CAMMINARE INSIEME

Notiziario n. 2 LUGLIO 2013

Direttore responsabile: Mario Censabella

 

SOM-MARIO

ABBAIARE ALLA LUNA

SERVIZIO DI ACCOMPAGNAMENTO E NON SOLO

CRONACHE DI CASA NOSTRA

  1. LIBRI LIBRI LIBRI E NON SOLO - DI MARIO CENSABELLA

  2. NON E’ UN FALSO CIECO

  3. SIAMO VERAMENTE BRAVI

NOTIZIE UTILI

RICORDIAMOLI

CODA DI ROSPO

 

ABBAIARE ALLA LUNA

Sfogliando le pagine della memoria e le ritualità dei “coccodrilli”; da qualche giorno siamo tutti smarriti ricordando le gesta e le trame politiche di “Lui” l’uomo pubblico che per tantanni ha navigato nella politica italiana e non solo.
Immagini di repertorio di Giulio Andreotti, ripreso da giovane, mi si dice che non fosse neppure un brutto uomo.
Lungi da me una qualsiasi valutazione relativa al “personaggio”; Andreotti, la storia, gli archivi e i processi ne fanno un uomo da non dimenticare.
Io, qui, oggi, desidero ricordarlo nei suoi anni ruggenti quando interveniva alle manifestazioni ufficiali dell’Unione Italiana Ciechi nella circostanza di diversi congressi nazionali della nostra Associazione.
Il fatto che a quei lontani congressi partecipasse il Presidente del Consiglio dei Ministri era particolarmente gratificante per noi non vedenti ma soprattutto per il Presidente Nazionale.
Decine di anni sono trascorsi ma la memoria e le emozioni sono ancora vividi. Così abbiamo appreso che la prima esperienza che Giulio Andreotti ha avuto con noi ciechi è stata quando, egli viveva a Roma anche da ragazzo in una dimora che si affacciava intorno ai cortili dell’Istituto dei Ciechi Sant’Alessio, Andreotti ha iniziato a frequentare i non vedenti quando era ancora studente partecipando ai loro giochi e accompagnandoli in qualche loro uscita.
Ha raccontato, allora, di persone e di ricordi gratificanti e per lui ancora commoventi… “Voi per me siete uomini come tanti, importanti personaggi, i ciechi hanno costruito per voi e per l’Umanità tanta storia e cultura”. Poi applausi, commozione; i ragazzi di allora che lo avevano conosciuto a stringersi intorno per toccare ancora una volta il suo braccio guida.
Se non si era personaggi di un qualche riguardo non si poteva presenziare ai lavori assembleari di quei congressi che erano strettamente riservati ai delegati nominati dalla base.
La Sezione Unione Italiana Ciechi di Milano aveva allora un giovane segretario, Enzo Zaniboni, che godeva di molte simpatie e considerazione da parte del Presidente Nazionale di quei tempi,
Paolo Bentivoglio, che ricordo, è stato uno dei fondatori della nostra associazione in quel lontano 1920 a Genova.
Nell’anno in cui racconto di Enzo Zaniboni, non ricordo per quale particolare incombenza o benemerenza, era stato invitato a presenziare a quella nostra assise contrariamente dagli altri segretari sezionali che non erano stati invitati.
Zani, come noi lo chiamavamo confidenzialmente, era un uomo schivo, all’antica, molti pregi, quasi nessun difetto.
In ufficio per non rovinarsi la giacca si infilava due mezze maniche nere in maniera che i gomiti delle sue casacche non avessero a consumarsi.
Enzo Zaniboni ha presenziato a quel congresso senza farsi sentire, perché alcuno sapesse di quel suo privilegio.
Una certa mattina dal microfono di servizio si sente comunicare che Enzo Zaniboni era chiamato alla cabina telefonica per una comunicazione urgente proveniente da Milano. Era accaduto che la moglie del nostro segretario, in avanzata gravidanza, avesse avuto le doglie, e così tutti o quasi hanno saputo con suo grande rincrescimento dei due fatti che lo riguardavano; la sua grande riservatezza era ormai …sulla bocca e nelle orecchie di tutti.
Per molti anni la sezione di Milano ha potuto avvalersi di questo nostro funzionario intelligente e saggio, chi lo ha conosciuto non potrà mai dimenticarlo.
Di Rodolfo Masto non se ne sentiva ancora parlare: i saggi, questi erano altri, del movimento giovanile della Democrazia Cristiana lo allevavano già a …“Kamut”.
Si racconta, ma non so se l’aneddoto sia vero, che un giorno fu presentato a Giulio Andreotti… “…Eccole Presidente un giovane e promettente bianco cerbiatto…”. Andreotti gli diede un buffetto sulla guancia e lo invitò a fare la sua …seconda Santa comunione.
Rodolfo Masto non era ancora… visibile, “qualcuno” però aveva già presagito per lui il possesso di particolari qualità e per questo è stato nutrito con quel …cereale.

