivo. L'obbligo di ottemperare a quanto dettato dalla legge in materia di Onlus, che prevede l'approvazione del bilancio consuntivo entro il mese di aprile di ogni anno, ci impone di convocare l'Assemblea, appunto, non oltre aprile, rendendo particolarmente difficoltosa la predisposizione della relazione programmatica e del bilancio di previsione.
Infatti, così come abbiamo appreso dalla relazione morale del 2013, la crisi economica rende tutto più incerto, pregiudicando l'attendibilità di ogni concreta previsione.
Riprendiamo, dunque, i punti trattati nella relazione morale dell'anno passato, individuando per ciascun capitolo linee generali d'azione che per prudenza non definiremo in dettaglio.

 

LA SITUAZIONE ECONOMICA


In continuità con l'azione che si sta conducendo, l'obiettivo sarà quello di perfezionare tutte le iniziative di valorizzazione patrimoniale che a regime, dopo l'acquisizione di nuovo patrimonio possibile a seguito della cessione di proprietà infruttifere, permetterà di contare su nuove entrate ordinarie provenienti dalle locazioni.

Parallelamente, si procederà al graduale aggiornamento dei sistemi informatici e al conseguente aggiornamento e formazione del personale della Sezione, allo scopo di recuperare efficacia ed efficienza.

 

I SERVIZI DI PATRONATO


In considerazione del ruolo strategico di tale settore, in grado di favorire l'incremento del numero dei Soci, il servizio di patronato sarà ulteriormente organizzato, ponendo gli operatori nelle condizioni di espletare anche le pratiche più complesse.

 

IL SERVIZIO DI ACCOMPAGNAMENTO


Il servizio di accompagnamento, fondamentale per la Sezione di Milano, sarà rafforzato mediante la ricerca di nuove risorse e l'inevitabile coinvolgimento degli Enti Locali. Saranno, inoltre, sperimentati anche progetti tecnologici avanzati.

 

AUTONOMIA, MOBILITA' E PROGETTI INNOVATIVI


L'autonomia e la mobilità saranno temi di prioritario interesse anche in relazione alle innovazioni introdotte in occasione di Expo 2015. L'azione della Sezione si svilupperà ribadendo, all'Assessorato ai Trasporti di Regione Lombardia, ai vari Assessorati competenti del Comune di Milano, a Trenord e ad ATM, la necessità improcrastinabile di istituire un Tavolo permanente di Lavoro che affronti sistematicamente le diverse problematiche che pregiudicano l'autonoma mobilità dei cittadini con disabilità visiva.

 

IL LAVORO


Nel 2015 il percorso di riforma degli Enti Locali, compresa la definizione del nuovo ruolo delle Province, dovrebbe essersi concluso. Sarà così possibile conoscere a chi verrà affidato il delicato compito dell'avviamento al lavoro dei cittadini appartenenti alle categorie protette.
L'impegno della Sezione consisterà nel superamento di questa fase che ha provocato un sostanziale blocco del collocamento nel mondo del lavoro dei cittadini non vedenti. In particolare, l'Unione dovrà, coinvolgendo gli uffici territoriali del Ministero del Lavoro, ribadire l'assoluto obbligo di ottemperare al dettato della legge 113/1985, fermo restando quanto successivamente previsto dalla legge 68/1999.
Ulteriore compito dell'Unione sarà quello di promuovere ogni azione volta al superamento dei tanti pregiudizi che limitano ancora l'accesso al lavoro delle persone con disabilità visiva. In tal senso, sarà indispensabile coinvolgere, oltre agli Enti Locali, il mondo dell'impresa e di conseguenza confermare l'Unione in qualità di garante.
La nostra Associazione dovrà, altresì, impegnarsi affinché quanto stabilito dal decreto Salvi, in materia di nuove professioni, diventi realtà anche nel nostro contesto provinciale.

 

LA SCUOLA


Il mondo della scuola, in riferimento alla nostra categoria, vive storicamente una profonda contraddizione: da una parte contempla norme sull'integrazione scolastica considerate fra le più innovative in ambito europeo e dall'altra subisce la loro parziale applicazione da sempre impropriamente giustificata nella mancanza di risorse.
In considerazione dell'enorme difficoltà di intervento della Sezione in ambito normativo, quest'ultima dovrà almeno impegnarsi perché a livello locale prevalga una nuova cultura che recuperi davvero il concetto di uguaglianza.
Benché insufficienti, i servizi dedicati agli studenti non vedenti sono stati fino ad oggi finanziati dall'Amministrazione Provinciale, e anche in questo caso l'Unione dovrà vigilare affinché il nuovo ordinamento delle Province non ne pregiudichi l’erogazione e l'efficienza.
Per quanto riguarda i corsi di avviamento professionale, l'Unione dovrà sostenere con determinazione presso la Regione la necessità che gli stessi vengano stabilizzati, che rientrino cioè in ambito ordinamentale, superando quel carattere precario dato dall'essere di volta in volta legati ai progetti.
Auspicando che un numero sempre crescente di studenti con disabilità visiva acceda ai percorsi universitari, l'Unione dovrà riproporre la positiva esperienza del Cenacolo universitario, al fine di favorire la conoscenza e il confronto fra i ragazzi.