 

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1) SERVIZIO DI ACCOMPAGNAMENTO E NON SOLO

Il Presidente Rodolfo Masto mi incarica di …sceverare e allora riporto alcuni suoi importanti contenuti, pensando di fare cosa buona e giusta, tratti dalle sue segreterie telefoniche.
- Desidero ringraziare, anche a nome del Consiglio Direttivo, i soci che superando la fatica dei primi caldi hanno partecipato numerosi all’incontro di sabato scorso. (15 giugno)
L’ordine del giorno ci chiedeva di affrontare il delicato problema del servizio di accompagnamento che con la fine del mese, registrerà la conclusione dell’attività attualmente prestata dai ragazzi del servizio civile.
Si è preso atto che problemi burocratici occorsi alla Presidenza Nazionale, ma soprattutto la situazione delle risorse legate al bilancio dei Ministeri non fanno individuare in tempi brevi il ripristino del servizio così come si era abituati ad avere sino ad oggi.
Tutti abbiamo preso coscienza della complessità del servizio, che con circa 17 mila accompagnamenti annui trova le maggiori difficoltà nel dover assicurare il servizio già a partire dalle ore 7.00 del mattino o in ore serali, ovvero festive, quando il supporto dei volontari liberi non interviene a sufficienza.
Al di là degli aspetti organizzativi i non vedenti presenti hanno poi preso coscienza dei costi che la Sezione ha continuato a sostenere per una migliore organizzazione del servizio.
Il dibattito, particolarmente vivace e partecipato, ha evidenziato, ancora una volta, l’importanza del servizio di accompagnamento manifestando comune plauso ai ragazzi che fino ad oggi hanno prestato la loro opera.
I presenti hanno poi sottolineato con fermezza la necessità di organizzare il nuovo servizio che partirà da ottobre, che pur limitato in ragione delle risorse, dovrà tenere necessariamente conto delle peculiari esigenze dei non vedenti.
In merito al nuovo servizio, tutti hanno concordato circa l’opportunità di stabilire nuove regole riaffermando l’inderogabilità di sancire precise priorità e regole comportamentali.
Ritengo doveroso segnalare l’alto senso di responsabilità espresso dai ciechi presenti che hanno chiaramente condiviso e compreso la necessità di dover contribuire personalmente affinché il prossimo servizio venga organizzato rispettando criteri di efficienza ed efficacia.
Tutti gli intervenuti hanno particolarmente apprezzato la decisione assunta dal Consiglio Direttivo che ha previsto che le spese relative alla prosecuzione del servizio nei mesi di luglio, agosto e settembre rimarranno a carico della Sezione.
Nel corso dell’incontro ho assicurato che coinvolgerò istituzioni, imprese e media nella ricerca di nuove risorse straordinarie per rendere meno gravoso il contributo che a partire da ottobre sarà inevitabilmente richiesto ai soci.
Una commissione appositamente costituita metterà a punto la proposta per l’organizzazione del nuovo servizio.
Ovviamente si terrà conto di chi usufruisce di servizi giornalieri e di chi usufruisce di servizi sporadici. Assicuro comunque che il nuovo progetto sarà ispirato a criteri di solidarietà, così come è sempre avvenuto nella nostra Sezione.

- Mentre i media mantengono alto l’interesse sul problema dei falsi invalidi ignorando i nostri appelli a voler dare le giuste dimensioni del fenomeno a salvaguardia di chi è cieco davvero, quasi in sordina prendono corpo nuovi provvedimenti amministrativi che certo non tarderanno a causare ulteriori problemi ai cittadini più fragili.
Tra le tante norme annunciate, mi riferisco in particolare, riprendendo l’appello di Tommaso Daniele, al nuovo decreto sull’ISEE - lo strumento di valutazione dei redditi personali - che prima o poi le amministrazioni e gli enti pubblici dovranno adottare prima di erogare servizi a favore dei singoli cittadini.
Anche in questa circostanza ci ritroviamo soli a combattere questa battaglia! Le altre associazioni e fra queste ahimè anche quelle che aderiscono alla Fand, appaiono poco sensibili alla questione.
L’Unione sembra essere l’unica associazione a voler chiedere che i parametri per le identificazioni dal nuovo ISEE non si traducano unicamente in una operazione aritmetica ma in una attenta e comparata analisi in grado di valutare i bisogni specifici di ognuno.
Dopo aver abbandonato lo scontro frontale che avrebbe provocato la revisione dell’indennità di accompagnamento, ecco individuato da parte di chi ci governa, il nuovo strumento ISEE, certamente più subdolo, la cui applicazione, supportata da una permanente campagna di stampa a noi sfavorevole, potrebbe addirittura trovare il sostegno da parte di una opinione pubblica disinformata.
Qui sta il vero pericolo! Basti guardare i provvedimenti che le varie amministrazioni stanno assumendo in materia di erogazioni di servizi per rendersi conto, che in un prossimo futuro neanche troppo lontano, non ci saranno più prestazioni che non tengano conto dell’ISEE.
Cari amici, quanto prima dovremo tornare a fare muro per la caparbia difesa del nostro futuro!
Consideriamoci quindi tanti piccoli mattoni che la nostra Unione saprà trasformare in baluardo sicuro e costante presidio per la nostra libertà!

- Una promessa che sarà mantenuta
In alcuni importanti incontri ho ventilato la possibilità che l’Unione sostituirà un impegno statutario che non è più, la seconda assemblea sezionale, con un incontro e un’escursione nella quale si sapranno e potranno contemperare le informazioni, la reciprocità e il divertimento. Così in accordo con il Circolo ricreativo Paolo Bentivoglio, la sezione organizzerà un incontro che porterà a tutti momenti di confronto e di sollievo.
Le prossime segreterie telefoniche, cioè non appena gli itinerari saranno configurati con certezza, informeranno circa la data e le modalità di iscrizione.

- Ricordo che in data 14 settembre tutti coloro che desiderano collaborare e intervenire per l’organizzazione del prossimo servizio di accompagnamento che decorrerà dal 1° ottobre, sono convocati a partecipare all’incontro che sarà organizzato, alle ore 15, presso la Sala Barozzi dell’Istituto dei Ciechi di Milano.

- Mentre introduco la segreteria telefonica di questa settimana, sono in attesa di essere ricevuto da un'autorità istituzionale alla quale sottoporrò, come ad altri, la delicata questione del servizio di accompagnamento che tanto preoccupa la nostra compagine associativa.
Da una prima analisi effettuata, appare evidente che la spesa annua per l'organizzazione del servizio non potrà essere inferiore a circa 200.000 euro, in cui sono compresi i costi relativi al personale (sulla base di n.15 accompagnatori), quelli riguardanti gli addetti della segreteria, le spese telefoniche e di trasporto.
Tale circostanza impone a me, e a tutti i componenti del Direttivo, di ricercare nuove risorse in modo da limitare per quanto possibile il sacrificio che sarà richiesto ai Soci.
Profondamente amareggiati per la scarsa sensibilità che la società sta dimostrando nei confronti di un problema strategico e vitale per i non vedenti e gli ipovedenti, ci sostengono la Vostra comprensione e il Vostro consenso che noi ripagheremo con la programmazione di un servizio efficace e puntuale.
Ed ora con le parole più semplici che vengono dal cuore formulo per tutti gli auguri migliori per le prossime vacanze affinché tutti i non vedenti, familiari e amici possano incontrare dei giorni nei quali le più belle speranze possano essere alimentate e realizzate.
Rodolfo Masto

 

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2) CRONACHE DI CASA NOSTRA

A) LIBRI LIBRI LIBRI E NON SOLO - di Mario Censabella

011.011.011 - risponde il Comune di Torino… “…vorrei avere alcune informazioni sulla mostra del libro” mi si risponde che no, che non vi è alcuna mostra del libro, io a insistere dicendo che è una iniziativa a carattere internazionale che proprio quel giorno- 16 maggio si sarebbe inaugurata, odo brusio, incertezze, poi un’esclamazione ma signore!
E’ la fiera del libro”.
Da questo approccio, che è anche un diversivo, è nata la mia presenza in una manifestazione che ogni anno, sia pure per pochi giorni, fa divenire Torino la capitale internazionale del libro in tutte le sue sfaccettature e diversificazioni.
Così è accaduto che venerdì 17 maggio nella sala avorio assistessi alla presentazione di un’iniziativa che consente alla Federazione delle Istituzioni pro Ciechi di promuovere con sottolineature più importanti, di quanto non accadesse nel passato, un evento che attraverso quadri opportunamente predisposti con materiali in rilievo e con particolari coloriture intendono ottenere reciprocità fra il mondo e le consapevolezze di bambini e ragazzi vedenti e non vedenti.
I quadri che saranno poi anche oggetto di mostre itineranti sono combinati con parole che hanno lo scopo di promuovere e stimolare sinergie e sensibilizzazioni fra coloro che vedono e che non vedono.
Un comunicato stampa è intervenuto successivamente alla conferenza per illustrare con dovizia di particolari l’iniziativa.
Enel Cuore porta le parole della solidarietà al Salone del Libro -
Torino, 17 maggio 2013 – Per festeggiare dieci anni di attività Enel Cuore porta al Salone Internazionale del Libro di Torino Le parole della solidarietà e lo fa con due iniziative pensate per i più piccoli e per gli adulti in un’ottica di integrazione e utilizzo di diverse forme di linguaggio.
Il modo di raccontare il mondo della solidarietà è cambiato, acquisendo formule che appartengono ad altri mondi, dalla politica all’impresa, dalla burocrazia al marketing. Per ritrovare parole perdute, restituire il senso a quelle svuotate del loro significato originario Enel Cuore ha deciso di dar vita a due iniziative: una mostra itinerante in cui le parole si toccano e un libro in cui sono raccolte le parole che sono importanti per raccontare il mondo della solidarietà, interpretate da personaggi ed esperti provenienti da mondi diversi.
Insieme alla Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi, Enel Cuore presenta a Torino, la prima tappa della mostra tattile - “Le parole della solidarietà. A spasso con le dita”, che girerà le principali città italiane. L’esposizione presente al Lingotto, organizza in collaborazione con la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura è composta da 12 tavole tattili d’artista che spiegano altrettante parole in forma tattile, rendendo l’esperienza della lettura accessibile anche alle persone non vedenti. Le parole sono state scelte da una commissione di esperti chiamati dalla Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi composta, tra gli altri, da un editorialista culturale, un documentarista, un costituzionalista e un responsabile Ong. “A spasso con le dita: Le parole della solidarietà” si svolge nel Bookstok Village del Salone Internazionale del Libro, dove oltre a poter visitare e toccare le tavole in mostra, si svolgeranno laboratori didattici aperti alle scuole. Lo spazio è condiviso con CasaOz Onlus, l’associazione di Torino che offre sostegno alle famiglie con bambini che si trovano a vivere situazioni di malattia, che presenta, in collaborazione con Giusti Eventi il laboratorio “Scopri con noi la serigrafia”, dove i bambini potranno apprezzare la magia di una delle tecniche di stampa più antiche e diffuse del mondo.
La presenza di Enel Cuore Onlus, Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi e CasaOz Onlus insieme al Salone del Libro, vuole essere un segno concreto della sinergia in cui le tre associazioni credono fermamente.
Le parole del mondo della solidarietà diventeranno anche un libro in uscita il prossimo ottobre: il volume, realizzato in collaborazione con Feltrinelli e la Scuola Holden, raccoglie cento parole descritte e interpretate da personaggi del mondo della cultura, dell’Università, del giornalismo, dello sport e della musica. L’obiettivo è quello di creare uno strumento di riflessione utile alle associazioni e a tutti coloro che lavorano nel terzo settore; un punto di partenza e una traccia attraverso la quale comunicare, raccontare le attività e scrivere i progetti.
Il libro conterrà inoltre 30 parole suggerite dal popolo di internet attraverso la campagna di Enel Cuore: “Le parole che sono importanti”. La onlus di Enel ha infatti deciso di chiedere il contributo del maggior numero di persone possibile attraverso il sito: www.leparolechesonoimportanti.it dove ognuno può suggerire una o più parole per raccontare il mondo della solidarietà. L’idea è quella di stimolare il terzo settore, e l’opinione pubblica in generale, sull’opportunità di ripensare il modo di comunicare il mondo della solidarietà, partendo da “Le parole che sono importanti” e introducendone delle nuove che vengono dal quotidiano e dalla dimensione valoriale delle persone: volontari, operatori o cittadini.
Al Salone Internazionale del Libro 2013, la Federazione Nazionale pro Ciechi ha presentato Settestella, della collana di album per l’infanzia texture-illustrati realizzati col contributo di Enel Cuore, nell’ambito della campagna “A spasso con le dita”. Il volume sarà distribuito gratuitamente presso biblioteche pubbliche, strutture pediatriche, associazioni umanitarie e istituzioni impegnate nella promozione della lettura che operano per l’integrazione scolastica e sociale dei bambini vedenti e non vedenti.
“A spasso con le dita” è un progetto nazionale avviato nel novembre del 2010 per favorire l’integrazione fra ragazzi ciechi, ipovedenti e vedenti; ideato dalla Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi e sostenuto da Enel Cuore Onlus, la Onlus di Enel dedicata al sociale, che dal 2004 sostiene progetti di solidarietà in Italia e all’estero.
- Così si è conclusa questa mia nuova esperienza in un contesto nel quale musica, molta gente e interviste, sono stati componenti giusti per non far dimenticare quel venerdì 17 maggio che ha sconfitto ogni pregiudizio e iattura.
011 011.011 risponde il Comune di Torino, così ho appreso che attraverso quel centralino si possono ascoltare le riunioni del Consiglio Comunale di Torino.
Se dovessi dire dell’intervento del Presidente della Federazione delle Istituzioni pro Ciechi Rodolfo Masto formulerei un commento positivo poiché ha saputo interfacciare gli scopi dell’iniziativa con sottolineature di profonda umanità.