 

PLURIDISABILITA'


Questo è indubbiamente il settore più delicato, dove l'Unione è chiamata ad assumere iniziative destinate al pieno sostegno e supporto delle famiglie sin dai primi giorni di vita del bambino. La Sezione deve esortare gli Enti Locali ad un maggiore impegno, considerato anche il numero sempre crescente dei bambini non vedenti o ipovedenti con disabilità aggiuntive.
Anche tali servizi, rivolti ad un'utenza particolarissima, devono trovare stabilità, diventando per le famiglie con figli pluridisabili adulti un sicuro punto di riferimento. In questo ambito l'Unione supporterà l'Istituto dei Ciechi affinché anche a Milano si organizzi il servizio Dopo di noi.

 

ANZIANI


La pregevole opera dei volontari non vedenti, che portano conforto agli anziani ciechi ricoverati, sarà ulteriormente supportata cercando di estendere il beneficio di questo lavoro anche presso il domicilio dei ciechi anziani con particolari difficoltà.
Verrà, parimenti, implementato il progetto che prevede programmi di formazione rivolti agli infermieri e agli operatori socio assistenziali impegnati negli ospedali e nelle case di riposo al fine di preparare il suddetto personale al miglior approccio con l’ospite o paziente non vedente.

 

CIRCOLO CULTURALE "P. BENTIVOGLIO"


Il Circolo Culturale Bentivoglio, che assume un'importanza strategica nel processo di aggregazione fra i Soci, sarà al centro dell'attenzione del Consiglio Sezionale che dedicherà allo stesso le maggiori risorse possibili. Nel rispetto dell'autonomia del Circolo ed in completo accordo con il suo Comitato Direttivo, si cercherà di promuovere una maggiore frequentazione dei Soci partendo dalla organizzazione di incontri in cui si discutano e si affrontino i temi del prossimo Congresso Nazionale.

 

IL GRUPPO SPORTIVO


Compatibilmente con le risorse disponibili, la Sezione di Milano offrirà sostegno alle iniziative del Gruppo Sportivo con particolare riferimento alle attività amatoriali, indispensabili alla cura personale di tutti i soci e propedeutiche al raggiungimento di una migliore mobilità. Ovviamente, non mancherà la vicinanza ai nostri campioni paralimpici dai quali ci aspettiamo sempre tante soddisfazioni.

 

COMUNICAZIONE


Il settore della comunicazione assume nel tempo una funzione sempre più rilevante, per questa ragione la Sezione si propone, tra gli altri, i seguenti obiettivi: rivisitazione della veste grafica del periodico Camminare Insieme al fine di renderlo accattivante ad un pubblico sempre più vasto; mantenimento delle riviste Braille Ora Serena e Voce Amica in coerenza al valore che noi tutti riconosciamo al Braille; rifacimento del sito web della Sezione, ormai obsoleto; maggiore divulgazione della newsletter predisposta in uno stile rinnovato.

 

CONCLUSIONI

Carissimi soci,

questo non è il libro dei sogni, ma un programma di intenti che la Sezione Provinciale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Milano è certamente in grado di realizzare.
In linea con la sua storia, la nostra Sezione saprà interpretare il cambiamento per rispondere sempre meglio alle crescenti esigenze dei cittadini con disabilità visiva.
Al di là delle rapide trasformazioni che interessano il nostro contesto sociale, il 2015 sarà per tutti un anno straordinario perché si dovranno rinnovare i Consigli Provinciali e Regionali ed il Consiglio Nazionale dell'Associazione, individuando altresì l'uomo che guiderà l'Unione fra il 2015 e il 2020.
Sono fermamente convinto che pure in questa circostanza i soci milanesi arriveranno preparati, portando, come nel passato, un importante contributo affinché la nostra amatissima Unione continui ad essere insostituibile strumento, di promozione umana, di riscatto e di piena integrazione.

 

Il Presidente

Rodolfo Masto

 


Note dopo la realizzazione WEB


Originale inviato alle stampe il 7 marzo 2014 
Differenze dall'originale: dimensione del carattere, impaginazione, allineamento, indicizzazione, titoli, tabelle dati.
Realizzazione WEB a cura dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Milano ETS-APS - ultima modifica 01/02/2018 alle 16:09