 

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B) Manconi:

io, quasi cieco e la mia vita tra le ombre – (non è un falso cieco)
"Per esempio, io non so che faccia abbia Obama. Nel 2008, quando venne eletto, non ero già più in grado di memorizzarne il volto. Direi che ha una testa ovaloide. È così?". Mentre parla, non ti centra, guarda un po' altrove. "Anche Giovinco, per dire, eroe della mia epopea sportiva. È venuto dopo, e io non so immaginare i tratti del suo viso, né riconoscerne movenze e traiettorie sul campo".

"Tutto quello che non ho filmato nel cervello prima della mia patologia, mi è visivamente sconosciuto".
Luigi Manconi, 65 anni, sardo di Sassari, senatore del Pd e fresco presidente della Commissione per i Diritti Umani, oltre a un altro sacco di cose, dalla sociologia alla militanza politica fino a una conoscenza dottorale in musica leggera e popolare, non vede praticamente da 7 anni e non ne ha mai parlato. Per pudore, forse, o per volontà di rimozione. Resta il fatto che, anche se la definizione clinica è "ipovedente", per la Asl è un "cieco civile", con un "residuo visivo non superiore a un ventesimo" all'occhio sinistro e zero al destro. In un parlamento di non larghissime vedute, lui è l'unico a non vederci sul serio. Ma non porta il bastone, né gli occhiali scuri, gira spesso da solo, attraversa la strada come un pazzo. Non che la cecità per Manconi sia un segreto da celare, ma neanche un handicap da esibire. "Lo dico a quelli con cui entro in contatto, molti lo apprendono all'improvviso. Di solito, mi danno una pacca lieve sul braccio e mormorano: scusa, non sapevo. Scusa di che? Io sono più cose: politico, docente universitario, padre di tre figli. E c'è Bianca (Berlinguer, direttore del Tg3, ndr). In più ho anche un handicap. Anche, capisce. Handicap che, oltretutto, posso affrontare con i privilegi di classe e di censo che comporta la mia condizione sociale". Suona un telefono. Le assistenti che gli danno sei occhi, le due Valentine (Calderone e Brinis) e Cecilia (Aldazabal), sono fuori dalla stanza per discrezione. Lui raggiunge disinvolto l'apparecchio e risponde, poi si sdraia con la faccia sulla tastiera per comporre un numero. Sulla scrivania, fogli di appunti scritti con grafia enorme. Per leggerli, li schiaccia contro l'angolo dell'occhio sinistro, l'unico da cui filtra un micro raggio di visione. Poi torna a sedersi e mi dice: "Lei porta una camicia con le maniche rimboccate, un gilet, visto che non sembra tipo da panciotto, ed è un peccato, e ha un blocco a spirale. Il viso non so". Vede delle ombre? "No, è come se fosse tutto sfumato".
Quando tutto ha cominciato a sfumare?
"Già dal 2005 sapevo del glaucoma, che si sommava a una forte miopia, a un distacco della retina, e a tanti altri guai dei miei occhi. Ma non immaginavo un peggioramento tanto rapido".
Ricorda il momento del non ritorno?
"Ho una totale, e addirittura suicida ignoranza del mio corpo, e non riesco a collocare con precisione quel momento. So però che è irreversibile. Allo stato attuale, neanche le staminali, dice il professor Mario Stirpe che mi ha in cura, potrebbero invertire il processo".
Quando le accadde? Non può non esserci l'istante preciso in cui la vista svanisce e te ne rendi spaventosamente conto.
"Novembre 2007, credo. Ero sottosegretario alla Giustizia e alla Camera dovevo dare il parere del governo su emendamenti e mozioni. Da un po' mi ero accorto che la situazione del mio visus si stava aggravando, così avvisai il presidente di turno, Giorgia Meloni, che avrei potuto avere delle difficoltà. Cominciai, ma da lì a poco mi accorsi di non riuscire a leggere neanche mezza riga. Mi venne in soccorso un funzionario, suggerendomi le parole, ma io faticavo a ripeterle. L'opposizione prese a rumoreggiare. Quando la protesta si fece più vivace, mi rivolsi all'aula: "Per un problema di salute non sono più in grado di proseguire". Da quel momento non sono stato più capace di leggere un testo, né gli appunti per i miei interventi, che curavo maniacalmente. Decifro a malapena qualche riga, scritta a mano in grandi caratteri".
Lei, una persona che vive di parole scritte, colpita al cuore della passione. Come reagì?
"Qualcuno mi considera un depresso. Ed è possibile che questo sia un tratto del mio carattere che allora si accentuò per un breve periodo e che ancora, occasionalmente, si manifesta. Per converso, ho accentuato il mio iperattivismo e l'agitazione psicomotoria di tante iniziative, parole, scritti".
Conseguenze pratiche?
"Giro con un fascio di contanti come un camorrista perché non posso usare il bancomat. Io che sono titolare di una moltitudine di cravatte, e che me ne regalai una di Bardelli il giorno del mio ventesimo compleanno, facendo una follia, appena espulso dalla Cattolica di Milano e senza una lira, adesso corro rischi terribili con gli abbinamenti. Mi aiuta spesso mia figlia Giulia, ma prima era una scelta gelosamente mia".
Passando a mutazioni più traumatiche?
"Prima leggevo 6 quotidiani al giorno in due ore. Li ho sostituiti con 6 rassegne stampa radiofoniche più tre gr. Comincio alle 6.30 con Radio1 e vado avanti fino alle 9.30 con Terza pagina di Radio3; in mezzo, l'imperdibile Massimo Bordin su Radio Radicale. Va molto peggio con i libri: mi vengono letti i capitoli essenziali di quelli scientifici, sociologia e politologia, e ne apprendo il succo. Ma la narrativa e la poesia sono la vera privazione. Mi hanno appena regalato un Meridiano di Amelia Rosselli. So che è lì e non posso farci niente. E abbiamo un bellissimo quadro tutto bianco di Gianni Dessì: per vederlo, devo toccarlo con le mani. Va un po' meglio con i film: mi attacco il lettore dvd all'occhio sinistro e qualcosa riesco a seguire. Con Django di Tarantino sarà dura perché c'è tanta azione, ma con Amour di Hanneke, meravigliosamente parlato da Trintignant ed Emmanuelle Riva, è andata bene".
Mai pensato di ricorrere a strumenti che agevolano la vita dei ciechi?
"Ho 65 anni, trovo più faticoso apprendere nuove tecniche piuttosto che farmi aiutare all'interno di "A buon diritto", che ho fondato nel 2001 e dove mi sento a casa".
L'Italia è un Paese che sta attento ai ciechi?
"Vent'anni fa, lessi un'indagine Istat che quantificava il numero dei portatori di handicap. Ci scrissi un saggio: Cinque milioni di disabili e il predellino del tram di Milano. Scalini altissimi, un ostacolo insormontabile per portatori di handicap, donne incinte o con passeggino. Oggi, prendere un treno, specie se regionale, comporta le stesse difficoltà".
In Senato invece...
"C'è un cortile interno, che avrò fatto centinaia di volte. Mi ero scordato che nel mezzo si trovano due gradini e così, tornatoci quest'anno, sono incespicato pericolosamente. Ho segnalato a un assistente parlamentare che, per legge, su tutti i gradini va tracciata una striscia nera. Si è scusato, l'ha fatta mettere e mi ha raccontato di quando anche Andreotti, coi suoi passettini, rischiò di cadere proprio lì, ma lui, l'assistente, si buttò e lo raccolse al volo, cosa che gli valse la prima nota di merito".
Lei ha una vita politica insolita. A parte l'antica militanza in Lotta Continua, è stato portavoce dei Verdi, con dimissioni date immediatamente dopo la sconfitta alle Europee del '99, sottosegretario di Prodi, senza essere parlamentare, fino al 2008. In mezzo c'è l'attività di "A buon diritto", che, tra l'altro, ha reso pubblico lo scandalo di Stefano Cucchi. Come mai, dopo 12 anni, il Pd l'ha candidata?
“Non spetta a me dirlo. Credo che qualcuno si sia ricordato che già nel '95 presentai il primo disegno di legge sulle unioni civili e nel '96 il primo sul testamento biologico. Persino in politica, talvolta questo può contare".
Che differenze nota con le altre legislature che ha vissuto?
"Oggi, sia perché un qualche rinnovamento in effetti c'è stato sia perché le larghe intese hanno modificato il quadro, tutto appare più difficilmente riconoscibile e classificabile: le dislocazioni politiche e le opzioni individuali. Persino la distinzione tra maggioranza e opposizione risulta più sfumata".
E sul piano personale?
"Politicamente io mi definirei un radicale di sinistra estrema, tuttavia sempre interessato a trattare le questioni intrattabili e, se possibile, a governarle.
Comunicando assiduamente, parlando, incontrando. Per esempio, passando molto tempo nei settori dell'aula dove siedono i miei avversari politici. Ecco, se devo discutere di libertà religiosa col valdese Malan, del Pdl, o di unioni civili con Bondi, devo prima chiedere all'assistente se si trovano in aula, poi farmi accompagnare da loro o chiedere loro di raggiungermi; e così con 5 Stelle".
Qualche volta riesce a ridere della sua disgrazia?
"Spesso. Pensi che il primo giugno ho presentato a Cremona, in piazza del Duomo, il mio La musica è leggera, con Maurizio Maggiani, altro ipovedente. Al termine, lui dice: io e Luigi non possiamo salutarci con un "ci vediamo un'altra volta", perché non ci vediamo proprio. Poi attacca una canzone popolare del primo Novecento, che fa così (Manconi si mette a cantarla, con bella voce bassa ben temperata, ndr): "Son cieco e mi vedete /devo chieder la carità/ho 4 figli, piangono,/del pane non ho da dar.//. Noi anderemo a Roma / davanti al papa e al re noi grideremo ai potenti/che la miseria c'è".
Come fa a prenderla così?
"La Chiesa parla di stato di grazia, un qualcosa che ti offre risorse impensabili per affrontare circostanze particolarmente dolorose o comunque gravose. L'ho sperimentata su di me e, per esempio, sui familiari di vittime di ingiustizie atroci. Ilaria Cucchi ha avuto il bene di questa grazia, nonostante tutto". Di Carlo Verdelli - (da Repubblica.it del 14 giugno 2013)
(Bravo Manconi, i gradini di alcuni tram a Milano sono davvero impossibili!) mc

 

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C) SIAMO VERAMENTE BRAVI

Lecce - Vi ricordate di Vincenzo Rubano? Lo studente non vedente dell’Istituto “Galilei - Costa” di Lecce che al terzo anno ha messo in piedi una battaglia personale contro le inaccessibilità di siti web e di alcuni software creando ed implementando il sito/servizio di denuncia “Ti tengo d’occhio”, e che al quarto anno ha concepito il sistema “V4B – Video4Blind” per rendere “visibili” ai ciechi i video su Youtube, e che appena due mesi fa è stato invitato a partecipare al DrupalCon di Portland negli Usa e che ancora, proprio in questa occasione, ha ricevuto una proposta di una borsa di studio di sei mesi in America? Bene, Vincenzo continua a stupire. Ha appena terminato gli esami di Stato e ieri, a conclusione degli scrutini e a pubblicazione dei risultati avvenuta, è stato personalmente riconvocato dalla commissione d’esame a presentarsi presso la scuola in quanto il presidente, i commissari esterni e quelli interni hanno voluto avere il piacere di comunicargli a voce il risultato conseguito: 100 e lode e plauso della commissione.
Vincenzo ha conseguito 45/45 agli scritti (italiano, informatica e terza prova) ma è all’esame orale che ha letteralmente sbalordito chi ha avuto la fortuna di essere presente ed assistere a ciò che è avvenuto durante i colloqui in tutte le discipline. La scena che si è venuta a creare a fine esame è definibile “epica”. La commissione, costituita dal presidente Maurizio Scardia, dai commissari esterni, Flavia Bernardini (Lingua inglese), Raffaele Cambò (Economia) e Francesco Turchi (Informatica) e dai commissari interni, Marcella Errico (Diritto e Scienze delle Finanze), Matilde Presicci (Italiano e storia) e Maria Luce Tundo (Matematica), si è alzata in piedi e, con le lacrime agli occhi per la commozione e per l’emozione provata, ha iniziato ad applaudire il giovane studente salentino. Ad essi si sono aggiunte tutte le altre persone presenti in aula, studenti compagni di Vincenzo, parenti, altri docenti e personale della scuola. L’unica un po’ interdetta, che non ha ben compreso cosa stesse accadendo è stata Marisol, il bravissimo e dolcissimo cane guida di Vincenzo.
Ogni disciplina affrontata ha avuto una storia a sé, Vincenzo non si è limitato a rispondere alle domande dei singoli commissari ma, di volta in volta, ha preso spunto dalla risposta diretta per poi “allargarsi” ed integrare e completare le diverse esposizioni con interventi del tutto personali, di approfondimento e di critica. Naturalmente, già a fine esame e dopo la scena da “standing ovation”, Vincenzo deve aver iniziato ad immaginare quanto l’esame sia stato positivo, ma è stato solo ieri, nella prestigiosa sala consiliare dell’antico istituto e alla presenza anche delle due collaboratrici della dirigente Addolorata Mazzotta, le prof.sse Emma Orlanducci e Tiziana Calignano, che lo studente si è sentito rivolgere dal presidente Scardia queste parole: «In tanti anni di esperienza, non abbiamo mai assistito ad un esame così brillante e fuori dall’ordinario, e non ci è mai successo, ad esame concluso, di riconvocare uno studente per il gusto ed il piacere di comunicargli a voce, personalmente, l’ottimo risultato conseguito. Complimenti Vincenzo, a te vanno i nostri più sinceri auguri per un futuro ricco di soddisfazioni e brillanti traguardi, te li meriti tutti, e grazie ancora per averci fatto provare emozioni così forti e uniche, che nessuno di noi dimenticherà facilmente, anzi, siamo sicuri che non dimenticheremo mai».

 

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3) NOTIZIE UTILI

  • Informo che gli uffici sezionali rimarranno chiusi per ferie da lunedì 5 a venerdì 23 agosto.

Rimane comunque la disponibilità della Sezione ad offrire, anche nel periodo di chiusura, il servizio di accompagnamento telefonando, con il preavviso di almeno due giorni lavorativi, da lunedì a venerdì, con l’esclusione di venerdì 16 agosto, ai numeri 02.76.02.31.50 – 02.76.00.28.82 – 02.76.00.87.12. Per emergenze telefonare al 393.334.36.05.
Come di consueto la nostra segreteria telefonica, al n. 02.78.30.00 sarà costantemente attiva per tutto il periodo nel quale i nostri uffici saranno chiusi per ferie.
Ritengo opportuno ricordare a tutti i soci della nostra sezione l’importanza della partecipazione alla riunione prevista per sabato 14 settembre alle ore 15 presso la Sala Barozzi dell’Istituto dei Ciechi di Milano Via Vivaio 7, nel corso della quale saranno illustrate le norme e le modalità che andranno a caratterizzare la fruizione del nuovo servizio di accompagnamento che, ribadisco, dal 1° ottobre potrà essere erogato grazie al concorso economico diretto di coloro che se ne avvarranno. RM

  • La nostra sede di Via Bellezza 16, Circolo Paolo Bentivoglio, sarà chiusa per ferie per l’intero mese di agosto.

I corsi per l’apprendimento della lettura e scrittura braille intesi a perseguire integrazione e socializzazione riprenderanno nel mese di ottobre presso la nostra sede di Via Bellezza 16 – Per parteciparvi occorre prenotarsi presso la segreteria di Presidenza, Tania.

  • La nostra segreteria telefonica 02.78 30.00 e il nostro fax 02.76.00.94.88 sono costantemente attivi per tutto il periodo nel quale i nostri uffici saranno chiusi.

Le consulenze, psicologica a cura della dottoressa Erica Monteneri e legale a cura dell’avvocato Nicoletta dal Cero, organizzate presso la Sezione il 2° sabato di ogni mese, riprenderanno regolarmente a partire da sabato 14 settembre 2013.

  • La Sede Centrale UICI comunica che

accogliendo le richieste dell’UICI e di altre associazioni di e per persone con disabilità, la R.F.I., società per azioni controllata dal Gruppo Ferrovie dello Stato, mette a disposizione di chi desidera chiedere informazioni e prenotare i servizi di assistenza in stazione, riservati ai passeggeri con ridotta mobilità, il numero verde 800.90.60.60. La linea è gratuita ed é raggiungibile da rete fissa, sette giorni su sette, dalle 6.45 alle 21.30. R.F.I. invita a segnalare le eventuali difficoltà incontrate nel contattare l’800 90.60.60, inviando una e-mail all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

  • Servizio di Patronato

Ricordiamo che, a seguito della sottoscrizione della convenzione con ANMIL, questa Sezione offre servizi di Patronato e CAF riferiti in particolare alle problematiche e alle necessità dei cittadini disabili, quindi ci si potrà rivolgere ai nostri uffici per ogni pratica assistenziale e previdenziale, il servizio è offerto pure a familiari e amici.

 

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4) RICORDIAMOLI

Ermelinda Amitrano - Saida Bettazzi Maria Luisa Bossi - Oriano Fogagnolo
Rossella Le Piane - Angela Loreto Ferdinando Mangiagalli - Mirella Pauletta Giuseppa Ronchi - Maria Sala –
Carmelo Pezzino - non era un non vedente ma per molti anni ha collaborato con la segreteria del Consiglio Regionale dell’Unione Italiana Ciechi della Lombardia.

 

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CODA DI ROSPO

Quando l’umiltà e la probità si combinano, l’esempio prevarica la memoria d’uomo per rimanere ascritta anche negli archivi dei quotidiani:
dai necrologi del Corriere della Sera del 13 maggio 2013 - “Ferdinando Mangiagalli è andato a ricongiungersi agli amati genitori e al fratello Alessandro – Lo salutano con affetto tutti coloro che gli hanno voluto bene.- “Ciao Nandino. - Valentino – Milano, 11 maggio 2013”.
L’ultimo a spegnersi è stato Ferdinando il fratello più anziano, qualche anno prima è stata la volta di Alessandro. Erano entrambi non vedenti: Ferdinando aveva avuto la concessione di una rivendita di giornali, aveva un’edicola in Piazza Tirana. Una vecchia legge, “Vigorelli”, per un certo periodo consentiva che pure i ciechi avessero tali licenze, un tempo ambitissime.
Alessandro, il fratello minore aveva svolto l’attività di centralinista telefonico.
Vivevano insieme nella casa dei genitori, un’assegnazione dell’Istituto autonomo case popolari, aiutandosi sempre reciprocamente. Vivevano con dignità e decoro, si erano fatti onore nelle rispettive attività.
Erano entrambi assolutamente indipendenti, ciascuno di loro aveva un proprio modo di manifestarsi: usavano il bastone bianco con una propria caratteristica tanto da essere riconoscibili uno dall’altro a distanza anche se non ancora visti.
Entrambi avevano il medesimo medico; la custode sociale dello I.A.C.P. prospiciente l’ambulatorio li conosceva bene distinguendoli anche a distanza e si apprestava ad andare loro incontro per agevolarli nell’accesso alla sala d’attesa e non solo.
Negli ultimi anni la vecchiaia e i diversi acciacchi li avevano costretti a farsi ricoverare. Rodolfo Masto, pure nella sua qualità di Presidente ASP è riuscito a farli ospitare nella medesima camera di un’unica struttura.
Nei diversi anni di ricovero la nostra Antonietta Patelli li incontrava periodicamente recando loro sollievo e solidarietà.
La morte di Alessandro aveva molto turbato Ferdinando che ne aveva avuto un grande dolore. Questa mia nota è stata stimolata dall’iniziativa di un loro cugino che un poco da sempre li ha seguiti, rispettando sempre la loro autonomia e dignità intervenendo a sovvenirli soltanto negli ultimi anni del loro disagio.
Il gesto di Valentino mi ha profondamente commosso, non poteva non essere ricordato su un periodico che da sempre racconta dei non vedenti e della loro storia. Grazie Valentino, egli non avrebbe voluto che neppure lo citassi ma qui infrango la consegna e dico anche il suo cognome “Digiuni”.
Sono quasi per concludere, il proseguire mi è di particolare sofferenza, ma l’informazione è l’informazione e occorre scriva che “Radio Meneghina” attualmente è costretta a segnare il passo per questioni, credo, gestionali e di collaborazioni: i segnali di trasmissione sia in etere che in streaming sono difficilmente percepibili.
Ho conosciuto il Direttore di Radio Meneghina, Tullio Barbato nel 1980 quando sono stato accolto per la prima volta, era il 20 aprile, per gestire una trasmissione settimanale – Camminare Insieme – per conto dell’Unione Italiana dei Ciechi di Milano.
Tullio Barbato è un valente giornalista, colto, autore di diversi libri, sono a sperare che le sue intelligenza e caparbietà riescano a superare le attuali difficoltà che egli affronta sempre con celestiale pazienza …da Giacobbe.
La grande famiglia dei non vedenti ha avuto molto da questa Radio, sono stati sempre ascoltati, coccolati, citati; ci siamo sempre sentiti come “tutti” inseriti in una grande famiglia.
Non posso non ricordare i principali e storici conduttori di un tempo di questa gloriosa Radio: Giulio Cancelliere e Rino Mangano, avevano sempre parole per chi non vede e per chi era sofferente, per ciascuno amicizia e solidarietà.
Il 25 giugno 2013 è stata sospesa per la pausa estiva la cadenza settimanale della trasmissione radiofonica “Camminare Insieme” per riprendere la regolare cadenza settimanale l’8 ottobre.
Da diversi anni questo nostro impegno settimanale è stato ritrasmesso anche da Radio Hinterland 94.600 Mhz, Binasco, con un ampio spettro di ascolto e di propagazione.
E’ doveroso che invii da queste colonne una particolare espressione di gratitudine anche ai dirigenti di quella radio che hanno mostrato sempre di apprezzare il nostro impegno.
Sono a sperare che in quel giorno, 8 ottobre, Radio Meneghina possa riprendere a pieno ritmo la propria attività e che Tullio Barbato torni a cavalcare sul suo meraviglioso destriero la cultura e l’informazione meneghine, diversamente riprenderemo i nostri ritmi settimanali inviando l’mp3 della trasmissione soltanto a Radio Interland.
Attraverso la nostra segreteria sezionale informeremo relativamente alla realtà che ci si afferisce.
Quando la sensibilità gioca la sua parte - l’altro giorno camminando sul marciapiede di Via Alessandro Volta in Milano accompagnato da mia moglie è accaduto che il nostro procedere sul marciapiede abbia avuto una momentanea esitazione, poi Nara ha proferito un “grazie”: sento rispondere: “sono io che ho torto marcio…”. Una signora in bici si era fermata per consentirci di transitare agevolmente.
Il sipario è per calare definitivamente su questo nostro ultimo numero, sul telone tutti leggeremo a chiare lettere Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, la ragione sociale di questa nostra grande importante associazione che come sosteneva l’Onorevole non vedente Wanda Dignani ha conferito forza, virtù e dignità ai non vedenti.
Sono sempre ad apprezzare la pervicacia e l’impegno del nostro presidente sezionale Rodolfo Masto che ripetutamente si appella ai non vedenti tutti perché ricordino l’importanza e la necessità di essere componenti di questa nostra associazione che io sostengo perché “tutti” si ricordino che sotto la sua bandiera i privi di vista hanno il diritto di rappresentanza e di rappresentatività così come prevede la legge che conferisce all’UICI e non ad altre istituzioni questo privilegio.

Mario Censabella

 

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Note dopo la realizzazione WEB


Originale inviato alle stampe il 18 luglio 2013
Differenze dall'originale: dimensione del carattere, impaginazione, allineamento, indicizzazione, titoli, tabelle dati.
Realizzazione WEB a cura dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Milano ETS-APS - ultima modifica 01/02/2018 alle 17:17